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  • Sabato 2 aprile 2011

La Norvegia salva le foreste della Guyana

È diventato operativo l'accordo con cui il paese scandinavo regala dei soldi a quello sudamericano

-, GUYANA: (FILES) This 20 October 2006 file photo, shows the Guyanese Amazon forest. Four suspected Islamic extremists had been charged with conspiring to blow up jet-fuel supply tanks at John F. Kennedy International Airport in New York, the US Department of Justice said 02 June 2007. Anti-terrorist forces arrested one of the defendants, Russell Defreitas, a former employee at the airport, while Guyanese citizen Abdul Kadir and a Trinidadian, Kareem Ibrahim, were in custody in Trinidad. The fourth defendant, Abdel Nur, who was also a Guyanese citizen, was believed to be at large in Guyana. AFP PHOTO/JODY AMIET/FILES (Photo credit should read JODY AMIET/AFP/Getty Images)
-, GUYANA: (FILES) This 20 October 2006 file photo, shows the Guyanese Amazon forest. Four suspected Islamic extremists had been charged with conspiring to blow up jet-fuel supply tanks at John F. Kennedy International Airport in New York, the US Department of Justice said 02 June 2007. Anti-terrorist forces arrested one of the defendants, Russell Defreitas, a former employee at the airport, while Guyanese citizen Abdul Kadir and a Trinidadian, Kareem Ibrahim, were in custody in Trinidad. The fourth defendant, Abdel Nur, who was also a Guyanese citizen, was believed to be at large in Guyana. AFP PHOTO/JODY AMIET/FILES (Photo credit should read JODY AMIET/AFP/Getty Images)

Ieri il governo della Norvegia si è impegnato a versare 40 milioni di dollari alla Guyana come parte di un accordo che aiuta il paese sudamericano a preservare le sue foreste. L’accordo iniziale era stato firmato nel novembre 2009 e prevedeva che la Norvegia avrebbe versato alla Guyana un totale di 250 milioni di dollari a cadenza annuale e a fondo perduto entro il 2050. Trenta milioni di dollari sono stati versati subito mentre i successivi sarebbero stati stanziati in base all’impegno e ai risultati ottenuti dalla Guyana.

I fondi sono stati destinati a progetti di sviluppo sostenibile e a misure di adattamento ai cambiamenti climatici. Alcuni progetti prevedono la costruzione di pannelli solari nelle case degli indigeni, così da evitare l’uso di candele e lampade che possono provocare incendi. L’energia solare potrebbe essere impiegata anche per fare arrivare Internet anche nei luoghi più isolati del paese. Parte degli investimenti è destinata alla sanità, all’educazione e al sostegno allo sviluppo economico.

Senza un sostegno di questo tipo, la Guyana inizierebbe a intaccare presto le sue foreste: è un paese molto povero, che ha bisogno di posti di lavoro e che spesso ha intaccato le proprie risorse naturali per tenersi in piedi, destinandone lo sfruttamento a paesi stranieri. Nell’ultimo anno la deforestazione in Guyana è triplicata – in parte a causa dell’espansione industriale – passando da 40 chilometri quadrati a 110. In ogni caso, per adesso il tasso di deforestazione è relativamente basso: circa il 95 per cento inferiore alla media mondiale. L’attivista britannico Tony Juniper ha scritto sul Guardian che la decisione della Norvegia è “un passo storico” per la battaglia contro la deforestazione.

foto: JODY AMIET/AFP/Getty Images