È tutto un magna magna

Una raccolta di immagini in difesa del diritto del politico a nutrirsi, malgrado la metafora che lo minaccia a ogni ora dei pasti

Ne avevamo parlato tempo fa, durante i giorni della neve a Roma, e se ne parla tutt’ora, dei tentativi più o meno goffi dei politici di mostrarsi simili e vicini ai cittadini, commentando su Twitter i risultati delle partite di calcio o più alla vecchia maniera, dandosi da fare coi lavori manuali. E il rapporto dei politici col cibo ha a che fare con questo grande tema di comunicazione, dall’enorme panino di Evo Morales a Barack Obama che si abbuffa di gelati, hamburger e cosce di rana, ma rischia di traboccare nella più palese delle metafore qualunquiste: quando i politici godono di scarsa autorevolezza e credibilità – e succede spesso – immagini come quelle di La Russa e Bossi più che vicinanza col popolo suggeriscono rozzezza, ingordigia e opulenza (“tutto un magna magna”, appunto): c’era una famosa leggenda giornalistica, che appariva a ogni turno elettorale, su una scheda in cui era stata lasciata una fetta di salame e l’invito “mangiatevi pure questa”.

Poi naturalmente ci sono anche molte sfumature: c’è chi cerca di mostrarsi a tutti i costi sicuro di sé, come Sarkozy con lo stuzzicadenti in mano o Nixon che intinge le dita nella zuppa hawaiana; chi prova a non farsi notare come Angela Merkel alle prese con le barrette di cioccolato; e chi prova a fare come se niente fosse, come Prodi e Bassolino, con scarsi risultati. I digiuni radicali assumono così un nuovo valore.

Le foto, i video e le storie di politici che cantano, ballano, parlano l’inglese e fanno lavori manuali