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  • Sabato 11 febbraio 2012

Obama e il piano sulla contraccezione

Marcia indietro dopo le proteste cattoliche: le organizzazioni religiose non saranno responsabili dei contraccettivi nei piani di assistenza sanitaria delle dipendenti

WASHINGTON, DC - FEBRUARY 10: President Barack Obama walks away after making a statement in the briefing room at the White House on February 10, 2012 in Washington, DC. President Obama announced a reversal of his administration's health care rule requiring religious employers to provide women free access to contraception. (Photo by Mark Wilson/Getty Images)
WASHINGTON, DC - FEBRUARY 10: President Barack Obama walks away after making a statement in the briefing room at the White House on February 10, 2012 in Washington, DC. President Obama announced a reversal of his administration's health care rule requiring religious employers to provide women free access to contraception. (Photo by Mark Wilson/Getty Images)

Il presidente americano Barack Obama ha annunciato oggi che saranno le compagnie di assicurazione e non direttamente i datori di lavoro rappresentati dalle organizzazioni religiose (come stabilito in precedenza) a includere gli strumenti contraccettivi nei piani di assistenza sanitaria delle loro dipendenti. «Le istituzioni religiose (ospedali, università, istituti di beneficenza) non dovranno pagare per questi servizi» ha spiegato Obama in una conferenza stampa alla Casa Bianca «ma le donne che lavorano in queste istituzioni e che ne faranno richiesta avranno comunque accesso ai servizi di contraccezione gratuitamente».

Obama, votato nel 2008 dal 54 per cento dei cattolici, ha ammesso che nonostante alcuni suoi oppositori politici abbiano cercato di di trasformare il confronto in una «partita di football», la norma è stata modificata per le «genuine preoccupazioni» manifestate dalla Chiesa cattolica (che negli Stati Uniti rappresenta 70 milioni di fedeli) e da altre organizzazioni religiose che avevano denunciato un attacco alla libertà religiosa. Timothy Dolan, presidente della Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti aveva infatti dichiarato: «Per la prima volta il governo americano si permette di forzare individui e organizzazioni a comprare un prodotto che viola la loro coscienza». E ora, raggiunto un compromesso, i funzionari dell’amministrazione Obama sperano che ad opporsi non saranno gli assicuratori perché, sostengono, i contraccettivi finiranno per far risparmiare più soldi di quanti ne costeranno.

La prima formulazione della norma, emanata a gennaio, prevedeva che i datori di lavoro dovessero fornire alle loro dipendenti la copertura contraccettiva. La misura non riguardava le chiese, ma includeva gli ospedali e gli istituti di ispirazione religiosa. Nel luglio 2011 l’Institute of Medicine (IOM) aveva pubblicato un rapporto in cui suggeriva che i farmaci per il controllo delle nascite dovevano essere inclusi nella categoria dei farmaci gratuiti. Sebbene non vincolanti, aveva spiegato Time, le indicazioni dell’istituto avrebbero potuto influenzare notevolmente le decisioni del Dipartimento per la Salute e quindi le future scelte del governo americano.

Barack Obama, nella conferenza stampa di oggi, ha spiegato: «Abbiamo combattuto per questa norma perché salva delle vite e consente dei risparmi: quasi il 99 per cento di tutte le donne ha fatto ricorso alla contraccezione in un momento della propria vita. Ma quasi la metà delle donne di età compresa tra i 18 e i 34 anni ha avuto difficoltà ad affrontare questa spesa». E ha aggiunto: «Ci siamo però resi conto che c’è un altro principio a rischio: quello della libertà religiosa». Da qui, la decisione della modifica.