• Mondo
  • Mercoledì 14 marzo 2012

La tregua a Gaza è già finita

Le foto del deposito di armi bombardato da Israele, dopo che un missile partito dalla Striscia aveva colpito la città di Netivot

Palestinian fire firghters extiguish a fire at a building on March 14, 2012, following an Israeli air strike on Gaza City. Israel and militants in Gaza began observing an Egyptian-brokered truce on March 13, after four days of violence, which officials on both sides warned could flare up again. AFP PHOTO/ALI HASSAN (Photo credit should read ALI HASSAN/AFP/Getty Images)
Palestinian fire firghters extiguish a fire at a building on March 14, 2012, following an Israeli air strike on Gaza City. Israel and militants in Gaza began observing an Egyptian-brokered truce on March 13, after four days of violence, which officials on both sides warned could flare up again. AFP PHOTO/ALI HASSAN (Photo credit should read ALI HASSAN/AFP/Getty Images)

Martedì il governo israeliano e Hamas avevano sancito una tregua dopo quattro giorni di bombardamenti in cui sono morti 26 palestinesi, di cui 22 miliziani. La tregua è stata ottenuta grazie alla mediazione di diplomatici egiziani ma poche ore dopo la sua entrata in vigore la città israeliana di Netivot, nel deserto de Negev, è stata colpita da un missile proveniente da Gaza, che ha ferito una persona. Le forze aeree israeliane hanno risposto questa notte bombardando una postazione di lancio dei missili e un magazzino di armi a Gaza. Anche in questo attacco nessuna persona è rimasta uccisa.

Sempre martedì l’agenzia di stampa palestinese WAFA ha detto che tre palestinesi sono stati feriti da soldati israeliani: circa 50 persone si erano radunate lungo il confine tra i due Paesi vicino alla città di Khan Yunis e avevano lanciato sassi contro i soldati israeliani che hanno sparato per disperdere la folla.

Le violenze sono iniziate venerdì scorso, dopo un raid israeliano che ha ucciso Zuhair al-Qaissi, 49enne leader dei Comitati di Resistenza Popolare, insieme a suo genero, il 44enne Mahmoud Hanini. Secondo gli israeliani, al-Qaissi sarebbe stato responsabile di molti attacchi contro Israele (come quello del Sinai dello scorso agosto), ma anche del rapimento del soldato israeliano Gilad Shalit, tenuto in ostaggio per più di 5 anni e rilasciato a ottobre in cambio della liberazione di un migliaio di detenuti politici palestinesi.

Dopo il raid, i miliziani di Gaza hanno cominciato a lanciare numerosi razzi Qassam e Katiuscia, che sono atterrati prevalentemente nelle zone di Be’er Sheva, Ashdod e Ashkelon ma non hanno causato grossi danni: il rischio più grande si è corso a Be’er Sheva, dove è stata colpita una scuola fortunatamente già evacuata. I raid israeliani e i lanci di missili palestinesi sono continuati per tutto lunedì fino alla tregua sancita martedì. Nonostante l’attacco palestinese di ieri e la risposta israeliana di stanotte, la vita sta tornando lentamente alla normalità sia a Gaza che nel Negev, dove sono state riaperte le scuole.

Che cosa succede a Gaza, Le foto e il riassunto di quanto successo negli ultimi giorni di bombardamenti