Lombardo si dimette?

Il presidente della Sicilia ha annunciato che lascerà l'incarico nelle prossime settimane, perché accusato di concorso esterno in associazione mafiosa

Il presidente della regione Sicilia, Raffaele Lombardo, potrebbe presto dare le dimissioni, portando quindi la regione a votare prima della fine naturale della legislatura. La decisione è stata in qualche modo anticipata dallo stesso Lombardo, per il quale la procura di Catania ha chiesto pochi giorni fa il rinvio a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio aggravato. Si tratta di una cosiddetta “imputazione coatta”: la procura aveva inizialmente chiesto l’archiviazione ma il giudice per le indagini preliminari ha rigettato la richiesta. Ora il giudice per l’udienza preliminare dovrà decidere se disporre l’archiviazione o il rinvio a giudizio, ma Lombardo ieri ha fatto sapere che non aspetterà.

«Prima che il gup emetta qualunque giudizio, mi sarò già dimesso, indifferentemente dal fatto che ci sia un rinvio a giudizio o l’archiviazione. Anche nel caso in cui dovessi convincermi a seguire il rito abbreviato, esaurita quella fase, un minuto prima del verdetto sarò un semplice cittadino e non più presidente della Regione. Decido questo per amore della Sicilia e rispetto per la carica che ricopro, che non voglio sia intaccata da un eventuale rinvio a giudizio»

L’inchiesta in questione è la cosiddetta inchiesta “Iblis”, che ebbe inizio nel 2010 con un decine di arresti tra mafiosi, imprenditori e politici siciliani. Come spiega LiveSicilia, l’inchiesta “ruota attorno a presunti rapporti tra esponenti di Cosa Nostra, politici, amministratori e imprenditori”. Agli atti dell’inchiesta, condotta dai carabinieri del ROS, ci sono intercettazioni telefoniche di vari pentiti e mafiosi. Secondo le accuse Raffaele Lombardo – insieme al fratello Angelo, deputato nazionale, anche lui indagato – sarebbero stati con il Movimento per l’Autonomia il punto di riferimento della criminalità organizzata. Il gip Luigi Barone, che ha negato la richiesta di archiviazione, sostiene che “gli elementi sin qui esaminati e le relative considerazioni svolte offrono a questo decidente, un ulteriore elemento indiziario, che indubbiamente dovrà essere approfondito nel corso dell’istruttoria dibattimentale, ma che presenta, allo stato, una pregnanza tale da non consentire, ‘ex se’, l’archiviazione del procedimento”.

Negli atti dell’inchiesta ci sono le intercettazioni di un presunto boss della mafia, Carmelo Di Dio, che definisce Lombardo “un cornuto”. Di Dio racconta a un suo amico di essere andato a trovare Raffaele e Angelo Lombardo prima di un incontro elettorale, e si dice deluso dal presidente della regione, che giudica “inavvicinabile”. In altre intercettazioni altri personaggi vicini alla criminalità organizzata parlano della necessità di fare “arrivare un messaggio” a Lombardo, si lamentano che il sostegno elettorale non ha avuto conseguenze. La difesa di Raffaele Lombardo ha respinto tutte le accuse, detto che “le capillari investigazioni svolte in questi anni non hanno registrato alcun contatto telefonico, personale o di altro genere con soggetti appartenenti a Cosa Nostra né alcun iniziativa del nostro assistito volta ad agevolare o, in qualche modo, favorire interessi illeciti”. Lombardo ha ingaggiato il perito informatico Gioacchino Genchi di svolgere una perizia di parte e Genchi lo ha scagionato, definendolo “una vittima” e sostenendo che secondo gli accertamenti sui tabulati telefonici Lombardo non ha mai incontrato Di Dio.

Lo stesso Lombardo ha detto che le elezioni anticipate sono a questo punto «un’idea plausibile». Si potrebbe andare a votare già a ottobre: le dimissioni di Lombardo farebbero decadere l’Assemblea regionale siciliana. Dal momento della sua elezione, nel 2008, Lombardo ha guidato quattro governi in Sicilia: il primo sostenuto da PdL, UdC e Mpa; il secondo senza l’UdC, dopo le indagini su un assessore; il terzo senza la parte di PdL più vicina ad Alfano e Schifani e con il cosiddetto “PdL Sicilia”, fondato da Micciché e dai finiani, e Alleanza per l’Italia; il quarto con in più il Partito Democratico. Gli ultimi governi hanno avuto un profilo semi-tecnico, in quanto coinvolgono anche persone cosiddette “della società civile”. Lombardo è stato eletto alla presidenza della regione dopo le dimissioni di Salvatore Cuffaro, oggi in carcere.

foto: Mauro Scrobogna/LaPresse