Costa Concordia, ora i morti sono 15

Sono stati ritrovati i corpi di altre due donne a bordo, Schettino è risultato negativo ai test sull'uso di droga, in mare c'è una macchia di "olio"

22,20 – All’Isola del Giglio è arrivata in serata, ed è già operativa, la nave Galatea, utilizzata dall’Istituto idrografico della Marina Militare per disegnare le carte nautiche: servirà a cercare sul fondo del mare sagome che possano essere associate a corpi. La zona dove è iniziata la ricerca è quella a sud della Costa Concordia, quella in cui sono più forti le correnti.

21,50 – L’avvocato di Francesco Schettino depositerà mercoledì mattina il ricorso al Tribunale del Riesame di Firenze in cui si chiede la revoca degli arresti domiciliari per il comandante. La richiesta verrà motivata con l’impossibilità per Francesco Schettino di reiterare i reati di cui è accusato. La Procura di Grosseto, invece, ha già presentato ricorso al Riesame contro l’ordinanza del GIP di Grosseto chiedendo che Schettino torni in carcere perché potrebbe scappare o inquinare le prove.

21,39 – Alcuni residenti hanno detto di aver visto una “macchia d’olio” al largo dell’isola del Giglio. Il fatto è stato confermato dal commissario per l’emergenza: si tratta una macchia di 300 metri per 200 circa fuoriuscita nei giorni scorsi, o subito dopo il naufragio, dalla Costa Concordia. Il liquido si sarebbe depositato sul fondo e ora starebbe risalendo a galla, a distanza dalla nave, portato dalle correnti. L’Arpat (Agenzia regionale di protezione ambientale della Toscana) ha già prelevato dei campioni per le analisi e i tecnici della Castalia – la società italiana di cui si serve il ministero dell’Ambiente – sono intervenuti, posizionando le panne assorbenti.

18.20 – È stato identificato il corpo di una delle due donne recuperate oggi sul relitto della Costa Concordia. Si tratta di Maria D’Introno, una donna di 30 anni che era originaria di Corato (Bari) e che viveva a Biella, in Piemonte. Era sulla Costa Concordia per festeggiare i 50 anni di matrimonio dei suoceri con suo marito, Vincenzo Roselli.

17.45 – La galleria fotografica di oggi con le ultime foto della Costa Concordia dall’isola del Giglio. Come quella qui sotto (LaPresse).

17.11 – La Smit Salvage, la società incaricata di vuotare i serbatoi della Costa Concordia dalle 2.400 tonnellate di carburante, conferma che i lavori per questo tipo di operazione potranno iniziare domani.

16.57 – Le operazioni a bordo del relitto della Costa Concordia non mirano solamente al ritrovamento dei dispersi, ma anche alla raccolta di informazioni utili per le indagini. I sommozzatori hanno recuperato altro materiale dalla cabina del comandante Francesco Schettino: si tratta di carte nautiche e del contenuto di una seconda cassaforte.

16.37 – Come ha confermato i capo della Protezione Civile e delegato dal governo per la gestione dell’emergenza al Giglio, Franco Gabrielli, nel corso della conferenza stampa delle 15, oggi a bordo della Costa Concordia sono stati trovati i corpi di altri due dispersi. Si tratta dei corpi di due donne, che dovranno essere identificati. Nella foto, uno dei momenti delle operazioni di recupero vicino alla nave. (foto: LaPresse)

16.37 – Negli ultimi giorni i sommozzatori nell’area di mare intorno all’isola del Giglio non si sono occupati solamente delle ispezioni a bordo, ma anche delle verifiche nel punto in cui c’è stato l’impatto della Costa Concordia con gli scogli.

16.25 – La possibilità che, come si dice in queste ore, ci fossero dei passeggeri non registrati a bordo della Costa Concordia viene categoricamente esclusa dalla Costa Crociere. La società vuole essere molto chiara su questo punto.

Qualunque persona parta con la nave viene registrata sui sistemi di bordo a livello nominativo. In aggiunta, ai passeggeri, all’accesso a bordo, viene scattata una foto del viso, abbinata poi a un codice a barre identificativo, presente sul modulo di imbarco e sulla Carta Costa, consegnata a bordo,(il badge identificativo personale di ogni passeggero che abilita l’ingresso e l’uscita dalla nave e la fruizione dei servizi di bordo). Nessuno a bordo ha facolà di derogare dalle procedure di sicurezza. In caso di infrazioni la compagnia prende severi provvedimenti disciplinari.

