La lettera di Monti e Cameron all’UE

Insieme ad altri 10 leader europei hanno chiesto ufficialmente "un piano per la crescita" che Germania e Francia non hanno voluto firmare

(AP Photo/Sang Tan)
(AP Photo/Sang Tan)

Mario Monti e i leader di altri undici paesi dell’Unione Europea hanno inviato una lettera (qui la versione integrale) al Consiglio Europeo e alla Commissione Europea. Monti, il premier britannico David Cameron, quello spagnolo Mariano Rajoy, l’olandese Mark Rutte, l’irlandese Enda Kenny e i leader di Estonia, Lettonia, Finlandia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Svezia e Polonia, hanno sostanzialmente chiesto all’Europa un piano per la crescita in tempi rapidi e hanno dettagliato le loro richieste in otto punti.

1. Rafforzamento del mercato unico europeo, soprattutto nel settore dei servizi: “Dobbiamo agire rapidamente”, si legge nella lettera, “a livello nazionale ed europeo, per rimuovere le restrizioni che limitano la competitività per stimolare il mercato unico”.

2. Creazione di un vero mercato unico digitale entro il 2015, razionalizzando le norme sul copyright dei singoli paesi europei che attualmente lo limitano molto.

3. Istituzione di un mercato unico per l’energia “efficiente ed efficace” entro il 2014.

4. Forte impegno per l’innovazione e rafforzamento dello Spazio europeo della ricerca (ERA), un sistema di programmi di ricerca per integrare le risorse scientifiche dell’Unione Europea.

5. Una decisa apertura verso gli altri mercati come Giappone e Sudamerica, accordi di libero scambio con India, Canada e paesi dell’Est europeo e un certo numero di partner dell’ASEAN (Associazione delle Nazioni dell’Asia Sud-Orientale), una maggiore integrazione economica con gli Stati Uniti (con possibile accordo di libero scambio) e forte apertura anche nei confronti della Russia.

6. Semplificazione/diminuzione delle regole e delle leggi europee e maggiore sostegno alle piccole imprese.

7. Riforme del mercato del lavoro, soprattutto a livello nazionale ma anche europeo, per aumentare l’occupazione soprattutto tra i giovani, le donne e gli anziani, con particolare attenzione a chi è rimasto “fuori dal mercato del lavoro per lunghi periodi”, per la creazione di un mercato del lavoro europeo “più libero e integrato”.

8. Forte impegno per un settore dei servizi finanziari robusto, dinamico e competitivo. E inoltre, si legge, “le banche, non i contribuenti, devono essere responsabili dei costi dei rischi che prendono”.

La lettera non è stata firmata né dalla Germania né dalla Francia. Monti, Cameron e gli altri, dunque, dopo i ripetuti richiami alla crescita degli ultimi tempi spesso ignorati dalla Germania, hanno deciso di passare ai fatti e andare per la propria strada. In sintesi, le posizioni sono queste: secondo Angela Merkel sono necessari il rigore e la messa in ordine dei conti pubblici, prima di pensare a far ripartire le economie nazionali. Monti e gli altri non sono dello stesso avviso perché credono che un risanamento indolore per i cittadini possa avvenire solo attraverso la crescita.

“Non sentiamo la necessità di tenerci stretti questi due partner soltanto”, ha detto stamattina Monti alla Borsa di Milano facendo riferimento a Francia e Germania. Monti ha poi aggiunto: “Il fiscal compact [ossia il nuovo patto di bilancio europeo, ndr] forse non era strettissimamente indispensabile: è stato desiderato soprattutto dalla BCE e dalla Germania”. Per Monti il fiscal compact “ha assorbito energie che ora l’Italia vuole siano destinate alle politiche per le crescita”. Dunque, Monti crede che sia finito il tempo del rigore (e delle concessioni dell’Italia) e sia venuto quello della crescita, cosa che la Germania ancora non accetta, né sottoscrive.

La lettera contiene dei passaggi che evidentemente non sono piaciuti a Germania e Francia. Quest’ultima, per esempio, non sarà sicuramente d’accordo per quanto riguarda il mercato unico dell’energia, al quale si è spesso opposta. Sul primo punto, invece, per quanto riguarda i servizi, stamattina Monti si è rivolto proprio ai tedeschi: “È importante sollecitare il comportamento della Germania: perché non aprite di più il vostro mercato, specialmente quello dei servizi? Acquisterete più velocità e giovereste a tutti noi”.

foto: AP/Sang Tan