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  • Lunedì 22 agosto 2011

La giornata a Tripoli

Un punto della situazione: uno dei tre figli di Gheddafi in arresto è scappato, la tv di stato è sotto il controllo degli insorti

di Elena Favilli

Aggiornamento delle 21. Il presidente statunitense Barack Obama ha detto che in Libia si è a un punto di svolta, che è chiaro che “i giorni del regime Gheddafi sono finiti” ma che il dittatore libico ha ancora il potere di spargere sangue. Obama si è congratulato con il coraggio “imbattibile” dei libici, dicendo che “la rivoluzione è vostra e i vostri sacrifici sono stati straordinari” e che “la ricerca della dignità è più forte di qualsiasi dittatore”.

Aggiornamento delle 19.50. Uno dei figli di Gheddafi arrestato oggi, Mohammad, è scappato grazie all’aiuto di alcuni soldati fedeli al regime. Lo dice Al Jazeera, che racconta anche del ritrovamento di due cadaveri che potrebbero essere quelli di un altro figlio di Gheddafi, Khamis, e di Senussi, capo dell’intelligence del regime. Continuano i combattimenti nel centro di Tripoli, i giornalisti bloccati nell’hotel Rixos si sono barricati all’interno della struttura. Il presidente statunitense Barack Obama dovrebbe fare una dichiarazione sulla Libia alle 20 ora italiana.

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Tripoli è ormai passata quasi totalmente sotto il controllo dei ribelli, ma si combatte ancora in molte parti della città. Alle forze del regime è rimasto soltanto il quartiere di Bab al-Aziziya, dove si trova il bunker di Gheddafi e dove oggi ci sono stati gli scontri più violenti, ma in giro ci sono ancora molti cecchini: i ribelli hanno detto di avere il controllo dell’80 per cento della capitale. L’Hotel Rixos, dove alloggiano decine di giornalisti stranieri, è praticamente isolato. Nessuno sa di preciso dove si trovi Gheddafi, se dentro il bunker o altrove. Sono circolate molte voci, alcune secondo cui Gheddafi è ancora nascosto a Tripoli, nel bunker o in un’ambasciata, altre secondo cui è partito verso la Tunisia, l’Algeria o il Sud Africa. Nessuna conferma, ma un portavoce del Pentagono ha detto che secondo gli Stati Uniti Gheddafi è ancora in Libia. Intanto tre dei suoi figli sono stati catturati dai ribelli. Un quarto, Khamis, è riuscito a entrare in città a capo del suo battaglione e di fatto sta guidando le forze del regime. Il capo del governo di Bengasi ha assicurato che a Gheddafi sarà garantito un processo giusto e ha chiesto alla popolazione di agire con responsabilità nei confronti dei prigionieri catturati. A Bengasi è stato un giorno di festa, ma in molte città della Tripolitania e al confine con la Tunisia si continua a combattere. La NATO continuerà le sue operazioni militari in Libia finché la guerra non sarà del tutto finita.

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17.15 – Gli Stati Uniti fanno sapere tramite un portavoce del Pentagono di non credere che Gheddafi abbia lasciato la Libia.

16.55 – Un terzo figlio di Gheddafi, Saadi, è stato catturato dai ribelli.

16.38 – Anche l’Egitto ha riconosciuto ufficialmente il governo di Bengasi.

16.32 – La storia dei giornalisti intrappolati nell’Hotel Rixos di Tripoli, che negli ultimi giorni è diventato anche la residenza di molti funzionari del regime di Gheddafi.

16.29 – Una bellissima fotogallery di Time sulla battaglia di oggi a Tripoli.

16.24 – Reuters parla di scontri molto violenti tra ribelli e forze pro Gheddafi al confine con la Tunisia.

16.18 – Un’immagine di Tripoli, oggi, da un video di Sky News.

 

 

 

 

 

 

 

16.05 – La corrispondente di Al Jazeera da Tripoli dice che i ribelli si aspettano di riuscire a catturare Gheddafi molto presto. Il pericolo più grande in questo momento è rappresentato dai cecchini ancora nascosti in molti punti della città. «Per conquistare Bab al-Aziziya avranno bisogno dell’aiuto della NATO», ha detto «come hanno fatto durante l’avanzata degli ultimi giorni».

16.00 – Un grafico interattivo di Associated Press sulla situazione in Libia.

15.59 – La giornalista della tv di stato libica, Hala Misrati, è stata arrestata. È quella che ieri era comparsa in studio con una pistola dicendo che avrebbe difeso Tripoli fino alla morte.

15.48 – La televisione di stato libica è ora sotto il controllo dei ribelli.

15.30 – Continuano i combattimenti anche a Zliten, una città costiera 60 km a ovest di Misurata.