Le liste esatte di tutte le persone imbarcate e partite (ospiti, equipaggio ed eventuali tecnici), vengono comunicate alla sede della Compagnia subito dopo la partenza. Nel caso dell’incidente di Costa Concordia queste liste esatte sono state fornite alle autorità per le operazioni di identificazione dei superstiti, delle vittime e dei dispersi.

Inoltre, l’azienda smentisce seccamente la voce che potessero trovarsi a bordo ‘”lavoratori clandestini”. Costa Crociere applica i massimi standard di sicurezza e responsabilità sociale, è certificata per quanto riguarda la responsabilità sociale (SA 8000) e per quanto riguarda la sicurezza (OHSAS 18001) dal RINA nell’ambito della certificazione BEST4 che copre anche ambiente e qualità, ed è sottoposta alle verifiche degli organi certificatori, delle autorità marittime, nazionali e delle nazioni visitate dalle sue navi.

15.55 – La conferenza stampa si è conclusa con alcune domande sui tempi di reazione, accantonati da Gabrielli come “sterili polemiche”. Alcuni giornalisti hanno chiesto perché si sia aspettato così tanto per la rimozione del carburante a bordo, dicendo che tale operazione poteva complicare i lavori di ricerca a bordo, mentre ora le due cose saranno fatte in contemporanea.

15.51 – Gabrielli: sono stati ritrovati altri due corpi sulla Costa Concordia. Sono quindi 15 i morti fino a ora accertati.

15.46 – L’operazione successiva consiste nel perforare i serbatoi della nave, scaldare il carburante, estrarlo, trasferirlo su nave e dopodiché a terra.

15.45 – La piattaforma “Meloria” sarà portata accanto alla Costa Concordia a partire da domani. L’operazione consentirà di approfondire le conoscenze sulle condizioni della nave.

15.40 – Gabrielli: 13 morti, 8 identificati e 5 no, 24 persone disperse che potrebbero diventare 25 se venisse confermato che la donna di nazionalità ungherese trovata morta a bordo non era stata registrata.

15.37 – Le ricerche proseguiranno anche nei prossimi giorni, nelle zone ispezionabili della Costa Concordia. Si tratta di operazioni lunghe e complesse, non è escluso che le parti immerse possano essere ispezionate debitamente solo quando la nave sarà nuovamente livellata.

15.34 – “Non c’è più alcuni ostacolo a provvedere al recupero immediato del carburante, ma ci sono comunque tempi tecnici” dice Gabrielli.

15.34 – La nave rimane sotto sequestro, ma la magistratura ha previsto la possibilità di interventi per le ricerche a bordo e quelle di messa in sicurezza. Non ci sono quindi ostacoli per iniziare.

15.34 – L’attività di rimozione potrà continuare senza sosta anche con condizioni meteo difficili e mare relativamente mosso.

15.33 – I serbatoi che si trovano nella zona centrale, vicino alla sala macchine, saranno più difficili da raggiungere. Le operazioni al serbatoio 13 inizieranno dall’esterno, dal lato esterno.

15.33 – L’assetto della nave è previsto che rimanga stabile durante la rimozione del carburante.

15.31 – Si potrebbe iniziare domani.

15.31 – Non è stato ancora determinato il giorno di partenza, ma è comunque già tutto pronto: appena si decide si parte.

15.28 – Il trasferimento del carburante dai serbatoi della Costa Concordia è stato predisposto e definito. Si partirà dal serbatoio (cassa) n. 13, cui sarà fissato un sistema di collegamento per trasferire in una nave il carburante. Poi si proseguirà con le altre casse. Il carburante deve essere riscaldato perché le basse temperature lo hanno reso molto viscoso e difficile da trasferire. La temperatura sarà portata intorno ai 13 °C per avviare le attività di trasferimento. Sono previsti 28 giorni per rimuovere tutto il prodotto.

15.27 – Intorno alla nave in questi giorni sono stati collocati 8 chilometri di barriere per evitare che si possano disperdere nell’ambiente marino eventuali rifiuti inquinanti o perdite di carburante.

15.25 – Gabrielli ha anche confermato che i piani per i prossimi giorni prevedono la gestione in contemporanea delle operazioni di ricerca a bordo con lo svuotamento dei serbatoi della Costa Concordia.

15.19 – I ponti 3 e 4 del relitto sono il principale obiettivo delle ricerche di queste ore, dicono i responsabili dei lavori all’isola del Giglio. Lì, comunicano alla conferenza stampa, è più probabile che si possano trovare i corpi delle persone ancora disperse.

