Il governo Monti arriva domani

Il presidente incaricato si dice ottimista e domani scioglierà la riserva, sembra fatta per Amato e Letta nel governo

Foto Mauro Scrobogna /LaPresse
14-11-2011 Roma
Politica
Giustiniani – Crisi Governo – consultazioni Monti
Nella foto: Mario Monti
Photo Mauro Scrobogna /LaPresse
14-11-2011 Roma
Politics
Giustiniani – Crise of Government – Monti meets parties delegations
In the picture: Mario Monti

Foto Mauro Scrobogna /LaPresse
14-11-2011 Roma
Politica
Giustiniani – Crisi Governo – consultazioni Monti
Nella foto: Mario Monti
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14-11-2011 Roma
Politics
Giustiniani – Crise of Government – Monti meets parties delegations
In the picture: Mario Monti

20.15 – Mario Monti ha parlato molto poco, dicendosi soddisfatto e sereno in vista della formazione del governo e confermando che domani scioglierà la riserva al Quirinale. Monti si è detto incoraggiato soprattutto dalla disponibilità mostrata dalle parti sociali a fare sacrifici parziali, mettendosi in discussione e considerando misure a loro sgradite, nell’ambito di un disegno complessivo di riforme e reazione rispetto all’emergenza del paese.

Domani sarà quindi il giorno del governo Monti. La giornata di oggi ha sbloccato la situazione per quel che riguardava le perplessità nel PdL e il nodo della presenza dei politici nel governo: viene data ormai per certa la presenza nella lista dei ministri di Giuliano Amato e Gianni Letta.

19.55 – Mario Monti sta parlando adesso, la conferenza stampa in diretta streaming qui da Sky.

19.35 – Ultima cosa ancora completamente in dubbio: se Letta e Amato vanno nel governo a rappresentare, più o meno, PD e PdL, chi rappresenterà il Terzo Polo?

19.34 – Ora le consultazioni sono finite sul serio. Tra poco Monti parlerà alla stampa.

19.27 – I giornalisti tentano di farsi dare informazioni sui ministri dai rappresentanti del Forum Nazionale Giovani, senza riuscirci.

19.25 – «Abbiamo chiesto al professor Monti ministri più giovani. Il professore ci ha risposto che il momento è delicato»

19.24 – Parla la delegazione del Forum Nazionale Giovani. Sono quattro ragazzi intorno ai 25 anni, a occhio, tutti maschi.

18.58 – A giudicare da quanto hanno detto in queste ore vari esponenti di PD e PdL – a cominciare da Bindi e Alfano – la presenza di Gianni Letta e Giuliano Amato nel governo sembra ormai molto probabile.

18.26 – Le agenzie di stampa battono che Mario Monti salirà al Quirinale domani alle 11 per sciogliere la riserva.

18.17 – Parla Vasco Errani, che ha incontrato Monti in quanto rappresentante della conferenza delle regioni, e fornisce sostegno al futuro governo.

18.11 – Anche il Fatto scrive su Twitter che Monti non salirà al Quirinale stasera.

17.55 – Pare che la lista dei ministri arriverà domani, non stasera. Alle 19,45 Monti dovrebbe tenere una nuova conferenza stampa, scrive il Fatto. Salvatore Merlo dice che non è risolta la questione Amato-Letta e che Berlusconi sta insistendo molto su Letta.

17.49 – Promemoria: è un momento confuso di voci e controvoci sia sui nomi dei ministri che sui tempi del loro annuncio. Quel che vi diamo come voce è una voce (di qualche autorevolezza sufficiente a prenderla in considerazione), quel che vi diamo come ufficiale è ufficiale. La lista citata da Merlo sarebbe “in mano a Berlusconi”.

17.42 – Secondo Salvatore Merlo del Foglio su Twitter, circola una lista dei ministri con i nomi di Cancellieri, Letta, Riccardi, Ornaghi.

