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  • Giovedì 12 luglio 2012

Le città fallite in California

Sono tre soltanto negli ultimi tempi, una è la più grande mai fallita negli Stati Uniti: non è solo colpa della crisi economica

STOCKTON, CA - JUNE 27: Cars drive by a sign on June 27, 2012 in Stockton, California. Members of the Stockton city council voted 6-1 on Tuesday to adopt a spending plan for operating under Chapter 9 bankruptcy protection following failed talks with bondholders and labor unions failed. The move will make Stockton the biggest U.S. city to file for bankruptcy protection from creditors. (Photo by Justin Sullivan/Getty Images)
STOCKTON, CA - JUNE 27: Cars drive by a sign on June 27, 2012 in Stockton, California. Members of the Stockton city council voted 6-1 on Tuesday to adopt a spending plan for operating under Chapter 9 bankruptcy protection following failed talks with bondholders and labor unions failed. The move will make Stockton the biggest U.S. city to file for bankruptcy protection from creditors. (Photo by Justin Sullivan/Getty Images)

Nelle ultime settimane, tre città californiane hanno dichiarato fallimento e nei prossimi mesi altri centri urbani potrebbero fare la stessa fine. Le cause sono principalmente dovute alla crisi economica e al grande stato di indebitamento della California, vecchio e annoso problema dovuto alle grandi spese che sostiene ogni anno lo Stato.

Nei dieci anni tra il 1998 e il 2008, la spesa è passata dal 56 a 131 miliardi di dollari, a fronte di entrate in sensibile riduzione e che non possono compensare il grande esborso di denaro. Tra il 2007 e il 2008 i ricavi per lo Stato sono passati da 100 miliardi di dollari a 85 miliardi, principalmente per il minore apporto di denaro proveniente da tasse e imposte.

Il funzionamento della California, che prevede il frequente ricorso a referendum, non aiuta: nelle consultazioni popolari vincono spesso provvedimenti costosi da sostenere, che devono essere per forza applicati e che gravano sui bilanci pubblici. Come racconta l’ex direttore di Newsweek International Fareed Zakaria nel suo libro “Democrazia senza libertà”, oltre l’ottanta per cento del bilancio della California è di fatto sottratto a qualsiasi controllo da parte dei membri del congresso statale, e viene assegnato in modo automatico sulla base dei risultati delle passate consultazioni referendarie: poco si può fare se un anno è necessario spendere di più in un determinato settore e meno in un altro, aumentare o ridurre la tassazione, destinare investimenti straordinari in una determinata voce di bilancio.

Come segnalano sull’AtlanticWire, Stockton è stata tra le prime città a dichiarare fallimento a fine giugno, ricorrendo al “Chapter 9”, la parte della legge fallimentare statunitense che permette alle amministrazioni pubbliche di ristrutturare il loro debito quando si trovano in dissesto finanziario. Stockton è la più grande città degli Stati Uniti che sia mai fallita e molti analisti la tenevano d’occhio da tempo, perché il suo destino sembrava essere segnato. Prima di annunciare il fallimento, l’amministrazione locale ha cercato di rinegoziare i debiti con i propri creditori, prendendo tempo. Stockton ha una popolazione di quasi 300mila abitanti ed è la quarta città più grande della Valle Centrale, l’ampia pianura che si trova al centro della California.

Mammoth Lakes, una piccola città nella contea di Mono nella California orientale, ha dichiarato fallimento. Il comune ha avuto problemi con uno dei suoi creditori che ha ottenuto dal tribunale un’ingiunzione per il pagamento di 43 milioni di dollari. Ricorrendo al Chapter 9, la città avrà maggiori protezioni e garanzie per rimettersi in sesto.

Martedì 10 luglio anche la città di San Bernardino ha approvato il ricorso al Chapter 9. Si trova a circa 104 chilometri a est di Los Angeles e ha una popolazione di oltre 200mila abitanti. Secondo i calcoli degli analisti, la città ha terminato le proprie risorse e le sue spese quest’anno supereranno i ricavi di almeno 45 milioni di dollari. I vecchi amministratori locali potrebbero avere anche qualche problema con la giustizia: secondo il procuratore generale James Penman diversi funzionari di San Bernardino avrebbero falsificato i conti della città per almeno 13 degli ultimi 16 anni. Il fallimento non era atteso come nel caso di Stockton.

San Bernardino e Stockton sono città di medie dimensioni e riusciranno a cavarsela, non solo grazie agli aiuti del Chapter 9. In California ci sono però molti piccoli centri urbani che potrebbero scegliere una strada alternativa rispetto al fallimento: decidere di dissolversi e di non esistere più come comune. Lo spiega il consulente Michael Coleman sul Los Angeles Times, ricordando che “alcune città potrebbero non dichiarare fallimento, e potrebbero dissolversi. Smetterebbero di esistere”.

In molti casi gli amministratori locali dicono che preferirebbero dissolvere i piccoli centri urbani piuttosto che farli fallire sotto la loro responsabilità. Facendo ricorso al Chapter 9 si viene in un certo senso etichettati come città fallita, cosa che riduce la probabilità di ottenere nuovi investimenti o nuovi cittadini. Il sindaco di un’altra città californiana, Vallejo, che ha dichiarato il fallimento nel 2008, spiega che potendo tornare indietro avrebbe gestito diversamente la cosa: «Come fai a rendere una città fallita nuovamente un posto dove sia desiderabile vivere?».

foto: Stockton, California. (Justin Sullivan/Getty Images)