Chi è Giorgio Squinzi, futuro presidente di Confindustria

È stato scelto questa mattina dalla giunta dell'organizzazione degli industriali, il suo incarico verrà formalizzato a maggio

Oggi la giunta della Confederazione generale dell’industria italiana, conosciuta comunemente come Confindustria, ha scelto il nome che proporrà alla prossima assemblea dell’organizzazione (prevista per il 23 maggio) come successore di Emma Marcegaglia, l’attuale presidente. La giunta ha votato a maggioranza per Giorgio Squinzi, attuale presidente del Comitato tecnico con delega per l’Europa, che ha vinto su Alberto Bombassei, l’unico altro candidato. Secondo l’agenzia di stampa Reuters, i voti a favore di Squinzi sono stati 93, contro gli 82 per Bombassei. La carica di presidente di Confindustria dura quattro anni.

Secondo lo statuto, la giunta è composta da 187 industriali rappresentativi delle varie associazioni locali e di categoria che compongono la confederazione (formata complessivamente, secondo il sito, da circa 150 mila imprese, che occupano un totale di 5,5 milioni di persone). Tra i suoi compiti c’è anche quello di proporre all’Assemblea di Confindustria il nome del candidato presidente, scegliendo così di fatto la successione alla presidenza. Era dal 2000 che la Giunta non doveva scegliere tra diversi candidati: nel 2004 l’unico era Luca Cordero di Montezemolo, nel 2008 l’unico era l’attuale presidente Emma Marcegaglia. La competizione, questa volta, è stata particolarmente dura, dato che i due candidati hanno legami diversi tra gli industriali italiani e due idee diverse del futuro della confederazione.

Il presidente designato è Giorgio Squinzi, 68 anni, amministratore unico di Mapei, l’azienda di famiglia, che è una società di adesivi e sigillanti industriali (il nome è una sigla di Materiali Adesivi Per l’Edilizia e l’Industria) con sede a Milano, dove è stata fondata alla fine degli anni Trenta.
Squinzi ha una lunga carriera negli organi di rappresentanza degli industriali. È stato a capo di Federchimica e poi uno dei vicepresidenti di Confindustria, con delega all’innovazione e allo sviluppo tecnologico. Da molti anni la Mapei ha investimenti e sponsorizzazioni anche nel settore calcistico e del ciclismo: Squinzi è l’attuale proprietario del Sassuolo Calcio (squadra di serie B), anche se non fa parte dell’organigramma della società.

Il suo avversario era Alberto Bombassei, nato a Vicenza nel 1940 e parte del direttivo di Confindustria da otto anni. Attualmente è vicepresidente con delega alle relazioni industriali, affari sociali e previdenza. È stato presidente di Federmeccanica ed è membro del consiglio di amministrazione di diverse grandi aziende, tra cui Pirelli e Italcementi. La sua azienda è la Brembo, fondata da suo padre Emilio nei primi anni Sessanta, che ha sede in provincia di Bergamo e produce impianti frenanti per molte case produttrici di moto e di auto sportive.

Uno dei punti principali della campagna elettorale, che è proseguita per molti mesi, è stato il punto di vista dei due candidati sul futuro di Confindustria: Squinzi ha sempre detto di non volere apportare cambiamenti alla struttura fondamentale dell’organizzazione e al suo modo di operare, mentre Bombassei aveva promesso profonde riforme, cambiando la complessa struttura organizzativa e tagliando i costi. La FIAT, che ha avuto a lungo un ruolo fondamentale in Confindustria, aveva già annunciato che sarebbe rientrata a far parte dell’organizzazione (da cui è uscita a gennaio del 2012 per dissensi sulla gestione dei rapporti con i sindacati) solo in caso di vittoria di Bombassei. Il margine ristretto con cui la giunta ha scelto Squinzi non è probabilmente un buon segno per l’associazione di rappresentanza degli industriali, da cui potrebbero uscire polemicamente, nei prossimi mesi, anche altre aziende importanti (una tra tutte, Finmeccanica).

foto: Roberto Monaldo / La Presse