Olympus ha ammesso le frodi

L'azienda giapponese ha nascosto le perdite e falsificato i bilanci per decenni, utilizzando un sistema grande e complesso

A due settimane di distanza dai contrasti che avevano portato alla nomina del nuovo presidente Shuichi Takayama, la società produttrice di materiali ottici giapponese Olympus ha ammesso di aver nascosto per decenni le perdite dovute a investimenti sbagliati. La notizia ha fatto crollare il titolo alla Borsa di Tokyo con perdite intorno al 30 per cento. Per mascherare le perdite la società ha modificato i propri libri contabili, confondendo spesso le carte e nascondendo la verità sfruttando diverse acquisizioni sul mercato.

Il Wall Street Journal segnala che si tratta di uno dei sistemi più grandi e complessi mai concepito in Giappone per nascondere le perdite di una società. Olympus esiste da 92 anni ed è riconosciuta nel paese come una delle più importanti nella produzione di sistemi ottici, dalle fotocamere ai sistemi diagnostici e per le endoscopie. Ora rischia di essere messa in una lista nera da parte delle autorità di Borsa, in attesa di altri dettagli e chiarimenti sulla sua amministrazione.

L’ammissione di oggi aiuta a spiegare le strane acquisizioni effettuate negli ultimi tempi da Olympus e alla base di forti contrasti all’interno dell’azienda, con l’allontanamento dell’amministratore delegato britannico Michael Woodford, che era stato chiamato dall’ex presidente Tsuyoshi Kikukawa ma fu licenziato dopo appena due settimane dall’assunzione dell’incarico. Secondo l’allora presidente, Woodford non aveva capito come funzionassero le cose in azienda ed era estraneo alla cultura giapponese.

In realtà, l’allontanamento era stato condizionato dalla decisione di Woodford di fare chiarezza su una consulenza costata 687 milioni di dollari per una acquisizione di 2,2 miliardi di dollari: circa un terzo dell’intera transazione per l’acquisizione, quando in genere le società di consulenza ottengono tra l’uno e il due per cento del prezzo complessivo dell’accordo. Grazie ad alcuni consulenti esterni, Woodford capì che qualcosa non funzionava e chiese le dimissioni di diversi manager della Olympus, prima di essere allontanato.

Woodford spiegò alla stampa le ragioni del suo licenziamento, facendo nascere i primi sospetti sulla gestione dei conti all’interno della società. Le accuse portarono Kikukawa a dimettersi, pur difendendo il proprio operato e la correttezza della gestione aziendale. Al suo posto era stato nominato proprio Suichi Takayama.

Oggi Takayama ha organizzato una conferenza stampa e ha ammesso le irregolarità, chiedendo scusa a nome dell’azienda con due inchini di rito. Il nuovo presidente ha detto di non sapere ancora l’effettiva dimensione delle perdite della Olympus e di conseguenza della grandezza delle operazioni di mascheramento dei conti, ma ha precisato che quanto accaduto non ha compromesso il valore delle attività principali della società. Takayama ha dato la colpa all’ex presidente Kikukawa, al consulente della società Hideo Yamada e al vicepresidente Hisashi Mori, dicendo di aver scoperto lo schema per nascondere le perdite da quest’ultimo pochi giorni fa. Mori è stato licenziato, Yamada sarebbe prossimo alle dimissioni.

L’ex amministratore delegato Woodford, che è ancora nel consiglio di amministrazione della società, ha definito impressionanti le notizie delle ultime ore e ha chiesto ancora una volta che la società si assuma le proprie responsabilità e ha chiesto un azzeramento del consiglio. Ha anche ipotizzato la possibilità di tornare alla guida della società, se richiesto dagli azionisti, dicendo di voler riportare correttezza e integrità alla Olympus. Takayama ha però detto di non voler richiamare Woodford, ribadendo che il suo allontanamento fu dovuto al diverso modo di concepire la gestione della società.

foto: YOSHIKAZU TSUNO/AFP/Getty Images