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  • Domenica 24 luglio 2011

La FIFA squalifica bin Hammam “a vita”

Il dirigente del Qatar era stato per diversi mesi l'unico sfidante di Blatter per la carica di presidente della FIFA

Il comitato etico della FIFA, la massima organizzazione di governo del calcio mondiale, ha annunciato di aver squalificato a vita Mohamed bin Hammam, un alto dirigente dell’organizzazione originario del Qatar, a causa di diverse violazioni del codice etico della FIFA. Come recita il comunicato ufficiale, bin Hammam non potrà più “prendere parte in alcuna attività legata al calcio (amministrativa, sportiva o altra) a livello nazionale o internazionale”. Il comitato etico della FIFA è un organo di controllo composto da undici membri di undici diverse nazionalità e presieduto dallo svizzero Claudio Sulser, un ex calciatore. Poiché è della stessa nazionalità del presidente Blatter, le ultime indagini, che hanno coinvolto le elezioni presidenziali, sono state presiedute dal vicepresidente Petrus Damaseb, 48 anni e membro della Corte Suprema della Namibia.

Mohamed Bin Hammam, nato in Qatar nel 1949 e capo dell’Asian Football Confederation dal 2002 al giugno 2011, è stato per molti anni uno dei 24 membri del comitato esecutivo della FIFA. È stato anche, per diversi mesi, l’unico sfidante di Joseph Blatter nelle elezioni per rinnovare la presidenza della FIFA, che si sono tenute a giugno 2011, dopo la grande vittoria diplomatica che Bin Hammam aveva ottenuto con l’assegnazione dei mondiali di calcio del 2022 al Qatar. L’assegnazione delle sedi è stata oggetto di pesanti sospetti di corruzione: la FIFA ha espulso alcuni dirigenti nei mesi precedenti, ma anche dopo la decisione sono venute fuori nuove accuse, fino a coinvolgere complessivamente un terzo della commissione incaricata di assegnare le sedi dei mondiali.

Al momento del voto Blatter era però l’unico candidato, come già nel 2002 e nel 2007 (quando era stato rieletto per la seconda e la terza volta), perché a fine maggio Bin Hammam aveva ritirato la sua candidatura. Bin Hammam era stato costretto a ritirarsi perché il comitato etico della FIFA aveva aperto un’inchiesta contro di lui sulla base delle accuse di altro dirigente, lo statunitense Chuck Blazer, secondo il quale Bin Hammam e il vicepresidente della FIFA Jack Warner avevano provato a corrompere due responsabili dell’organizzazione calcistica dei Caraibi, in una serie di incontri a Trinidad e Tobago il 10 e 11 maggio, per avere i loro voti nell’assemblea della FIFA che avrebbe eletto il presidente. Bin Hammam aveva risposto denunciando anche Blatter per non aver denunciato alcune irregolarità di cui sarebbe stato a conoscenza.

Bin Hammam ha sempre proclamato la sua innocenza. Insieme alla sanzione contro di lui, la FIFA ha condannato a un anno di interdizione due dirigenti della federazione caraibica, Debbie Minguell e Jason Sylvester, e ha ammonito Chuck Blazer per aver detto pubblicamente che alcuni membri della federazione caraibica erano “sotto inchiesta”. Le accuse contro Warner, invece, sono state lasciate cadere dopo che questi si è dimesso dall’organizzazione lo scorso giugno.