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  • Martedì 12 giugno 2012

10 foto di Teófilo Stevenson

Chi era il pugile cubano morto ieri all'Avana, vincitore di tre medaglie d'oro alle Olimpiadi

Cuban champion Teofilo Stevenson (L) is in a bout against Soviet Pyotr Zaev during the final of the Olympic heavyweight 81+ boxing event that he won. During his career, Teofilo Stevenson captured successivly three gold medals in the heavyweight boxing fights (1972-1976-1980) and three world amateur titles (1974-1978-1986) (Photo credit should read STAFF/AFP/Getty Images)
Cuban champion Teofilo Stevenson (L) is in a bout against Soviet Pyotr Zaev during the final of the Olympic heavyweight 81+ boxing event that he won. During his career, Teofilo Stevenson captured successivly three gold medals in the heavyweight boxing fights (1972-1976-1980) and three world amateur titles (1974-1978-1986) (Photo credit should read STAFF/AFP/Getty Images)

Ieri sera è morto per un infarto a L’Avana l’ex campione di boxe cubano Teófilo Stevenson. Aveva 60 anni. Stevenson è passato alla storia perché, insieme all’ungherese László Papp e al suo connazionale Félix Savón, è stato il pugile ad aver vinto più medaglie d’oro alle Olimpiadi nella categoria dei pesi massimi: tre, una nel 1972, una nel 1976 e una nel 1980. Probabilmente avrebbe potuto vincere anche nel 1984, ma allora Cuba e l’Unione Sovietica boicottarono i giochi olimpici di Los Angeles (Stati Uniti) e quindi Stevenson fu costretto a non partecipare.

Stevenson riuscì a vincere queste medaglie nonostante la boxe fosse stata vietata a Cuba per un certo periodo di tempo, in seguito alla rivoluzione castrista. Poi Fidel Castro cambiò idea e con l’aiuto di allenatori sovietici Cuba è riuscita ad avere nel tempo pugili molto forti.Nonostante a Cuba i pugili non potessero competere a livello professionistico e in genere guadagnassero solo una piccola parte dei loro colleghi stranieri, Stevenson rifiutò offerte milionarie di alcuni manager statunitensi. “Che cos’è un milione di dollari di fronte all’affetto di 8 milioni di cubani”, disse in una sua celebre frase negli anni Settanta.