15.12 – Il capo della Protezione Civile e delegato dal governo per la gestione dell’emergenza al Giglio, Franco Gabrielli, ha da poco iniziato la conferenza stampa giornaliera per comunicare gli ultimi sviluppi legati al naufragio della Costa Concordia. Ha escluso che al momento ci possa essere un pericolo concreto di ulteriore inabissamento della nave da crociera.

15.08 – Negli ultimi giorni Costa Crociere non ha comunicato molto attraverso i propri canali ufficiali. Dopo quasi tre giorni di silenzio, la società ha da poco diffuso un breve messaggio, che vi riportiamo per completezza.

In questi giorni stiamo ricevendo moltissimi messaggi di cordoglio per le vittime e le loro famiglie, ma anche di apprezzamento verso la professionalità e la competenza dei nostri equipaggi. La compagnia partecipa al cordoglio e ringrazia per ogni manifestazione di solidarietà agli uomini e alle donne di Costa Crociere. Le vostre parole di vicinanza sono quanto di più prezioso in un’occasione così delicata. Si tratta di testimonianze toccanti, che ci spingono a fare ancora di più, per continuare a meritare la fiducia che ci state accordando.

14.28 – Continuano a circolare voci e notizie di agenzia sull’esito negativo dei test tossicologici di Francesco Schettino, comandante della Costa Concordia. La procura di Grosseto non ha diffuso nulla di ufficiale e dice di essere in attesa del deposito dei risultati.

13.38 – Bruno Leporatti, il difensore di Francesco Schettino, il comandante della Costa Concordia, ha chiesto alla procura di Grosseto di chiarire dove si trovava la “biscaggina” e se fosse effettivamente raggiungibile da Schettino. La biscaggina (o biscaglina) è una scaletta mobile, di solito di corda, e fu al centro di una delle concitate conversazioni tra Schettino e la Capitaneria di porto di Livorno. Al comandante, che non si trovava più sulla Concordia, fu ordinato più volte di tornare a bordo usando la scaletta, cosa che non avvenne. La difesa punta su questo elemento per verificare se fosse praticamente possibile il ritorno a bordo quella notte dopo il naufragio, quando la nave iniziava a essere inclinata su un fianco.

13.21 – Le autorità ungheresi sono a conoscenza del nome della donna che viaggiava, a quanto pare senza regolare registrazione, sulla Costa Concordia e il cui corpo è stato ritrovato nei giorni scorsi sul relitto dell’imbarcazione. Fanno però sapere che attenderanno ancora l’esito di alcune verifiche e il procedimento di identificazione prima di rendere noto il nome. Secondo i media ungheresi, la donna era a bordo della Costa Concordia come ospite di uno dei membri dell’equipaggio. Dalla nave si sarebbe anche messa in contatto con i propri familiari, dicono sul Tirreno.

13.11 – Costa Crociere ha deciso di seguire le operazioni intorno al relitto della Costa Concordia all’isola del Giglio con una propria unità di crisi. La sua gestione è affidata a Roberto Ferrarini, operation manager della società.

12.53 – Alberto Fiorito, invece, era ufficiale alla sala macchine sulla Costa Concordia e ai magistrati avrebbe detto che l’inchino non viene eseguito sempre «ma nelle ultime tre volte nella tratta Civitavecchia – Savona è stato fatto».

12.33 – Silvia Coronika era terzo ufficiale in coperta sulla Costa Concordia e, da cosa dicono le agenzie, avrebbe spiegato che il cosiddetto “inchino” all’isola del Giglio era stato pianificato prima di arrivare in quel tratto di mare: «A quattro miglia dall’isola del Giglio il comandante è salito in plancia e ha disposto la navigazione in manuale, poi ha ordinato un’accostata a dritta». Schettino avrebbe anche detto all’addetto alla cartografia di seguirlo per dargli una mano per «tracciare una rotta per passare vicino al Giglio e fare un inchino».

12.03 – Oggi la Costa Concordia all’isola del Giglio appare così, l’immagine è tratta dalla webcam di Giglio News.

11.51 – Il Guardian ha pubblicato questo breve filmato sulle ultime 24 ore al Giglio.

