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  • Venerdì 6 maggio 2011

I poteri magici di Ahmadinejad

Prosegue lo scontro tra Khamenei e Ahmadinejad: in Iran ora siamo agli arresti per evocazione degli spiriti e uso della magia nera

Iranian President Mahmoud Ahmadinejad smiles during a press conference in Tehran on April 4, 2011 during which he said that the United States and its allies pressured Gulf Arab states to accuse Iran of interfering in the region, and also demanded Saudi forces leave Bahrain. AFP PHOTO / BEHROUZ MEHRI (Photo credit should read BEHROUZ MEHRI/AFP/Getty Images)
Iranian President Mahmoud Ahmadinejad smiles during a press conference in Tehran on April 4, 2011 during which he said that the United States and its allies pressured Gulf Arab states to accuse Iran of interfering in the region, and also demanded Saudi forces leave Bahrain. AFP PHOTO / BEHROUZ MEHRI (Photo credit should read BEHROUZ MEHRI/AFP/Getty Images)

Diverse persone vicine al presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad sono state accusate dalle autorità di avere usato poteri soprannaturali per avvantaggiarsi nello scontro politico, soprattutto in quello che dura ormai da tempo tra lo stesso Ahmadinejad e la Guida suprema dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei.

Alcune persone sarebbero addirittura state arrestate con l’accusa di essere dei “maghi” e invocare “spiriti”, nei giorni scorsi. Ayandeh, un giornale online iraniano, dice che uno degli arrestati, Abbas Ghaffari, è “un uomo con un dono speciale per la metafisica e i collegamenti con mondi sconosciuti”. Tra le persone fermate ci sarebbe anche Esfandiar Rahim Mashai, potente e influente capo dello staff di Ahmadinejad di cui il Post aveva scritto lo scorso settembre riprendendo l’Economist e raccontando come questo “sostenga di avere un collegamento diretto” con il messia dell’Islam iraniano, il dodicesimo imam, e per questo consideri “superflua l’intercessione dei religiosi”. La cosa è più seria di quanto possa sembrare, letta in questi termini. Mashai è il braccio destro di Ahmadinejad ed è stato accusato più volte dai religiosi di essere “il vero presidente dell’Iran”.

Questi arresti arrivano in un momento piuttosto teso della politica iraniana e per questo potrebbero essere risolutivi: da settimane molti parlamentari chiedono ad Ahmadinejad di dimettersi, due settimane fa Khamenei si è imposto sul presidente, rimettendo al suo posto il ministro dell’intelligence che Ahmadinejad aveva spinto a dimettersi. La lotta però è ancora aperta: Ahmadinejad non ha accettato la decisione di Khamenei e alle ultime due riunioni del governo, il ministro dell’intelligence non si è fatto vedere. E quindi da tempo c’è anche chi pensa che Ahmadinejad possa fare la fine di Abdulhassan Banisadr, il primo presidente dell’Iran dopo la rivoluzione, che fu messo in stato d’accusa e infine esiliato perché accusato di voler ridurre il potere dei religiosi.

L’accusa di magia nera e uso di poteri sovrannaturali si devono alla pubblicazione di un documentario sul ritorno del dodicesimo imam, “l’imam nascosto”, una specie di messia della Repubblica iraniana. I religiosi sostengono che la venuta dell’imam non può essere prevista e sostengono che gli uomini del presidente siano da ritenere responsabili per il contenuto del documentario. Ahmadinejad è notoriamente ossessionato dall’imam nascosto: lo cita spesso nei suoi discorsi e nel 2009 disse di avere le prove che gli Stati Uniti stavano impedendo il suo ritorno sulla Terra.

foto: BEHROUZ MEHRI/AFP/Getty Images