15.16 – I principali eventi di oggi a Tripoli, finora:

– I ribelli controllano gran parte di Tripoli, ma in alcuni quartieri si continua a combattere contro i militari fedeli a Gheddafi.

– Non si sa ancora dove si trovi Gheddafi, i combattimenti si sono intensificati soprattutto intorno al suo bunker di Bab al-Aziziya.

– Il figlio di Gheddafi, Khamis, è entrato a Tripoli a capo della sua unità militare d’élite.

– I figli di Gheddafi, Mohammed e Saif al-Islam, sono stati catturati dalle forze ribelli.

– Il capo del Consiglio Nazionale Transitorio di Bengasi ha assicurato che a Gheddafi sarà garantito un processo giusto e ha chiesto alla popolazione di agire con responsabilità nei confronti dei prigionieri catturati.

15.05 – L’Unione Africana si riunirà a breve ad Addis Abbeba, Etiopia, per discutere della crisi in Libia.

14.51 – Il presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi, invita Gheddafi ad arrendersi senza prolungare «un’inutile resistenza».

14.50 – Jalil ha confermato che i figli di Gheddafi, Mohammed e Saif al-Islam, sono stati catturati dalle forze ribelli, ma ha detto di non sapere dove sia nascosto Gheddafi.

Le nostre forze non sono ancora in controllo di tutta Tripoli, quindi non posso saperlo. Spero che Gheddafi venga catturato vivo, così da poter essere processato per i crimini commessi. Gli garantiremo un giusto processo. Il mio ruolo a capo del governo continuerà finché non mi chiederanno di farmi da parte. Il CNT si sposterà a Tripoli quando ci sarà una nuova Costituzione.

14.30 – Parla il capo del CNT di Bengasi, Mustafa Abdel Jalil.

Mi congratulo con le forze che hanno conquistato Tripoli, di cui non fanno parte estremisti islamici. Deporremo le armi quando il conflitto sarà finito e poi dovremo occuparci della costruzione di un autentico stato di diritto. Grazie alla comunità internazionale, che ci ha aiutato durante la crisi e ha protetto i civili. Mi appello ancora a tutte le nostre forze, affinché agiscano con responsabilità e mostrino compassione e rispetto per i prigionieri. Gheddafi ha cercato di dividere la Libia, sarà ricordato nella Storia per i suoi massacri e arresti indiscrimati.

L’era di Gheddafi è finita.

Ci aspetterà un momento molto difficile. Dovremo costruire un nuovo stato ispirato ai principi di sicurezza, prosperità e pace. Uno stato islamico moderato, basato su libertà, democrazia, giustizia, uguaglianza e trasparenza. Lavoreremo sodo per diventare un autentico membro della comunità internazionale e contribuire a preservare la pace e la sicurezza.

14.05 – Uno dei figli di Gheddafi, Al Mutassim, si trova nel bunker di Bab al-Aziziya.

14.01 – Il primo ministro del governo di Gheddafi e il capo della televisione di stato sono fuggiti in Tunisia.

13.36 – I ribelli dicono di essersi impossessati della televisione di stato.

13.27 – Gli Stati Uniti confermano di non sapere dove si trovi Gheddafi.

12.56 – L’Unione Europea conferma che le sanzioni contro la Libia non saranno ancora sospese.

12.44 – Il ministro degli Esteri cinese ha detto che «il governo di Pechino rispetta la scelta del popolo libico».

12.32 – Il ministro degli Esteri francese Alain Juppe ha proposto di tenere a Parigi un summit internazionale per decidere come gestire la transizione politica in Libia.

12.27 – La battaglia intorno al bunker di Gheddafi si sta intensificando. La corrispondente di Al Jazeera da Tripoli dice che i militari di Gheddafi stanno ancora combattendo con l’artiglieria pesante.

12.17 – David Cameron ha confermato che non si sa ancora dove si trovi Gheddafi e che dovrà essere la Libia a decidere del suo futuro.

12.10 – Parla il premier britannico David Cameron:

Gheddafi deve arrendersi subito. La transizione verso la democrazia dovrà essere guidata dalla Libia. L’obiettivo della nostra coalizione ora è mettere Tripoli in sicurezza. Stiamo lavorando a stretto contatto con il Consiglio Nazionale Transitorio per questo. La missione della NATO continuerà finché sarà necessario, nel rispetto del suo mandato.

12.07 – I ribelli stanno stringendo l’assedio contro il bunker di Gehddafi, ma per il momento i suoi militari resistono.

12.00 – Reuters scrive che il figlio di Gheddafi, Khamis, a capo di una unità d’élite dell’esercito, si sta dirigendo con i suoi militari verso Piazza Verde. La notizia è stata data dalla tv Al Arabiya, in contatto con le forze ribelli.

