Che cosa c’è nel “decreto sviluppo”

Le misure principali approvate ieri dal Consiglio dei ministri, dall'IMU per le imprese ai tempi del processo civile

Ieri pomeriggio il Consiglio dei ministri ha approvato “misure urgenti e strutturali” per la crescita economica, il cosiddetto “decreto sviluppo” che era già stato promesso e annunciato dal governo poco dopo il suo insediamento e poi più volte rimandato. Le misure riguardano molti campi diversi: dalla creazione di alcuni organismi e agenzie governative per l'”Agenda digitale” a misure di semplificazione per le Srl, da una parziale esenzione dell’IMU per le imprese a provvedimenti nel settore energetico e dell’edilizia. Ci sono anche misure che hanno l’obbiettivo di abbreviare la durata del processo civile.

Dato che è un decreto legge, entra in vigore immediatamente dopo la sua pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale (solitamente nell’arco di pochi giorni) ma deve poi essere convertito in legge dal parlamento entro 60 giorni per non perdere di validità. Il “decreto sviluppo” è su tutte le prime pagine di oggi, con un numero che ritorna spesso, “80 miliardi”: è una cifra fornita dal governo, la stima sul “valore” del provvedimento fatta dal ministro per lo Sviluppo economico Corrado Passera.

Il governo ha pubblicato sul suo sito un documento che riassume in 16 pagine le misure adottate. Il testo integrale è stato pubblicato – forse in versione non definitiva, dato che il titolo del documento è “Schema di decreto legge” – già ieri sera da Repubblica e dal Sole 24 Ore. È un provvedimento molto ampio e articolato: 61 articoli e oltre 180 pagine di testo (78 pagine degli articoli, più una “Relazione illustrativa” e una “Relazione tecnica”).

Questo è il riassunto delle misure principali, fatto dal Sole 24 Ore.

Bonus Irpef. Nel Titolo I spiccano i nuovi bonus Irpef per lavori di ristrutturazione e per riqualificazione energetica che vengono allineati al 50%. Per le ristrutturazioni si tratta di un innalzamento, fino al 30 giugno 2013, delle soglie di detrazione al 50% (dal 36%) per lavori fino a 96mila euro (attualmente fino a 48mila), Il bonus per l’efficienza energetica, invece, scende al 50% ma sarà prorogato di sei mesi fino al 30 giugno 2013 (fino al 31 dicembre 2012 resta del 55%).

Edilizia-infrastrutture. Scatta il ripristino Iva per cessioni e locazioni da parte delle imprese edili di nuove costruzioni favorendo la possibilità per i costruttori di accedere a compensazioni fiscali. Vengono resi più appetibili i project bond attraverso il trattamento fiscale degli interessi, allineato a quello dei titoli di Stato. Spazio al piano nazionale per le città, per interventi di riqualificazione nelle aree urbane, all’avvio dell’autonomia finanziaria dei porti (con 70 milioni), all’utilizzo da parte dei Comuni dei crediti di imposta per la realizzazione di opere infrastrutturali. Viene elevata dal 50 al 60% la quota dei lavori che i concessionari sono tenuti ad affidare attraverso procedure di evidenza pubblica.

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Perché l’Italia non cresce? di Roger Abravanel e Luca D’Agnese

foto: Mauro Scrobogna/LaPresse