11.41 – Un altro elemento che non torna è legato alla cosiddetta “scatola nera”, l’insieme delle strumentazioni a bordo della Costa Concordia che registravano posizione, movimenti e comandi impostati per la nave. Schettino avrebbe detto ai magistrati che il sistema non funzionava da almeno un paio di settimane. Schettino ha anche detto di aver avvisato per tempo la Costa Crociere sull’incidente e quindi si vuole capire perché l’ordine di abbandono nave sia stato dato così tardi.

11.29 – I pm della procura di Grosseto sentiranno nei prossimi giorni anche i dirigenti di Costa Crociere, per ottenere chiarimenti sugli elementi fino a ora emersi dalle indagini e dalle dichiarazioni del comandate della Costa Concordia, Francesco Schettino. Secondo le dichiarazioni rese fino a ora, Costa avrebbe pianificato e in un certo senso imposto “l’inchino”, cioè il passaggio ravvicinato al Giglio, per motivi pubblicitari. In effetti sul volantino consegnato ai passeggeri venerdì 13 gennaio era indicato il passaggio al largo dell’isola del Giglio, ma a 5 miglia di distanza dalle coste, quindi in un’area sicura e distante dagli scogli.

11.14 – Adnkronos riferisce che sono risultati negativi i test sull’assunzione di droga eseguiti sul comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino.

10.57 – Presso la procura di Grosseto è da poco arrivato il capitano della Capitaneria di porto di Livorno, Gregorio De Falco. Sarà sentito dai magistrati in merito a quanto accaduto nelle ore del naufragio della Costa Concordia. De Falco sentì personalmente il comandante della nave, Francesco Schettino, in una serie di comunicazioni molto concitate, sulle quali si è discusso molto negli ultimi giorni. (Le trovate qui e qui.)

10.37 – Come detto ampiamente nei giorni scorsi, a bordo della Costa Concordia ci sono circa 2.400 tonnellate di carburante. Per rimuoverlo si prevede che saranno necessarie come minimo due settimane di lavoro, ma i tempi potrebbero diventare più lunghi nel caso di mare mosso o condizioni meteo difficili. Lo svuotamento dei serbatoi è una operazione essenziale per evitare la dispersione di sostanze altamente inquinanti nel tratto di mare in cui è naufragata la nave presso l’isola del Giglio. È anche il primo passaggio da effettuare nell’ottica del recupero della nave.

10.29 – Oggi Franco Gabrielli, capo della Protezione civile e responsabile dell’emergenza all’isola del Giglio, si incontrerà con gli esperti della commissione tecnico-scientifica per avere il loro parere sulla possibilità di proseguire le ricerche a bordo della Costa Concordia mentre saranno avviate le operazioni di svuotamento del carburante dalla nave. La decisione sarà comunicata oggi nel primo pomeriggio nel corso di una conferenza stampa. Oltre ai pareri tecnici, Gabrielli dovrà tenere in considerazione anche le richieste della procura che sta anche conducendo accertamenti sul relitto.

10.15 – Ieri, alcune centinaia di dipendenti della Costa Crociere hanno organizzato una manifestazione a Genova per mostrare solidarietà nei confronti dell’equipaggio della Costa Concordia e della società. (foto LaPresse)

9.45 – Carlo Bonini e Marco Mensurati su Repubblica di oggi forniscono una nuova ricostruzione dei momenti dello scontro tra la Concordia e lo scoglio, basandosi su quanto emerso in questi giorni di colloqui tra gli inquirenti e il personale di bordo.

I verbali di interrogatorio degli ufficiali “in plancia” della “Concordia” documentano definitivamente, ammesso ce ne fosse ancora bisogno, che sulla notte di venerdì 13 gennaio almeno tre verità possono essere definitivamente date per acquisite. La prima: la nave partì da Civitavecchia (come del resto lo stesso Schettino racconta) sapendo di dover “inchinare” al Giglio e la manovra si trasformò in una catastrofe in una ponte comando ridotto a platea domestica. La seconda: dopo l’impatto con il granito dell’isola, non ci fu nessuna “brillante manovra” per avvicinarsi a terra. La nave, ingovernabile, andò alla deriva spinta dal Grecale e dalla rotazione impressa dalla disperata manovra di emergenza per evitare la collisione. La terza: Schettino fu messo nelle condizioni di comprendere immediatamente la gravità di quanto era accaduto. E ciò nonostante ritardò di oltre un’ora l’ordine di “emergenza generale”, prima. Di “evacuazione”, poi.