17.36 – L’ANSA dice che il PdL accetta Amato solo se c’è anche Letta.

17.35 – Tutti in attesa della benedetta lista dei ministri, nessuna novità. Intanto ha chiuso la borsa, col MIB a -1,08%.

17.21 – Punto della situazione sui mercati. La Borsa di Milano perde lo 0,8 per cento, Wall Street perde lo 0,47 per cento. Lo spread tra BTP e Bund tedeschi è a 528 punti base.

17.10 – Stefano Menichini scrive su Twitter che ci si aspetta la diffusione della lista dei ministri entro le 20.

17.00 – E ora che succede? Le consultazioni sono quasi finite. Monti dovrebbe salire al Quirinale e sciogliere la riserva, stasera o domani, presentando la lista dei componenti del governo. A quel punto si presenterebbe in Parlamento – prima del Senato e poi alla Camera – dove rivolgerebbe un discorso programmatico e chiederebbe il voto di fiducia.

16.50 – Intanto stanno parlando le cosiddette “parti sociali”, che hanno incontrato Mario Monti. Tutti si dicono soddisfatti e fiduciosi, con varie sfumatute. Più cauta Susanna Camusso della CGIL, che dice di avere ricevuto illustrazioni di medodo e volontà ma non di merito e quindi dice di restare in attesa.

16.32 – Pare che tra i motivi di tensione nel PdL non ci siano solo le decisioni politiche sul governo Monti ma anche la complicata fase di assestamento successiva all’uscita dei ministri dal governo: stanze e uffici da ri-assegnare, collaboratori e assistenti da mettere a libro paga, ruoli e incarichi da definire.

16.11 – L’incontro dei leader del PdL è terminato, dopo ore e ore di discussioni. La Russa ha confermato che l’obiettivo è dare la fiducia entro venerdì.

15.48 – Questa sera Ballarò si occuperà della crisi e del governo che verrà con Angelino Alfano (PdL), Walter Veltroni (PD), Roberto Maroni (Lega Nord), Raffaele Bonanni (CISL), l’economista Alberto Quadrio Curzio, il direttore di Libero Maurizio Belpietro e l’editorialista del Corriere della Sera Gian Antonio Stella.

15.30 – La Borsa a New York ha aperto lievemente in negativo: -0,13 per cento.

15.22 – Monti incontra delegazioni delle parti sociali e degli enti locali a palazzo Giustiniani. È l’ultimo passaggio prima delle formalizzazione dell’elenco dei ministri.

15.16 – A palazzo Grazioli, intanto, prosegue un vertice dei principali leader del Popolo della Libertà.

15.12 – Monti ha da poco lasciato il Quirinale, e tra poco riprenderà la consultazioni. Terminati i partiti, è il turno delle parti sociali.

15.06 – Dopo un’ora e mezza circa, l’incontro tra Napolitano e Monti al Quirinale è terminato.

14.54 – Per chi fosse in pensiero: lo spread è lievemente calato ed è a 515 punti. E che cos’è lo spread? Per saperlo ci sono la miniguida del Post e l’articolo di oggi di Dario Di Vico.

14.51 – Intanto, in una scoppiettante puntata di SkyTg24 Pomeriggio, intitolata “Irti Monti”, gli ospiti sono ormai oltre il totoministri: ora si scommette su quando Monti fornirà la lista di chi parteciperà al governo. Stasera? Domani?

14.50 – Durante il Tg1, Antonio Di Pietro ha spiegato con un giro di parole che l’Italia dei Valori darà probabilmente la fiducia al governo, poi ha aggiunto il mantra di questi giorni: l’IdV valuterà che fare in Parlamento provvedimento per provvedimento.

14.41 – Roberto Maroni si appresta a terminare il proprio incarico da ministro dell’Interno ed è probabile possa diventare nei prossimi giorni capogruppo alla Camera.

14.30 – La Borsa di Milano torna timidamente in positivo: +0,20 per cento.

