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  • Martedì 29 maggio 2012

Le proteste di ieri in Egitto

Le foto delle manifestazioni contro i due candidati al ballottaggio: un locale utilizzato per la campagna elettorale di Ahmed Shafiq è stato incendiato

(AP Photo/Fredrik Persson)
(AP Photo/Fredrik Persson)

Ieri sera a piazza Tahrir, al Cairo, migliaia di manifestanti hanno protestato contro la notizia dell’ammissione al ballottaggio per le elezioni presidenziali egiziane di Ahmed Shafiq, l’ex premier del dittatore Hosni Mubarak e uomo molto vicino al Consiglio Supremo delle Forze Armate (SCAF). Alcuni di essi si sono poi diretti verso il quartier generale della campagna elettorale di Shafiq, gridando slogan e attaccando alcuni edifici. Un garage utilizzato per la campagna elettorale di Shafiq sarebbe andato a fuoco. Per ora non ci sarebbero né morti né feriti a causa dell’attacco, per il quale la polizia egiziana ha arrestato otto persone.

Altre centinaia di persone sono scese in strada ieri sera anche ad Alessandria. I manifestanti hanno protestato contro l’ammissione di Shafiq al ballottaggio in quanto “espressione del regime di Mubarak”. Alle proteste di piazza Tahrir a un certo punto si è unito anche il candidato dei Fratelli Musulmani, Mohammed Mursi, arrivato primo al primo turno, anche se molti manifestanti inneggiavano slogan contro entrambi i politici, in quanto espressione, secondo loro, uno del vecchio regime (Shafiq) e l’altro dell’estremismo religioso (Mursi).

Ieri la Commissione Elettorale egiziana aveva annunciato i risultati ufficiali del primo turno delle elezioni presidenziali: il candidato dei Fratelli Musulmani, l’islamista Mohammed Mursi, è quello che ha ottenuto più voti, circa 5,7 milioni (24,7 per cento). Al secondo posto è arrivato Ahmed Shafiq, con il 23,6 per cento.

I due ex favoriti al primo turno, ossia l’islamista moderato ed ex esponente dei Fratelli Musulmani Abdel Moneim Aboul Fotouh e l’ex segretario della Lega Araba Amr Moussa, sono arrivati rispettivamente quarto e quinto e sinora non hanno appoggiato nessuno dei due candidati al ballottaggio. Shafiq, inoltre, corre sub-judice, in quanto la Corte Suprema egiziana sta ancora valutando la costituzionalità di una legge approvata mesi fa dal parlamento a maggioranza islamista che vieta agli ex esponenti del regime di Mubarak di candidarsi alle elezioni.

Inizialmente a Shafiq era stato vietato di candidarsi, poi a fine aprile la Commissione Elettorale aveva accolto il suo ricorso e l’aveva riammesso. La sentenza definitiva della Corte Suprema dovrebbe arrivare l’11 giugno, a pochi giorni dal ballottaggio del 16 e 17 giugno.

foto: AP/Fredrik Persson