• Mondo
  • Venerdì 30 dicembre 2011

La Cina vuole andare sulla Luna

Il governo annuncia ufficialmente di voler mandare equipaggi umani sulla Luna: potrebbe farcela in una decina d'anni, dicono gli esperti

Un documento del governo cinese diffuso ieri ha annunciato per la prima volta ufficialmente che la Cina ha intenzione di spedire un equipaggio umano sulla Luna.

Nel documento, un piano dell’attività spaziale cinese per i prossimi cinque anni, la Cina annuncia che “condurrà studi sul piano preliminare a un allunaggio umano”, secondo quanto riporta il Financial Times. Gli esperti dicono che la Cina non dovrebbe essere in grado di compiere la missione ancora per alcuni anni, fino al 2020 circa. Il documento dice che la Cina svilupperà anche nuovi satelliti, aumenterà l’impegno per costruire una propria stazione spaziale e rafforzerà la ricerca nello spazio.

Nel complesso, sei spedizioni con equipaggio umano sono arrivate sul suolo lunare, tutte del programma statunitense Apollo. Dodici esseri umani hanno camminato sulla Luna: il primo fu Neil Armstrong, dell’Apollo 11, il 20 luglio 1969. L’ultima missione con equipaggio umano a raggiungere il satellite fu l’Apollo 17 (che fu anche l’ultima del programma Apollo) che rimase sulla superficie lunare dall’11 al 14 dicembre del 1972. Dopo la fine del programma Space Shuttle a luglio 2011 e i tagli agli investimenti nel settore spaziale decisi da Barack Obama, gli Stati Uniti sono al momento privi di un proprio veicolo spaziale per il trasporto di esseri umani.

Il minor impegno degli Stati Uniti nei programmi spaziali, negli ultimi anni, è andato di pari passo con un aumento degli investimenti e della ricerca cinese, visti anche i possibili risvolti militari e commerciali dell’esplorazione spaziale. Secondo il Financial Times, la pubblicazione del rapporto governativo è anche una risposta alle critiche che hanno accusato la Cina di scarsa trasparenza e scarsa cooperazione nei suoi programmi spaziali. Il governo cinese dice che questi hanno obbiettivi unicamente pacifici, e ha fornito una lista di paesi (dal Regno Unito al Venezuela) con cui ha collaborato nei suoi progetti.

Il paese ha ottenuto anche diversi successi recenti, in campo spaziale: nel 2003 la missione Shenzhou 5 inviò nello spazio Yang Liwei, facendo della Cina il terzo paese a inviare indipendentemente un uomo nello spazio dopo Unione Sovietica e Stati Uniti. Questa settimana è iniziata la fase di prova del sistema di navigazione satellitare cinese, Beidu, che è potenzialmente un’alternativa al Global Positioning System (GPS) statunitense, con applicazioni in campo commerciale e militare. La Cina ha inoltre in programma di completare la costruzione di una stazione spaziale in orbita permanente intorno alla Terra (come la Stazione Spaziale Internazionale, ancora in funzione, o la Mir sovietica, rientrata nel 2001) entro il 2016.

La partenza del razzo cinese Lunga Marcia-2F/H da una base nella provincia nordoccidentale di Gansu, 1 novembre 2011.
foto: STR/AFP/Getty Images