13.45 – Mario Monti ha raggiunto il Quirinale per un pranzo di lavoro con il presidente Napolitano. Al termine dell’incontro dovrebbe ufficializzare la formazione del governo.

13.24 – Italo Bocchino (FLI) aveva ipotizzato che Monti potesse essere anche candidato in futuro dal Terzo Polo alle elezioni, cosa che aveva fatto incavolare non poco diversi esponenti del PdL. Ora Gianfranco Fini prova a ridimensionare, dicendo che quello di Bocchino è stato sostanzialmente un errore.

13.23 – La delegazione del PdL (Alfano, Cicchitto & Gasparri) ha incontrato il presidente del Senato, Renato Schifani, dopo aver partecipato all’incontro con Monti.

13.20 – Il video con la dichiarazione di Angelino Alfano al termine dell’incontro tra delegazione del PdL e Mario Monti.

13.01 – Pier Luigi Bersani è a colloquio da una ventina di minuti con il presidente Napolitano al Quirinale.

12.54 – La Borsa riduce lievemente le perdite: -2,54 per cento.

12.51 – Alfano ha rilasciato una dichiarazione secchissima e non ha accettato domande.

12.50 – È uscita la delegazione PDL e sta parlando Alfano: «Pensiamo che il tentativo di Monti sia destinato a buon esito».

12.49 – Il PD ha smentito.

12.47 – Circola voce, da confermare e ripresa da Sky Tg24 e da alcune agenzie, che il PD avrebbe dato il proprio assenso a un possibile ingresso di Giuliano Amato e Gianni Letta nel nuovo governo.

12.31 – Europa pubblica il testo di un intervento di Mario Monti del 27 maggio 2005.

È stato stimato dall’Autorità garante della concorrenza che il costo dei servizi professionali pesi per il 9 per cento nella determinazione dei costi di produzione delle imprese, più di energia e telecomunicazioni sommate. C’è quindi un grande spazio che si verrebbe a creare con una liberalizzazione, che spesso dai “nemici”, per il gioco delle parti, viene presentata come selvaggia ma che nei diversi progetti formulati è, anzi, cauta e blanda.

Si potrebbe ammodernare il sistema delle professioni senza necessariamente abbattere gli ordini e fare le altre “nefandezze” che i conservatori dicono che i riformatori vorrebbero attuare. Una maggioranza e un governo che si apprestassero, in una prospettiva quinquennale o decennale, a voler agire in profondità sulle strutture dell’economia italiana, dovrebbero vedere nella riforma delle professioni un processo con un risultato diretto anche politico. Credo, infatti, che sia difficile chiedere – come sarà necessario – altre riforme nel mercato del lavoro, riforme concorrenziali nel mercato dei prodotti e degli altri servizi, mantenendo questo santuario: da qui il valore emblematico e di pareggiamento delle posizioni che deriverebbe da una riforma seria nel campo delle professioni.

12.26 – La delegazione del PdL è dentro lo studio di Monti da oltre un’ora. Tutte le altre consultazioni erano durate meno.

12.13 – Lo spread tra BTP e Bund sopra 530.

12.10 – Il video delle dichiarazioni di Bersani dopo l’incontro con Mario Monti.

12.09 – Anche il presidente del comitato referendario ha chiesto un incontro a Monti. Ci siamo tutti?

11.43 – Lo spread tra BTP e Bund decennali tedeschi è arrivato a 526 punti. Livelli altissimi anche in Francia, Spagna e Belgio. Oggi il terremoto non riguarda solo noi.

11.35 – Monti oggi pomeriggio vedrà anche rappresentanti di comuni, province e regioni. Le cose rischiano di andare per le lunghe. Non è ancora chiaro se Monti scioglierà la riserva già stasera oppure domattina.

11.33 – Ieri Monti ha detto che oggi pomeriggio incontrerà anche dei rappresentanti dei “giovani”. Si tratta dei rappresentanti del Forum Nazionale Giovani.

