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  • Giovedì 8 settembre 2011

Il memoriale a pagamento di Martin Luther King

Negli Stati Uniti si torna a parlare dell'abitudine degli eredi del reverendo, che chiedono i diritti d'autore a chi ne utilizza nome, immagini e discorsi

Negli Stati Uniti in questi giorni si torna a parlare delle polemiche relative al memoriale di Martin Luther King, inaugurato poche settimane fa vicino al lago artificiale di Tidal Basin, nel District of Columbia, Washington. La società che l’ha costruito aveva infatti dovuto pagare quasi 800.000 dollari di diritti d’autore agli eredi del reverendo per poter usare la sua immagine e le sue parole.

Molte delle persone che negli anni Sessanta avevano partecipato al movimento per i diritti civili guidato da Martin Luther King si sono dette offese da questa scelta. Charles E. Cobb, professore della Brown University, ne ha scritto pochi giorni fa per la rivista online The Root e l’ha addirittura definita estorsione: «Quando si tratta di libri o saggi nessuno potrebbe negare il pagamento dei diritti d’autore, ma i suoi discorsi pubblici? La sua immagine? Il suo nome?». Negli anni Novanta gli eredi di Martin Luther King avevano fatto causa e vinto contro Usa Today e CBS News perché questi avevano riprodotto il famoso discorso I have a dream senza pagare loro i diritti d’autore. Nel 2001 i diritti per lo stesso discorso erano stati venduti dalla famiglia all’azienda francese Alcatel per uno spot che promuoveva i suoi servizi di telecomunicazione.

Il Congresso ha dato il via libera alla costruzione del monumento nel 1996, le autorizzazioni definitive sono arrivate nel 1999. Il design del monumento è stato scelto tra 900 candidati provenienti da 52 paesi diversi, ed è stato ideato da una società di architettura di San Francisco, il ROMA Design Group. Il monumento è alto 9 metri ed è costato 120 milioni di dollari, 108 dei quali sono stati raccolti da una fondazione i cui maggiori contribuenti sono Bill Gates, George Lucas e la Walt Disney. L’autore della scultura è l’artista cinese Lei Yixin. Ci sono state delle polemiche collegate a questa scelta, perché Yixin in passato aveva realizzato una scultura di Mao Tse-tung e perché nella realizzazione sono stati impiegati operai cinesi (e granito cinese).