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  • Domenica 25 dicembre 2011

Uno dei capi dei ribelli del Darfur è stato ucciso

L'esercito sudanese ha annunciato l'uccisione di Khalil Ibrahim, leader del principale gruppo armato nella regione

L’esercito sudanese ha annunciato di aver ucciso Khalil Ibrahim, uno dei leader più importanti del principale gruppo armato attivo nel Darfur, la regione occidentale del paese in cui il governo sudanese combatte dal 2003 contro la ribellione della popolazione non araba della zona. Il conflitto ha causato almeno 300.000 morti, secondo le Nazioni Unite, 1,9 milioni di rifugiati (per la maggior parte in campi profughi all’interno dello stesso Darfur) e un mandato di cattura del Tribunale Penale Internazionale per sei persone per i gravi crimini commessi nella regione, tra cui il presidente sudanese Omar al-Bashir.

Khalil Ibrahim era a capo del Movimento per la Giustizia e l’Uguaglianza (conosciuto con il nome inglese Justice and Equality Movement, JEM), il cui portavoce aveva annunciato pochi giorni fa che le milizie del movimento stavano avanzando nella regione del Kordofan settentrionale, confinante con il Darfur, in una missione militare per rovesciare il governo sudanese.

L’uccisione di Ibrahim, secondo l’esercito sudanese, sarebbe avvenuta proprio in Kordofan settentrionale. L’esercito sudanese ha aggiunto che ieri il JEM aveva attaccato tre diverse aree della regione, e lo aveva accusato di avere ucciso molti civili. Il JEM, come ricorda Al Jazeera, aveva già effettuato attacchi nella regione del Kordofan, e nel 2008 era riuscito a lanciare un attacco militare alla stessa capitale sudanese Khartum arrivando a poca distanza dal palazzo presidenziale, che si era concluso dopo pesanti combattimenti con l’esercito governativo con la morte di centinaia di persone.

La regione del Kordofan confina a sud con il Sud Sudan, lo stato indipendente dal luglio 2011. Lo scorso mese il JEM ha annunciato un accordo con il il Movimento di Liberazione del Popolo Meridionale (Southern People’s Liberation Movement, SPLM), che è un altro gruppo ribelle armato attivo sul confine tra il Sudan e il Sud Sudan, ma oltre a questo, è anche il partito attualmente al governo in Sud Sudan: il presidente Kiir ha detto però che ogni relazione con i ribelli oltre confine è terminata con l’indipendenza.

Secondo l’esercito sudanese, Ibrahim stava cercando di entrare nel Sud Sudan. Nella regione i mezzi di informazione stranieri non hanno accesso o subiscono pesanti restrizioni, per cui non è possibile verificare le accuse dell’esercito sudanese di attacchi ai civili, né la ricostruzione degli eventi che hanno portato alla morte di Ibrahim. Secondo Al Jazeera, la morte del capo del JEM potrebbe essere un colpo molto duro per il movimento ribelle, che in passato è stato appoggiato anche da Muammar Gheddafi e dal leader del Chad Idriss Deby.

foto: KARIM JAAFAR/AFP/Getty Images