La Guardia di Finanza nei guai

Le carte dell'inchiesta di Napoli su Bisignani e Milanese ormai evidenziano casi rilevanti di scorrettezze da parte di importanti ufficiali

Le nuove carte dell’inchiesta della procura di Napoli contro Luigi Bisignani e la rete di favori illeciti all’interno delle istituzioni hanno messo in evidenza dei comportamenti condannabili da parte di alti ufficiali della Guardia di Finanza ormai in più di un’occasione. Ne scrive tra gli altri oggi Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera.

Ci sono accertamenti paralleli a Napoli e Milano che tengono in nuova fibrillazione i vertici della Guardia di Finanza. Mentre i pubblici ministeri che lavorano sulla cosiddetta P4 individuano almeno altri due ufficiali che avrebbero «soffiato» notizie sulle indagini in corso, nel capoluogo lombardo si cerca di scoprire se davvero agli inizi di quest’anno il capo di Stato maggiore Michele Adinolfi – già indagato per rivelazione di segreto e favoreggiamento nei confronti dell’uomo d’affari Luigi Bisignani – abbia avvisato i responsabili di Mediolanum che stava per essere eseguita una verifica fiscale. Agli atti è stata allegata un’informativa del comandante della Polizia Tributaria del capoluogo lombardo Vincenzo Tomei che dà conto del ritrovamento di un biglietto con riferimenti all’ispezione imminente. Sono le rivelazioni di Marco Milanese – l’ex finanziere poi eletto nel Pdl diventato il braccio destro del ministro Giulio Tremonti e ora accusato di associazione a delinquere e corruzione – ad aver attivato i controlli. Il resto lo hanno fatto gli altri generali interrogati dai pubblici ministeri Henry John Woodcock e Francesco Curcio, che si sono trasformati in testimoni d’accusa nei confronti dei colleghi. Una guerra fra «cordate» che rende il clima avvelenato, tanto da convincere il procuratore di Napoli Giovandomenico Lepore a diramare un comunicato «per ribadire ancora una volta che il ministro Giulio Tremonti non risulta assolutamente iscritto nel registro degli indagati di questo ufficio e che debba essere ascoltato come persona informata sui fatti nei prossimi giorni».

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