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  • Martedì 28 giugno 2011

Il tycoon egiziano Sawiris accusato dagli islamisti

Il presidente di Wind ha pubblicato su Twitter un'immagine di Topolino e Minni vestiti con abiti islamici

Il tycoon egiziano di religione copta Naguib Sawiris, noto in Italia per essere il presidente dell’operatore telefonico Wind, è accusato di avere offeso l’Islam per avere postato sul suo account Twitter un’immagine di Topolino e Minni vestiti con abiti msusulmani. Quattordici avvocati islamici lo hanno denunciato capeggiati da Mamdouh Ismail, il potente avvocato egiziano che sta cercando di costituire un partito islamico salafita in vista delle prossime elezioni.

Le immagini mostrano Topolino con abiti islamici tradizionali e lunga barba e Minni coperta da un niqab che le lascia intravedere soltanto le grandi orecchie. Stavano già girando in rete da alcuni giorni quando Sawiris le ha ripubblicate tramite il suo account. Venerdì si è scusato direttamente su Twitter: «Mi scuso con quelli che non considerano questo uno scherzo, non avevo intenzione di mancare di rispetto a nessuno. Mi dispiace». Ma da allora su Facebook hanno iniziato a spuntare diversi gruppi che lo condannano molto duramente.

Sawiris è uno degli uomini più ricchi e potenti dell’Egitto, proprietario della azienda di telecomunicazioni Orascom, la più grande azienda privata del paese. In passato si è espresso molte volte in favore della secolarizzazione dell’Egitto e contro il fondamentalismo, condannando anche l’obbligo di indossare il velo per le donne. È stato una delle voci più forti di opposizione al regime di Mubarak durante le proteste dello scorso gennaio e ha da poco fondato il suo partito, Egiziani Liberi. Ora però molti stanno mettendo in discussione la sua affidabilità e saggezza politica, per avere pubblicato un’immagine così delicata in un momento particolarmente teso nei rapporti tra la comunità copta e quella musulmana in Egitto.

Il primo gennaio un attentato suicida fuori da una chiesa copta nel porto di Alessandria ha ucciso 21 persone. Una settimana dopo un poliziotto ha sparato contro un uomo cristiano di 71 anni, ferito la moglie e altre quattro persone. A marzo 13 cristiani sono stati uccisi dopo che alcuni musulmani avevano incendiato una chiesa, sempre a causa di una relazione tra una musulmana e un cristiano. I chierici musulmani hanno denunciato l’aumento di tensione in questo periodo di transizione e il gran muftì Ali Gomaa, la più importante figura religiosa del paese, ha detto che la “violenza mette a repentaglio la sicurezza dell’Egitto”. Nel paese ci sono circa 8 milioni di cristiani copti, circa il 10 per cento della popolazione, che si lamentano dell’aumento della discriminazione e sono sempre più preoccupati dalla popolarità dei Fratelli Musulmani in vista delle elezioni di settembre.