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  • Martedì 31 luglio 2012

Quindi Conte patteggia?

Sembra ormai certo, ma la faccenda è intricata: l'allenatore della Juve dovrebbe accettare una squalifica di tre mesi per doppia omessa denuncia

Juventus' coach Antonio Conte reacts after the Cup of Italy Juventus vs Napoli at the Olympic Stadium in Rome on May 20, 2012. Napoli defeated Juventus by 2-0. AFP PHOTO / GABRIEL BOUYS (Photo credit should read GABRIEL BOUYS/AFP/GettyImages)
Juventus' coach Antonio Conte reacts after the Cup of Italy Juventus vs Napoli at the Olympic Stadium in Rome on May 20, 2012. Napoli defeated Juventus by 2-0. AFP PHOTO / GABRIEL BOUYS (Photo credit should read GABRIEL BOUYS/AFP/GettyImages)

La Gazzetta dello Sport ha scritto che l’allenatore della Juventus Antonio Conte avrebbe deciso, insieme alla società, di chiedere il patteggiamento dopo essere stato deferito dalla Procura federale della FIGC per omessa denuncia sul risultato della partita Novara e Siena (2-2) del primo maggio 2011 del campionato di calcio di Serie B 2010/2011. Un risultato su cui la Commissione federale aveva emesso sentenza di illecito sportivo il 18 giugno scorso nell’inchiesta su calcio e scommesse. Quando è stata giocata la partita, Conte era l’allenatore del Siena.

Benché inizialmente sembrava che la partita incriminata fosse solo una, a questa se ne deve aggiungere un’altra, sempre per omessa denuncia: quella tra Albinoleffe e Siena del 29 maggio 2011 (1-0). Mercoledì inizierà il processo e Conte ha tempo fino a oggi per presentare la proposta di patteggiamento alla Commissione Disciplinare della FIGC. La Commissione dovrà valutare se la richiesta, cioè l’accordo raggiunto tra gli avvocati dell’allenatore e il procuratore federale Stefano Palazzi, è “giusta ed equa”. L’ufficialità della decisione arriverà quando il procuratore Palazzi e gli avvocati di Conte firmeranno il documento. Poi la Procura federale lo sottoporrà alla Commissione Disciplinare, che a quel punto si riunirà in Camera di Consiglio ed esaminerà la “congruità” di tutte le richieste, prima di ratificarle.

Secondo la Gazzetta dello Sport Conte avrebbe concordato la sanzione, insieme alla Juventus, con il procuratore Palazzi: squalifica di tre mesi e pagamento – da parte della Juventus – di una cifra tra 200 e 300 mila euro. Se la Commissione Disciplinare accoglierà la richiesta della Procura e degli avvocati difensori, la squalifica di Conte inizierà domani e finirà il 1 novembre prossimo.

Secondo la Gazzetta se Conte non dovesse patteggiare, rischierebbe una squalifica di sette mesi totali. La sentenza di patteggiamento prevede il pagamento di una somma o la diminuzione della pena di un terzo. I sette mesi previsti dalla Gazzetta dello Sport, ridotti di un terzo, diventerebbero 4 mesi e 20 giorni. La Juventus, pagando una sanzione economica, può ridurre ulteriormente la squalifica a tre mesi.

Si tratterebbe comunque di una sentenza senza processo e quindi senza prove (le prove sono definibili tali solo se si acquisiscono durante il procedimento). Conte potrebbe decidere di non patteggiare e affrontare il giudizio del tribunale sportivo, dichiarandosi estraneo alla vicenda dei risultati falsati. Questa ipotesi sembra improbabile, anche per volontà della Juventus, perché con il patteggiamento la società avrebbe la garanzia di ottenere il minimo danno. Nonostante la squalifica di tre mesi, infatti, Conte potrebbe continuare ad allenare la squadra tutti i giorni, ma non potrà andare in panchina durante le partite. C’è poi un’ulteriore questione, riguardo il tipo di patteggiamento.

La richiesta di patteggiamento è regolata dagli articoli 23 e 24 del Codice di Giustizia Sportiva. L’articolo 23 prevede il “patteggiamento tecnico”, che non prevede ammissione di colpa, l’articolo 24 prevede il “patteggiamento con ammissione di colpa”. Conte dovrebbe richiedere un patteggiamento tecnico, negando qualsiasi colpa. Nell’applicare le sanzioni, l’articolo 23 prevede al terzo comma:

L’applicazione di sanzioni su richiesta delle parti è esclusa nei casi di recidiva e nei casi di cui all’art. 7, comma 6.

Ecco cosa dice il Codice di Giustizia Sportiva all’art. 7 comma 6:

In caso di pluralità di illeciti ovvero se lo svolgimento o il risultato della gara è stato alterato oppure se il vantaggio in classifica è stato conseguito, le sanzioni sono aggravate.

È quindi importante capire se la Commissione, nella sentenza, definirà o no come recidivo il comportamento di Conte, visto che le partite in discussione sono due. L’accusatore di Conte è un suo ex giocatore al Siena, Filippo Carobbio, che il 29 febbraio scorso ha detto ai magistrati che Conte sapeva che Novara-Siena era stata combinata e che ne parlò nella riunione tecnica con i giocatori prima della partita dicendo di “stare tranquilli” perché era stato raggiunto un accordo. Tutti gli altri calciatori del Siena sentiti dai magistrati hanno smentito Carobbio. Conte ha sempre respinto le accuse dicendosi innocente.

C’è poi una nuova storia riguardo Conte. Ieri Repubblica ha pubblicato alcune rivelazioni di Vittorio Micolucci, riferite alla stagione 2008/2009. All’epoca Antonio Conte era l’allenatore del Bari in serie B e Micolucci un giocatore dell’Ascoli, sempre in serie B. Micolucci sta scontando 14 mesi di squalifica e nelle scorse settimane ha inviato un fax al procuratore federale della FIGC Palazzi. Secondo Micolucci «nella stagione della promozione con Perinetti e Conte è stata fatta Piacenza-Bari con un pareggio e Salernitana-Bari con una sconfitta nostra. Queste notizie le ho avute da un amico vicino a Guberti e Andrea Masiello. Sono sicuro e certo della vittoria comprata dalla Salernitana perché in quella stagione si avvicinavano alle squadre alcuni personaggi offrendo dei soldi». Questa e le altre parti del fax sono state acquisite dalle procure di Bari e Cremona, che dovrebbero interrogare Micolucci.

Foto: Antonio Conte (GABRIEL BOUYS/AFP/GettyImages)