La faticosa diplomazia dell’Abkhazia

La piccola repubblica autonomista filorussa cerca di darsi un profilo internazionale ospitando un ambasciatore di Vanuatu e organizzando i mondiali di domino

Abkhazia e Ossezia del Sud sono due piccole repubbliche autonomiste: territorialmente fanno parte della Georgia ma hanno dichiarato la loro indipendenza e sono state al centro delle cronache mondiali durante l’estate del 2008, durante la breve guerra combattuta dall’esercito russo e quello georgiano. Oggi Nicola Lombardozzi su Repubblica ricostruisce alcuni dei più recenti sforzi dell’Abkhazia di ottenere riconoscimenti sul piano internazionale.

Che ci fanno insieme nella stessa storia, un popolo di montanari e contadini del Caucaso del Nord, un lontano arcipelago di atolli e vulcani nell´Oceano Pacifico e 300 abilissimi giocatori di domino sudamericani? Ci fanno un mezzo scandalo internazionale seguito, con una certa apprensione e con interessi opposti, sia alla Casa Bianca che al Cremlino. Protagonista principale della vicenda è la tormentata regione dell´Abkhazia, che si autodefinisce stato indipendente dopo la guerra dell´agosto del 2008 tra Russia e Georgia che mise a dura prova le capacità delle diplomazie di mezzo mondo per evitare un conflitto più grave e su più vasta scala.

Da allora, grazie al sostegno militare dell´esercito russo e agli aiuti economici elargiti sottobanco da Mosca, la piccola repubblica di Abkhazia (240mila abitanti in 8mila e cinquecento chilometri quadrati) ignora le minacciose rivendicazioni georgiane e cerca disperatamente un riconoscimento diplomatico che tarda ad arrivare. La lista dei Paesi che finora hanno deciso di inviare un loro ambasciatore nella capitale abkaza, Sukhumi, è desolatamente breve: la Russia, ovviamente; il Venezuela dell´amico personale di Putin, Chavez; il Nicaragua che il Fondo Monetario Internazionale definisce il Paese più povero dell´America Latina; e l´isola di Nauru, in Oceania, la più piccola repubblica indipendente del mondo con i suoi 21 chilometri quadrati.

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