11.58 – Intorno al bunker di Gheddafi e al porto della città ci sono ancora alcuni carri armati del suo esercito.

11.47 – Il capo del Consiglio Nazionale Transitorio di Bengasi ha detto che il figlio maggiore di Gheddafi, Mohammed, potrà restare a Tripoli e che garantisce per la sua sicurezza.

11.41 – Reuters scrive che ci sono ancora alcuni militari di Gheddafi intorno all’Hotel Rixos, dove si trova la maggior parte dei giornalisti stranieri.

11.35 – Nonostante le smentite ufficiali del ministro degli Esteri sudafricano, Al Jazeera dice di avere saputo da fonti attendibili che Gheddafi è in stretto contatto con il governo di Johannesburg.

11.33 – Al Jazeera dice che una delle guardie del corpo di Gheddafi è stata arrestata mentre cercava di scappare.

11.32 – Il governo di Malta ha fatto sapere che se Gheddafi, o altri ricercati dal Tribunale Penale Internazionale, dovesse arrivare sull’isola sarebbe immediatamente consegnato alle autorità giudiziarie internazionali.

11.31 – Il Tribunale Penale Internazionale sta cercando di trasferire immediatamente il figlio di Gheddafi, Saif al-Islam, all’Aia per confrontare le accuse di crimini contro l’umanità.

11.29 – Reuters dice che una lunga colonna di macchine cariche di ribelli armati sta muovendo verso Piazza Verde.

11.25 – La NATO ha ribadito che i suoi aerei continueranno a operare in Libia finché Gheddafi non si sarà arreso.

11.20 – NBC dice che a Piazza Verde i cecchini di Gheddafi si stanno consegnando ai ribelli.

11.06 – Il corrispondente del Guardian dalla Siria dice che gli eventi delle ultime ore a Tripoli stanno dando molto coraggio alla rivolta del popolo siriano contro il regime di Damasco. Su Twitter sta circolando molto questa frase: «I germi della Siria si congratulano con i topi della Libia», alludendo ai termini dispregiativi con cui rispettivamente Assad e Gheddafi avevano definito i loro rispettivi popoli in rivolta.

11.04 – Un membro del governo di Bengasi da Londra sostiene che i ribelli ora sarebbero in controllo del 95 percento di Tripoli.

11.02 – L’Unione Europea ha fatto sapere tramite il suo portavoce che è disposta ad aiutare la transizione democratica della Libia «nei prossimi mesi e anni».

10.58 – Il Consiglio Nazionale Transitorio di Bengasi vuole trasferire il suo quartier generale a Tripoli.

10.48 – Il giornalista della CNN, Saeed Ahmed, scrive su Twitter che nel quartiere di Tajourah i militari di Gheddafi stanno negoziando con i ribelli le condizioni della loro resa.

10.43 – Il presidente del Venezuela Hugo Chàvez continua a difendere Gheddafi e a condannare l’intervento militare della NATO in Libia. «Vogliono solo il petrolio», ha detto.

10.42 – Il premier inglese David Cameron e quello australiano Julia Gillard hanno chiesto a Gheddafi di farsi da parte per evitare ulteriori violenze.

10.37 – Molti analisti nelle ultime ore hanno fatto notare quanto la presa di Tripoli finora sia stata molto più facile e molto meno violenta del previsto.

10.33 – Al Jazeera dice che ci sono ancora molti cecchini di Gheddafi in alcuni quartieri della città. Continuano anche i combattimenti intorno al bunker di Gheddafi.

10.30 – La televisione di stato libica continua a trasmettere immagini di sostenitori di Gheddafi, ma non è chiaro se siano in diretta o registrate.

10.10 – Le foto dei festeggiamenti di questa notte a Tripoli e a Bengasi.

10.06 – Alcuni ribelli raggiunti al telefono da Al Jazeera hanno detto che le forze di Gheddafi controllano ancora il 20 percento di Tripoli.

10.05 – Le prime pagine dei giornali inglesi di oggi, tutte dedicate alla Libia.

9.54 – Ci sono ancora combattimenti in corso in alcuni quartieri della città. Gli scontri più forti in questo momento sono intorno al bunker di Gheddafi, nella zona di Bab al-Aziziya.

9.48 – Il ministro sudafricano ha detto di non sapere dove si trovi Gheddafi e ha smentito con fermezza le voci secondo le quali due aerei sudafricani ieri sera sarebbero arrivati a Tripoli e subito ripartiti con a bordo Gheddafi per portarlo al sicuro.

