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  • Venerdì 27 luglio 2012

Ivica Dacic, il nuovo primo ministro della Serbia

Ex portavoce di Milosevic, non intende riconoscere l'indipendenza del Kosovo e fa preoccupare l'Unione Europea

Serbia's prime minister designate, Ivica Dacic, front, looks on during a parliamentary session in Belgrade, Serbia, Thursday, July 26, 2012. Dacic, the wartime spokesman of late strongman Slobodan Milosevic, who has shifted away from the former patron but has also kept some of his trademark features, is set to become Serbia's new prime minister on Thursday, triggering unease despite his proclaimed pro-EU policies. (AP Photo/ Marko Drobnjakovic)
Serbia's prime minister designate, Ivica Dacic, front, looks on during a parliamentary session in Belgrade, Serbia, Thursday, July 26, 2012. Dacic, the wartime spokesman of late strongman Slobodan Milosevic, who has shifted away from the former patron but has also kept some of his trademark features, is set to become Serbia's new prime minister on Thursday, triggering unease despite his proclaimed pro-EU policies. (AP Photo/ Marko Drobnjakovic)

Con 142 voti su 250 i parlamentari della Serbia hanno eletto oggi Ivica Dacic come nuovo primo ministro. Dacic, leader del Partito Socialista, è stato eletto dopo 12 ore di dibattito. Oltre al Partito Socialista, la nuova coalizione di governo comprenderà il Partito Progressista Serbo (SNS), il partito del presidente della repubblica Tomislav Nikolic, eletto nelle elezioni del maggio scorso.

Ivica Dacic è stato il portavoce dell’ex presidente Slobodan Milošević, l’ex presidente serbo processato all’Aja per crimini contro l’umanità nella guerra dell’ex Jugoslavia. Per la prima volta dalla caduta di Milosevic, nel 2000, il Partito Democratico (Ds) dell’ex presidente Boris Tadic, che aveva avviato nel marzo scorso la procedura per entrare nell’Unione Europea, sarà all’opposizione.

L’agenzia di stampa Reuters ha scritto che questo aspetto preoccupa l’Unione Europea, specie in relazione ai rapporti della Serbia con il Kosovo e il riconoscimento della sua indipendenza. Rivolgendosi all’Unione Europea e agli altri paesi della zona dei Balcani, Dacic ha detto che bisogna «dimenticare il passato e di non temere il ritorno di un’alleanza politica che anni fa ha spinto il paese alla guerra con la NATO» e che «l’Europa rimane un obiettivo chiave». L’Unione Europea ha sempre sostenuto che l’ingresso della Serbia sarà possibile se il paese accetterà definitivamente la perdita del Kosovo, riconoscendo l’indipendenza dichiarata nel 2008. E che dovrà “allentare la presa” sulla comunità serba che vive nel nord del Kosovo, smettendo di ostacolare lo sviluppo del paese.

Durante il suo discorso d’insediamento, Dacic ha detto che il governo «continuerà i colloqui e i rapporti diplomatici con l’Unione e con i mediatori in Kosovo per raggiungere accordi allo scopo di normalizzare la vita di tutti i cittadini», ma ha ribadito che la Serbia non riconoscerà l’indipendenza del Kosovo.

Foto: Ivica Dacic (AP Photo/ Marko Drobnjakovic)