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  • Giovedì 11 agosto 2011

Una storia di scontri e tumulti

Le foto delle violenze del passato a Londra: nel 1958 e nel 1976 a Notting Hill, nel 1981 a Brixton, nel 1985 a Tottenham

circa 1936: A policeman stands by a burning car, set alight during a communist march in the East End of London. (Photo by Topical Press Agency/Getty Images)
circa 1936: A policeman stands by a burning car, set alight during a communist march in the East End of London. (Photo by Topical Press Agency/Getty Images)

I saccheggi e le violenze avvenute in questi giorni prima a Londra e poi in altre città britanniche ricordano alcuni celebri tumulti avvenuti nella capitale del Regno Unito negli ultimi cinquant’anni. Il più vicino sono gli scontri dell’ottobre del 1985 seguiti alla morte di Cynthia Jarrett, un’afro-caraibica di 49 anni, durante l’irruzione della polizia – per arrestare suo figlio – nella sua casa di Tottenham (nello stesso complesso dove avrebbe poi abitato il tassista Mark Duggan). Il giorno successivo, il 6 ottobre, parenti e amici di Jarrett organizzarono una marcia pacifica diretta alla stazione di polizia di Tottenham alla quale si aggiunsero molte altre persone del quartiere: in breve la manifestazione divenne violenta e molti giovani neri si scontrarono coi poliziotti – prevalentemente bianchi. Keith Blakelock, un ufficiale di polizia di 40 anni, rimase ucciso durante la sommossa. A Brixton invece, le proteste contro la polizia in un quartiere multietnico e con problemi sociali hanno creato grosse violenze in almeno tre occasioni negli ultimi trent’anni: la più grave nel 1981, quando le voci false che la polizia avesse lasciato morire un ragazzo colpito da una coltellata scatenarono tre giorni di scontri con centinaia di poliziotti feriti, oltre cento macchine incendiate ed edifici distrutti.

Negli ultimi cinquant’anni nel quartiere di Notting Hill si sono verificati numerosi tumulti a sfondo razziale. Nel secondo dopoguerra la zona era tra le più povere e disagiate della città, abitata prevalentemente da neri e immigrati di origine caraibica. Il 20 agosto del 1958 un gruppo di giovani bianchi – i cosiddetti Teddy Boys – aggredì Majbritt Morrison, sposata a un uomo giamaicano, e durante la notte un gruppo di 300-400 persone – bianchi, di destra e dichiaratamente razzisti – attaccò le case degli abitanti caraibici del quartiere. Le aggressioni agli abitanti neri di Notting Hill continuarono ininterrottamente fino a quando si spensero autonomamente il 5 settembre. In quelle due settimane la polizia arrestò 108 persone, sia bianchi che neri, con l’accusa di aggressione, rissa e possesso di armi.

Nel 1976 scoppiarono nuovi tumulti particolarmente violenti dopo che la polizia aveva arrestato un borseggiatore nero alla fine del Carnevale di Notting Hill, una festa molto simile a quella di Rio de Janeiro organizzata dagli immigrati caraibici del quartiere. Un gruppo di giovani neri intervenne per difendere il ladro e la situazione degenerò in uno scontro durante il quale più di 100 poliziotti e 60 civili vennero feriti. Secondo altri testimoni il tumulto sarebbe stato istigato da gruppi di estrema destra infiltrati nei festeggiamenti del carnevale.

La storia delle sommosse di Londra non è fatta soltanto di scontri in quartieri disagiati e violenze a sfondo razziale: ci sono le marce comuniste dei primi anni del Novecento con gli scontri tra militanti di sinistra e quelli dell’estrema destra. Ci sono le marce con migliaia di persone che protestano contro i tagli del governo o l’aumento delle tasse, come i tumulti del 30 marzo 1990 seguiti all’introduzione della Poll Tax da parte del governo Thatcher. Ci sono infine le proteste di anarchici, ambientalisti, no global e anticapitalisti contro organizzazioni internazionali come l’Organizzazione mondiale del commercio, il Fondo Monetario Internazionale o il G20. Durante l’ultimo G20 di Londra un uomo, Iam Tomlinson, morì a causa di un colpo all’addome ricevuto da un agente di polizia.

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