11.31 – Anche la Spagna non se la cava benissimo: i rendimenti dei titoli spagnoli sono saliti al 6,27 per cento, vicinissimi al 6,29 record storico.

11.22 – La delegazione del PdL, composta da Angelino Alfano, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri, si trova in questo momento a colloquio con Mario Monti.

11.04 – La Borsa di Milano è trascinata giù soprattutto da Unicredit, che perde il 9 per cento, e Finmeccanica, che perde il 16,7 per cento.

11.03 – Per dirvi dell’aria che tira: lo spread tra Bund tedeschi e titoli francesi è arrivato oltre 180 punti, record storico.

10.46La Borsa di Milano in diretta.

10.39 – Un altro passaggio importante della dichiarazione di Bersani è quello in cui ha chiesto «un governo di autorevole e forte caratura tecnica e non per sostenere meno, ma meglio Mario Monti».

10.35 – Dario Di Vico sul Corriere di oggi spiega come mai lo spread non è sceso, e perché le cose sono più complicate.

Dopo spread dovremo forse fare l’abitudine a maneggiare un’altra espressione di derivazione anglosassone: investor strike, che in italiano suona come sciopero degli investitori. La si legge in molti report delle banche d’affari. Nel passaparola di lunedì tra gli operatori questa singolare forma di astensione è stata motivata così: «Sono caduti due governi in Grecia e in Italia, aspettiamo cosa succede dopo ma intanto non rinnoviamo i bond che scadono. È troppo rischioso». Ed è questa dunque l’amara verità con la quale deve fare i conti la gestazione del governo Monti.

10.33 – Nessuna grossa novità, quindi, dalle parole di Bersani, se non l’ufficializzazione del fatto che il PD sosterrà Monti anche se il suo non dovesse essere un governo breve.

10.30 – «Qualche urgente riforma. Riforma elettorale. Ridurre numero parlamentari. Regolamenti parlamentari. Riforme istituzionali. Oltre che i provvedimenti che affrontano l’emergenza della crisi. Abbiamo incoraggiato Monti a proseguire con determinazione e rapidità, non abbiamo messo termini al governo. L’incontro di oggi è stato davvero incoraggiante, per noi»

10.28 – Parla Bersani.

10.11 – La Borsa di Milano in questo momento è la peggiore d’Europa, -2,29 per cento.

10.07 – Oggi Filippo Ceccarelli su Repubblica e Massimo Gramellini sulla Stampa fanno notare l’assurdità di un bipolarismo composto dai 21 partiti, alcuni microscopici, che hanno visto Mario Monti in queste ore.

10.04 – Francesco Costa sul Post sostiene che Monti non dovrebbe cedere sulla presenza di politici nel governo e che ha delle carte da giocare.

Cosa succederà dipende allora da Monti e dalla quota di potere contrattuale che riuscirà a mantenere. E questa a sua volta dipenderà dalle cose che Monti farà e dai risultati che otterrà. Da come sarà accolta la formazione del suo governo, innanzitutto. Da come distribuirà i sacrifici e da se saprà alternarli a importanti e popolari misure simboliche. Un governo che mantenga consenso e sostegno popolare può durare a lungo, anche a fronte delle prevedibili complicate trattative politiche che dovrà affrontare. Se poi l’atteggiamento nervoso dei mercati nei confronti dell’Italia dovesse placarsi, gli avversari di Monti si troverebbero privati di un grosso argomento, come ha dimostrato la sgangherata eccitazione di chi ieri quasi gongolava per l’aumento dello spread. A fronte di uno scenario del genere, anche il desiderio di suicidio di parte del PdL potrebbe essere reso inoffensivo: ci sarebbe una scissione, un pezzo di PdL andrebbe col Terzo Polo e finita lì. A fronte di uno scenario diverso da questo, invece, Mario Monti sarebbe particolarmente esposto all’irresponsabile campagna di logoramento di chi dice di sostenerlo ma in realtà vuole solo rimettersi in sesto prima della campagna elettorale. Monti è atteso da un incarico di mostruosa difficoltà – tirare fuori qualcosa di buono da questo parlamento – ma ha delle carte a disposizione. Speriamo le giochi bene.

