Il doodle di Google per Robert Noyce

Inventò una cosa fondamentale anche per l'esistenza del Post, quale?

Oggi sulla pagina principale di Google, al posto del tradizionale logo, c’è il disegno (doodle) di un circuito integrato. L’immagine è stata realizzata per ricordare Robert Noyce, che nacque il 12 dicembre di 84 anni fa. Imprenditore e inventore, Noyce fu tra i fondatori della società produttrice di microprocessori Intel, nel 1968, ed è ritenuto l’ideatore dei microchip, insieme con Jack Kilby. La loro invenzione rivoluzionò il mondo dei computer favorendo il progressivo affermarsi dell’industria dei PC nella Silicon Valley, che deve il proprio nome ai chip in silicio. Non a caso, Noyce era conosciuto da quelle parti come “il sindaco della Silicon Valley”.

Robert Noyce era nato il 12 dicembre 1927 a Burlington, nello Iowa. Figlio di un reverendo molto noto nella zona, mostrò fin dai primi anni di scuola una notevole predisposizione per le materie scientifiche. Ebbe una carriera scolastica e universitaria brillante, culminata con un dottorato in fisica presso il Massachusetts Institute of Technology (MIT) nel 1953. Dopo una breve esperienza lavorativa a Philadelphia, nel 1956 si trasferì a Mountain View, la città dove oggi hanno sede Google e molte altre società del web, e iniziò a occuparsi di semiconduttori.

Nel luglio del 1959 fece domanda per il riconoscimento di un brevetto di un nuovo particolare circuito integrato. La richiesta arrivò pochi mesi dopo le scoperte sui microchip di Jack Kilby. Per la sua invenzione, Noyce ottenne diversi riconoscimenti da parte di tre diversi presidenti americani. Nel 1968 fondò insieme con Gordon E. Moore la Intel, dove portò importanti innovazioni anche sul fronte della gestione del lavoro creando un ambiente informale e più familiare, destinato a diventare tipico di molte altre società nella Silicon Valley.

Noyce morì in un giorno di primavera del 1990 dopo aver dedicato buona parte della propria vita ai semiconduttori, l’anima dei computer che usiamo tutti i giorni.

foto: AP Photo/David Breslauer