9.43 – Il ministro delle relazioni internazionali del Sud Africa, Maite Nkoana Mashabane, sta parlando durante una conferenza stampa da Johannesburg:

Il governo di Bengasi ha la responsabilità di ricostruire l’unità nazionale e la riconciliazione del paese. Dovrà ricostruire le infrastrutture e rilanciare l’economia. Il Sud Africa contribuirà sicuramente a questo processo. È necessario stendere presto una nuova costituzione e tenere un referendum per andare al più presto a elezioni democratiche. Non sappiamo dove si trovi Gheddafi. Pensiamo si trovi ancora in Libia.

9.41 – BBC scrive che Internet è stato ripristinato per la prima volta dopo sei mesi a Tripoli.

9.37 – L’Unione Europea ha chiesto a Gheddafi di farsi da parte senza ulteriori esitazioni.

9.31 – La dichiarazione del segretario generale della NATO, Anders Fogh Rasmussen.

La transizione deve essere pacifica. La NATO lavorerà con la Libia per assicurarla. Il paese deve restare unito e il futuro deve essere fondato sulla riconciliazione e sul rispetto per la vita umana. I fedeli di Gheddafi hanno una grande reposnasbilità in questo momento: il mondo li sta guardando, devono scegliere il lato giusto della storia. La NATO continuerà a monitorare le unità militari: se vedremo minacce contro i cittadini libici agiremo in accordo con il nostro mandato.

9.30 – Mahmoud Jibril, membro del Consiglio Nazionale di Transizione di Bengasi, si è appellato all’esercito dei ribelli chiedendo di mostrare compassione e rispetto per i militari di Gheddafi catturati.

9.26 – Continuano a circolare voci molto contrastanti su dove si trovi in questo momento Muammar Gheddafi. Fonti diplomatiche hanno detto a AFP che si troverebbe ancora a Tripoli, altri sostengono invece che avrebbe già lasciato la città e potrebbe essere in Algeria.

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I ribelli libici hanno occupato gran parte di Tripoli e catturato due dei figli di Muammar Gheddafi: Saif al-Islam, il secondogenito e suo erede designato, e il figlio maggiore Mohammad, che si è arreso spontaneamente nella notte. I militari fedeli al dittatore libico controllano ancora circa un quindici percento della capitale e in alcuni quartieri sono ancora in corso combattimenti, ma il regime è di fatto crollato. Il Consiglio Nazionale Transitorio di Bengasi ha assicurato che ora l’obiettivo sarà mettere in sicurezza la città e che non ci saranno vendette. Gheddafi aveva trasmesso un nuovo messaggio audio via radio nella notte in cui si appellava di nuovo alla popolazione chiedendo di difendere la città e dicendo che non si sarebbe mai arreso. Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha chiesto a Gheddafi di ammettere la sconfitta e farsi da parte. La NATO ha chiesto che la transizione dei poteri avvenga subito e in modo pacifico.

L’avanzata dei ribelli verso Tripoli si è intensificata a partire dalle prime ore di domenica. Un’azione militare coordinata ha progressivamente chiuso il cerchio intorno alla capitale da tutti i lati. Poco dopo il tramonto i ribelli sono entrati in città da est, dopo avere preso la base aerea di Mitiga, da ovest e da sud. Alcuni sono arrivati anche da nord, via mare, portando rifornimenti di armi da Misurata. Intorno alle dieci di sera erano già nel centro della città e le loro bandiere sventolavano nella Piazza Verde, la piazza finora simbolo del regime, da cui Gheddafi nei primi mesi di guerra ha tenuto molti discorsi alla popolazione. Centinaia di persone sono scese nelle strade di Tripoli e di Bengasi per festeggiare la caduta del regime.

Mentre per le strade si festeggiava la liberazione, il portavoce del regime, Mussa Ibrahim, ha tenuto una nuova conferenza stampa in cui ha chiesto ai ribelli e alla NATO di sospendere le operazioni militari e ha detto di essere pronto a negoziare. Il governo di Bengasi ha subito risposto che le operazioni militari finiranno quando Gheddafi avrà ammesso la sconfitta e annunciato la sua partenza dalla Libia. Secondo gli ultimi aggiornamenti, il dittatore libico potrebbe ancora essere nascosto nel suo bunker di Bab al-Aziziya a Tripoli, dove sono in corso combattimenti.

Al Jazeera ha pubblicato una foto che da sola basta a riassumere gli enormi cambiamenti che si sono verificati negli ultimi mesi in Nord Africa e Medio Oriente. Era stata scattata durante lo scorso Arab African Summit, nel 2010, e in prima fila c’erano Ben Ali, Ali Abdullah Saleh, Muammar Gheddafi e Hosni Mubarak, ex dittatori di Tunisia, Yemen, Libia ed Egitto.