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  • Giovedì 30 giugno 2011

La battuta che Obama non fece su bin Laden

David Axelrod, influente consigliere del presidente americano, ha raccontato un nuovo aneddoto sulla sera precedente all'operazione di Abbottabad

WASHINGTON, DC - APRIL 30: US President Barack Obama speaks at the annual White House Correspondent's Association Gala at the Washington Hilton hotel April 30, 2011 in Washington, DC. (Photo by Martin H. Simon-Pool/Getty Images) *** Local Caption *** Barack Obama;
WASHINGTON, DC - APRIL 30: US President Barack Obama speaks at the annual White House Correspondent's Association Gala at the Washington Hilton hotel April 30, 2011 in Washington, DC. (Photo by Martin H. Simon-Pool/Getty Images) *** Local Caption *** Barack Obama;

Domenica 1 maggio il presidente degli Stati Uniti Barack Obama era impegnato nella tradizionale cena con i giornalisti corrispondenti della Casa Bianca. La cena è una cosa che sta a metà tra un evento mondano e uno show. Partecipano il presidente, il vicepresidente, i giornalisti inviati alla Casa Bianca e un sacco di altri ospiti e celebrità: la serata deve la sua notorietà soprattutto al rituale discorso del presidente, che è chiamato a esibirsi in un monologo comico. Oggi sappiamo che poco prima di partecipare alla cena, Obama diede l’ordine che fece partire l’operazione contro Osama bin Laden ad Abbottabad.

David Axelrod, amico personale del presidente nonché suo influente consigliere, ha raccontato ieri un aneddoto legato a quella sera. Prima della cena, Axelrod andò nello Studio Ovale per rivedere alcune battute col Presidente. Ovviamente non sapeva quanto era successo poco prima nella Situation Room. Durante la campagna elettorale per le primarie, molti dicevano su Obama: “Può essere un buon candidato ma è sfortunato, con quel secondo nome…”. Il secondo nome di Obama infatti è Hussein, e si pensava che questo potesse rendere facile il compito di chi volesse dipingerlo come un estremista o un musulmano sotto mentite spoglie. Per questa ragione, la battuta su Pawlenty suonava così: “Pawlenty può essere un buon candidato ma è sfortunato, con quel secondo nome… Tim Binladen Pawlenty”.

Axelrod racconta che nel rivedere la battuta Obama ebbe un momento di incertezza, e poi disse che preferiva correggerla: che bin Laden era un avversario del passato e quindi sarebbe stato più efficace dare a Pawlenty un altro secondo nome immaginario, tipo Hosni (da Hosni Mubarak, l’ex presidente dell’Egitto). Axelrod fece la correzione e il giorno dopo, quando si seppe che Osama bin Laden era stato trovato e ucciso ad Abbottabad, capì la ragione di quella correzione. Non era il caso di scherzare su bin laden mentre le forze speciali americane stavano rischiando la vita per catturarlo e ucciderlo (altri fecero battute su bin Laden quella sera, e le reazioni sorridenti di Obama circolarono molto dopo la morte del leader di Al Qaida).

foto: Martin H. Simon-Pool/Getty Images