La proposta di cui starebbe discutendo adesso la maggioranza è la dismissione del patrimonio immobiliare dello Stato. Un’altra di quelle cose di cui si parla spesso e che, tra l’altro, è già in corso d’opera: il Corriere della Sera, infatti, parla di “accelerare le dismissioni”.
Le indiscrezioni trapelate dalle agenzie parlano della vendita degli uffici pubblici e delle caserme (che per inciso è già in corso), con il coinvolgimento di Fintecna, che potrebbe acquistare gli immobili anticipando la liquidità allo Stato. Un meccanismo già sperimentato in passato con le cartolarizzazioni, ma che non si è dimostrato granché efficace. L’accelerazione delle dismissioni (ieri il deputato pdl Giorgio Jannone ha anche proposto la cessione di parte delle riserve auree della Banca d’Italia) resta comunque sul tavolo. Citata dal capogruppo del Pdl, Fabrizio Cicchitto, in una lettera a Il Giornale, come possibile tema di confronto nella maggioranza.
Restano sul tavolo, poi, le modifiche al contributo di solidarietà, la possibilità di inserire un nuovo scudo fiscale e le revisioni sull’abolizione delle province, mentre inizia a diventare particolarmente delicato il fronte aperto dagli enti locali. I giornali di oggi sono ricchi di racconti delle proteste dei sindaci e degli amministratori locali – molti di centrodestra – che accusano il Governo di tagli profondi e indiscriminati. Roberto Formigoni, presidente della Lombardia, dice addirittura che con la Finanziaria «il PdL è morto», a meno che a ottobre non arrivino le dimissioni dei suoi vertici.
foto: Mauro Scrobogna /LaPresse
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