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  • Sabato 26 maggio 2012

La legge sulle foreste in Brasile

La presidente brasiliana Dilma Rousseff ha posto il veto su una legge che avrebbe allentato il controllo sullo sfruttamento agricolo della foresta amazzonica

Rainfall can be seen from a viewpoint of the Geodesic Center of South America, in Chapada dos Guimaraes, Mato Grosso state, western Brazil on January 30, 2011.The neighboring Pantanal area, a sanctuary of biodiversity, is presently in risk because of the intensive culture of soybean and the deforestation, scientists said. AFP PHOTO/Yasuyoshi CHIBA (Photo credit should read YASUYOSHI CHIBA/AFP/GettyImages)
Rainfall can be seen from a viewpoint of the Geodesic Center of South America, in Chapada dos Guimaraes, Mato Grosso state, western Brazil on January 30, 2011.The neighboring Pantanal area, a sanctuary of biodiversity, is presently in risk because of the intensive culture of soybean and the deforestation, scientists said. AFP PHOTO/Yasuyoshi CHIBA (Photo credit should read YASUYOSHI CHIBA/AFP/GettyImages)

Ieri Dilma Rousseff, presidente del Brasile, ha posto il proprio veto su una serie di punti controversi di un disegno di legge che avrebbe dovuto regolare l’uso delle foreste per scopi agricoli. L’intervento di Dilma Rousseff ha riguardato 12 articoli del testo di legge, per i quali la presidente ha presentato formulazioni alternative.

La legge, che era stata votata dal parlamento brasiliano un mese fa, era stata fortemente sostenuta dalla potente lobby degli agricoltori, secondo i quali una semplificazione delle regole nel campo dello sfruttamento del territorio avrebbe permesso un aumento della produzione alimentare. Secondo il ministro dell’Ambiente brasiliano Izabella Teixeira, invece, questa legge avrebbe reso ancora più difficile la protezione del territorio, soprattutto nelle aree della foresta amazzonica, mettendone a repentaglio la salvaguardia.

La norma più controversa, che era stata denunciata in precedenza anche dal ministro dell’Ambiente, prevedeva la concessione di un’amnistia per l’occupazione illegale di terreni prima del luglio 2008. Un altro degli articoli avrebbe permesso lo sfruttamento agricolo delle zone adiacenti ai fiumi, aree molto fertili, ma messe in pericolo dalla mancanza della vegetazione, che è fondamentale per evitare l’erosione del terreno.

La modifica del provvedimento da parte della presidentessa brasiliana è stato ovviamente molto contestata dagli agricoltori, che da anni spingono per un cambiamento della legge sulla protezione della foresta amazzonica. L’intervento di Dilma Rousseff era stato invocato sia dal ministro dell’Ambiente che dall’organizzazione Avaaz, che aveva consegnato una petizione per bloccare la legge sostenuta da circa 2 milioni di firme provenienti da tutto il mondo e raccolte tramite internet.

Ora la legge tornerà al vaglio del Parlamento, dove verrà discussa nei prossimi 30 giorni. Il parlamento potrà rifiutare i cambiamenti proposti da Dilma Rousseff soltanto se le sue modifiche non saranno approvate dalla maggioranza dei parlamentari, cosa che sembra in questo momento molto difficile. Tra le altre cose, tra il 20 e il 22 giugno prossimi, nella città di Rio de Janeiro si svolgerà il Rio+20, la conferenza mondiale sullo sviluppo sostenibile organizzata dalle Nazioni Unite.

foto: YASUYOSHI CHIBA/AFP/GettyImages