• Mondo
  • Lunedì 17 ottobre 2011

Il piano per salvare l’euro

Perché quella che comincia oggi è una settimana molto importante per l'Europa

Domenica 23 ottobre i leader dell’Unione Europea presenteranno un piano di salvataggio dell’euro da cui dipenderà molto del futuro dell’economia globale. I rischi, spiega il Wall Street Journal, sono alti: se gli investitori non saranno soddisfatti e rassicurati dai contenuti del piano, i mercati potrebbero subire un contraccolpo ancora più negativo di quelli visti finora.

Le linee guida del nuovo piano sono state tracciate durante l’incontro che si è tenuto nel weekend a Parigi tra i leader del G20, riuniti per preparare il vertice annuale del Forum che si terrà a Cannes il prossimo 3 e 4 novembre. I paesi del G20 si sono impegnati a sostenere e riequilibrare l’economia globale per far fronte ai «significativi rischi di deterioramento», ma si aspettano una forte risposta dagli europei per contenere la crisi nella zona euro.

Il presidente francese Nicolas Sarkozy e i ministri delle Finanze tedeschi hanno definito quali saranno le basi del piano di rilancio: rinforzare il fondo di emergenza di salvataggio dell’Europa (EFSF) per evitare qualsiasi rischio di contagio della crisi greca ad altre economie e chiedere livelli di capitale più alti alle banche. Ancora niente eurobond, proposta che secondo molti potrebbe essere risolutiva ma a cui la Germania si oppone. Il segretario al Tesoro americano, Timothy Geithner, si è detto «incoraggiato dalla velocità e dalla direzione con cui gli europei stanno progredendo». «Hanno chiaramente ancora lavoro da fare sulla strategia e i dettagli, ma quando la Francia e la Germania troveranno un accordo su un piano e decideranno di passare all’azione, saranno possibili grandi cose», ha detto.

Gli occhi sono puntati soprattutto sulla Grecia, che deve dimostrare di essere in grado di raggiungere gli obiettivi fiscali fissati da UE, BCE e FMI se vuole ottenere un nuovo prestito con cui arginare il suo debito. Questa settimana una commissione composta da membri dell’Unione Europea e dell’FMI stabilirà quanti altri soldi serviranno alla Grecia e a quali condizioni il suo debito potrà essere considerato sopportabile. Nonostante la recente erogazione di otto miliardi di euro, spiega il WSJ, la Grecia ha infatti più bisogno di soldi adesso di quanto non ne avesse bisogno a luglio.