9.32 – La seconda storia molto presente sui giornali di oggi è quella sulla presunta presenza sulla nave di passeggeri non registrati. Corrado Zunino su Repubblica scrive che la donna trovata ieri non è ancora stata ufficialmente identificata ma dovrebbe essere una ragazza ungherese. E stando ai tabulati forniti da Costa Crociere, a bordo dovevano esserci solo tre ungheresi: uno è morto ed è già stato identificato, due sono sani e salvi a casa. Così Marco Imarisio sul Corriere della Sera di oggi.

Sono le 8 di domenica mattina quando al capo della Protezione civile Franco Gabrielli viene mostrata una mail spedita dall’ambasciata ungherese a Roma. La prima reazione è di incredulità. Poi segue una discreta arrabbiatura, eufemismo, nei confronti della Costa Crociere. Infine, la decisione di rendere pubblico un argomento scabroso, mai affrontato fino a quel momento. Quello dei clandestini a bordo, dove per clandestini si devono intendere le persone che non sono state registrate al momento dell’imbarco a Civitavecchia.

La comunicazione è precisa, circostanziata. Esclude addirittura l’ipotesi di un allontanamento volontario. Viene esaminato il tabulato dei passeggeri a bordo fornito dalla Costa. I cittadini ungheresi saliti sulla nave erano tre. Uno, il povero Sandor Feher, è morto, e rientra nella lista delle vittime finora identificate. Gli altri due risultano sani e salvi in madrepatria. Quel nome, del tutto nuovo, non c’è. Non è compreso neppure nell’elenco dei dispersi ufficiali, aggettivo quest’ultimo usato soltanto negli ultimi due giorni dalla prefettura di Grosseto, quando la conta e i controlli incrociati sembravano ormai aver prodotto un risultato definitivo.

La mail mattiniera non si limita a segnalare l’esistenza di un’altra persona scomparsa. La cittadina ungherese avrebbe raccontato ai suoi parenti di essere salita a bordo ospite di un membro dell’equipaggio, forse di un ufficiale. I media di Budapest aggiungono un altro dettaglio. La donna, parlando con i suoi genitori pochi minuti dopo la partenza, gli avrebbero passato anche una persona, italiana, che si sarebbe identificato con un generico «capitano».

Manrico Giampietroni, capo commissario di bordo, ha detto che «è impossibile che vi siano state a bordo clandestini o persone non registrate». Il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, ha detto che «abbiamo il sospetto che sulla nave partita da Civitavecchia ci fossero passeggeri clandestini».

Secondo Zunino, su Repubblica, “l’ipotesi convergente – di procura, commissario e armatore – è che il gruppo di equipaggio più vicino al comandante abbia fatto salire autonomamente persone a bordo. A prescindere da prenotazione, biglietto, registrazione. E questo adesso rende difficili i riscontri su dispersi e morti”.

9.21 – David Letterman sul naufragio della Concordia.

9.20 – I giornali di oggi si occupano di due storie, riguardo il naufragio della Costa Concordia. La prima ha a che fare con il destino del computer del comandante di Francesco Schettino. Ieri erano state diffuse le dichiarazioni del titolare dell’albergo del Giglio dove Schettino ha dormito dopo il naufragio (e prima dell’arresto), secondo cui una donna bionda avrebbe preso il computer del comandante allontanandosi con lui dall’albergo. Costa Crociere ha smentito “categoricamente” le voci per cui questa donna sarebbe stata una persona dell’azienda.

9.15 – «Purtroppo all’estero l’immagine che abbiamo dato del nostro Paese non è stata delle migliori», ha detto a Radiouno il ministro dell’Interno Cancellieri. «Quello che c’è stato di bello è stata invece la generosità, la professionalità nell’impegno che tutti quanti hanno concorso all’opera di salvataggio».

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I palombari della Marina militare stanno applicando una serie di micro-cariche esplosive allo scafo della Concordia per aprire un varco tra il ponte 4 e il ponte 5, allo scopo di facilitare la ricerca dei dispersi nella zona ristorante e in quella che porta al ponte delle scialuppe. Oggi si riunirà di nuovo il Comitato tecnico scientifico, che deciderà quando procedere con il prelievo del carburante: l’operazione dovrebbe durare quattro settimane. Ieri è stato ritrovato a bordo il corpo di una donna, il tredicesimo morto accertato nel naufragio, solo otto sono stati identificati. Altre 21 persone rimangono disperse. La Costa Concordia è naufragata davanti l’isola del Giglio la sera dello scorso 13 gennaio.

Tutte le foto del naufragio della Costa Concordia

foto: FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images