Costa Concordia, cosa succede oggi

Nelle ultime ore sono stati rimossi mille metri cubi di carburante dai serbatoi del relitto, preoccupa ancora la stabilità della nave

GIGLIO PORTO, ITALY - JANUARY 24: Rotterdam based SMIT and Livorno based NERI salvage workers start their work of diesel recovery on a pontoon from the the cruise ship Costa Concordia that lies stricken off the shore of the island of Giglio on January 24, 2012 in Giglio Porto, Italy. More than four thousand people were on board when the ship hit a rock off the Tuscan coast. The official death toll is now 16, with a further 24 people still missing. The diesel recovery operation will start tomorrow, while the rescue operation will continue. (Photo by Laura Lezza/Getty Images)
GIGLIO PORTO, ITALY - JANUARY 24: Rotterdam based SMIT and Livorno based NERI salvage workers start their work of diesel recovery on a pontoon from the the cruise ship Costa Concordia that lies stricken off the shore of the island of Giglio on January 24, 2012 in Giglio Porto, Italy. More than four thousand people were on board when the ship hit a rock off the Tuscan coast. The official death toll is now 16, with a further 24 people still missing. The diesel recovery operation will start tomorrow, while the rescue operation will continue. (Photo by Laura Lezza/Getty Images)

A distanza di oltre un mese dal naufragio, sul relitto della Costa Concordia proseguono i lavori per la messa in sicurezza della nave, che si trova a pochi metri di distanza dalle coste dell’Isola del Giglio. Ieri i tecnici hanno svuotato quattro serbatoi della nave, recuperando circa mille metri cubi di carburante, mentre le squadre di ricerca dei dispersi hanno programmato un nuovo piano di perlustrazione a bordo. Come spiegano sul Tirreno, i lavori devono proseguire rapidamente perché ci sono forti dubbi sulla stabilità della nave, che sta deformando in parte il fondale.

La questione sta proprio qui, in che modo il relitto aderisce alla parte sottomarina delle Scole? Nessuno sa dirlo con certezza, poiché un’ispezione è impossibile. Per questo vale la prova empirica: se la nave non si muove, significa che è ancorata. Tanto più che nell’ultima settimana i movimenti sono stati modesti. Dino Cervetto, ingegnere del Rina (Registro navale italiano) presente nel comitato tecnico-scientifico, spiega che la situazione è tenuta sotto controllo con teodoliti e accelerometri: «Anche quando le onde hanno raggiunto il valore massimo, la Concordia è rimasta dov’era. Anzi, direi che è più stabile dei primi giorni». E sulla fenditura lungo lo scoglio, Cervetto ha un punto di vista non dissimile da quello del geologo Giordan: «Dal video mi pare che la frattura sia piuttosto localizzata. Per il resto la roccia è compatta e la superficie di contatto con lo scafo, a quanto ci risulta, è abbastanza estesa».