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  • Mercoledì 30 novembre 2011

Laurent Gbagbo è all’Aia

L'ex presidente della Costa d'Avorio che non aveva riconosciuto la vittoria dei suoi oppositori sarà processato per crimini di guerra

L’ex presidente della Costa d’Avorio, Laurent Gbagbo, è stato trasferito nelle prime ore di oggi presso la Corte penale internazionale (ICC), il tribunale per i crimini internazionali dell’Aia, nei Paesi Bassi. Gbagbo ha lasciato il proprio paese dopo aver ricevuto un mandato di arresto internazionale, con l’accusa di crimini di guerra condotti nei mesi successi alle controverse elezioni di ottobre 2010. Il suo avversario politico Alassane Ouattara aveva vinto con il 54,1 per cento dei voti, ma l’allora presidente non gli aveva concesso la vittoria cercando di far invalidare le elezioni. Ne seguirono una lunga fase di stallo e un vuoto di potere che favorì numerosi scontri tra bande e fazioni politiche rivali, portando la Costa d’Avorio sull’orlo di una nuova guerra civile.

Gbagbo fu arrestato l’aprile scorso dalle forze speciali dell’esercito francese. Fu trasferito a Korhogo nel nord del paese dove è rimasto in stato di detenzione fino al trasferimento presso l’ICC dell’Aia. Per la Corte sarà la prima volta in cui viene processato un ex capo di stato dalla data della sua istituzione nel luglio del 2002, spiegano sulla BBC. L’ICC ha avviato una indagine un mese fa per verificare le responsabilità di Gbagbo nei conflitti seguiti alle presidenziali del 2010. In più di quattro mesi di vuoto di potere e di confronto armato ci furono decine di uccisioni, scorribande e soprusi sulla popolazione.

Il mandato d’arresto, ha spiegato il procuratore ivoriano Simplice Kouadio, era stato spiccato la settimana scorsa e la notifica è arrivata ieri nel paese. Le autorità locali hanno eseguito rapidamente la richiesta, consegnando l’ex presidente ai rappresentanti dell’ICC. La decisione di consegnare Gbagbo è particolarmente rilevante perché la Costa d’Avorio non fa parte dei paesi coperti dalla Corte, ma le autorità ivoriane hanno deciso di riconoscerne ugualmente la giurisdizione per far processare l’ex presidente.

I capi di accusa specifici nei confronti di Gbagbo non sono stati ancora resi noti dal tribunale, ma saranno probabilmente legati all’accusa di crimini di guerra. Si stima che almeno tremila persone siano morte negli scontri seguiti alle elezioni del 2010 e al rifiuto dell’ex presidente di lasciare il potere.

Nella foto: il convoglio d’auto che ha scortato Laurent Gbagbo all’aeroporto per il suo trasferimento all’Aia (SIA KAMBOU/AFP/Getty Images)