10.02 – La giornata economica è molto negativa non solo per l’Italia, anche lo spread di Francia e Spagna è cresciuto parecchio.

9.55 – Lo spread tra BTP e Bund decennali ora è a 515 punti.

9.35 – Sia Mario Monti che la delegazione del PD – Bersani, Finocchiaro, Franceschini – sono arrivati a Palazzo Giustiniani.

9.34 – Le brutte notizie su Finmeccanica hanno determinato un passivo del 12 per cento in Borsa. Il titolo è stato sospeso per eccesso di ribasso.

9.31 – La Borsa di Milano apre male, in negativo dello 0,56 per cento.

9.25 – Oggi Filippo Facci scrive sul Post che

Nei fatti, alcuni organismi internazionali e alcuni capi di stato stranieri ci hanno proibito di andare a votare. Nei fatti, la speculazione internazionale è rivolta solo contro di noi. Il prossimo governo Monti è un commissariamento della politica e della democrazia italiana, oltretutto imperniato su un ricatto: se non si avesse incondizionatamente accettato un suo dicastero – lo raccontava il commissario europeo Herman Van Rompuy – diverse banche cinesi e anglosassoni erano pronte a immettere sul mercato miliardi di Btp (titoli di Stato italiani) facendo schizzare gli spread lungo una strada senza ritorno. La sostanza è che dovevamo accettare un governo Monti senza neppure conoscere che cosa volesse e voglia realmente fare. La fiducia data dal Parlamento è stata sostituita dalla fiducia data dalla Banca centrale e dal Fondo monetario e dai famosi mercati.

La pensa diversamente Antonio Polito, sul Corriere della Sera di oggi.

Le notizie secondo le quali il governo Monti equivarrebbe a una sospensione della politica democratica sono grandemente esagerate, come disse quel tale di cui era stata annunciata la morte mentre era vivo e vegeto. Sarà infatti la politica democratica, liberamente, a dargli o non dargli la vita nel solo modo che essa conosce: con il voto del Parlamento. Altrettanto esagerata, anche se più vicina al vero, è l’affermazione che il governo nasce per volere dei mercati. I quali, se così si può dire, hanno certamente votato la sfiducia a Berlusconi, anche se gli hanno dato tre mesi di tempo per salvarsi e quel tempo non è stato sfruttato. Però non votano loro la fiducia a Monti. Anzi, la giornata di ieri dimostra che la strada sarà lunga, la fatica sarà tanta, e che nemmeno Mario Monti è come il confetto Falqui di una celebre pubblicità, quel medicinale al quale per fare il suo effetto bastava che se ne pronunciasse il nome.

9.21 – A proposito di spread, la mattinata comincia male: siamo a quota 506.

9.18 – L’avete vista la vignetta di Makkox su Monti e lo spread, vero?

***

Si apre oggi il secondo e ultimo giorno di consultazioni per Mario Monti, presidente del Consiglio incaricato. Monti incontrerà la delegazione del Partito Democratico alle 9.30 e poi, due ore dopo, quella del Popolo delle Libertà. Nel pomeriggio Monti vedrà i rappresentanti delle parti sociali, sindacati, associazioni di categoria, rappresentanti di “giovani e donne”, come ha detto nella conferenza stampa di ieri sera. Monti ieri ha chiarito pure che intende governare fino al termine naturale della legislatura, e che gradirebbe la presenza di politici all’interno del suo governo: questi rimangono oggi i nodi da sciogliere, insieme naturalmente all’agenda riformatrice del suo esecutivo. Il Post seguirà la giornata di oggi – insieme all’andamento dei mercati finanziari – con un liveblogging.

foto: Mauro Scrobogna /LaPresse