Il primo giorno di sciopero generale in Grecia è stato soprattutto il giorno dell’assedio del Parlamento in piazza Syntagma ad Atene. Oltre centomila manifestanti si sono radunati da questa mattina sotto la scalinata dell’edificio, chiedendo le dimissioni del governo e scontrandosi più volte con la polizia. Le forze dell’ordine hanno da subito adottato una linea repressiva molto dura, con lancio di lacrimogeni e bombe a mano finte. È stata la prima volta dall’inizio delle proteste due anni fa che la folla è riuscita ad arrivare così vicino al Parlamento. L’odore dei gas lacrimogeni si sentiva fin dall’interno dell’edificio e in alcuni momenti si è temuto che i manifestanti avrebbero tentato un’irruzione. Soltanto nel tardo pomeriggio la polizia è riuscita ad allontanare la folla, lanciando lacrimogeni a ripetizione. Ma le tensioni sono continuate intorno alla piazza ed è probabile che un nuovo tentativo di assedio sarà effettuato stasera o domani. Migliaia di persone hanno manifestato anche nel resto del paese, soprattutto a Salonicco, Creta, Corfù e Patrasso. Tutti i media greci sono concordi nel definire quella di oggi la più grande manifestazione di protesta dalla fine della dittatura nel 1974.
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17.40 – Ci sono notizie di scontri anche davanti al ministero delle Finanze.
17.20 – Le tensioni con la polizia continuano nelle strade vicine a piazza Syntagma.
17.03 – Piazza Syntagma è ormai quasi deserta, la polizia è riuscita ad allontanare la folla lanciando lacrimogeni a ripetizione.
16.50 – Parte della folla ha iniziato a lasciare piazza Syntagma.
16.31 – I manifestanti, da Twitter, chiedono l’intervento di medici in piazza Syntagma.
16.29 – Le immagini girate dalla BBC ad Atene.
14.25 – Un video degli scontri in corso ad Atene.
16.10 – La fotogallery della BBC sulla protesta di oggi ad Atene.
16.09 – I testimoni parlano ora di un incendio al primo piano di un edificio tra le strade di Mitropoleos e Filellinon ad Atene.
16.06 – La facciata del Ministero delle Finanze ad Atene con uno striscione che dice «Occupato».
15.57 – La polizia ha aggiornato il numero dei manifestanti ad Atene a 120mila: è la più grande manifestazione di piazza dalla fine della dittatura nel 1974.
15.48 – Continuano gli scontri anche a Salonicco, dove secondo gli ultimi aggiornamenti ci sarebbero tra 50mila e 90mila manifestanti.
15.42 – I manifestanti hanno incendiato una delle guardiole che stanno di fronte al Parlamento.
15.39 – Sta aumentando l’intensità del confronto tra manifestanti e polizia di fronte al Parlamento greco. I testimoni raccontano che l’aria è ormai diventata irrespirabile a causa dei gas lacrimogeni che ora vengono sparati a intervalli di pochi minuti.
15.35 – Alcuni manifestanti ora cantano: «Bruceremo il Parlamento!».
15.30 – Si è appena sentito il rumore di due grosse esplosioni in piazza Syntagma.
15.19 – Le foto più belle da Atene, finora.
15.12 – È la prima volta dall’inizio delle proteste di due anni fa che i manifestanti riescono ad arrivare così vicino all’ingresso del Parlamento.
15.11 – Il corrispondente della Reuters dice che l’odore dei gas lacrimogeni si sente anche dall’interno del Parlamento.
15.09 – Da piazza Syntagma continuano ad arrivare i rumori delle esplosioni dei gas lacrimogeni.
15.08 – Manifestazioni in corso anche a Salonicco, Patrasso, Creta e Corfù.
15.07 – Il ministero della Giustizia è occupato da questa mattina dagli impiegati del sistema carcerario. In un comunicato sostengono che «la situazione nelle carceri ha raggiunto livelli molto pericolosi perché manca il personale in tutti i reparti. In certi casi non si copre che il 60% del necessario».
15.00 – I manifestanti chiedono le dimissioni del governo e dicono che non se ne andranno.
14.54 – A Salonicco alcuni manifestanti hanno distrutto le vetrine di dieci negozi che erano rimasti aperti nonostante lo sciopero. Distrutti anche cinque bancomat. La polizia è intervenuta lanciando gas lacrimogeni.
14.52 – I media greci concordano nel definire quella di oggi la più grande manifestazione di massa degli ultimi anni.
14.50 – Si parla ora di cinque feriti negli scontri con la polizia.