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  • Venerdì 25 marzo 2011

Tenete d’occhio lo Yemen

Una nuova grossa manifestazione è attesa per oggi, il presidente Saleh non è mai stato così debole

Yemeni anti-government protesters wave their national flag along with the Palestinian flag during a demonstration against President Ali Abdullah Saleh on March 24, 2011 in Sanaa, as Yemen's embattled president, who has ruled the country for the past three decades, warned that a split within the armed forces could lead to civil war. AFP PHOTO / AHMAD GHARABLI (Photo credit should read AHMAD GHARABLI/AFP/Getty Images)
Yemeni anti-government protesters wave their national flag along with the Palestinian flag during a demonstration against President Ali Abdullah Saleh on March 24, 2011 in Sanaa, as Yemen's embattled president, who has ruled the country for the past three decades, warned that a split within the armed forces could lead to civil war. AFP PHOTO / AHMAD GHARABLI (Photo credit should read AHMAD GHARABLI/AFP/Getty Images)

L’opposizione ha rifiutato l’offerta del presidente Ali Abdullah Saleh, che ha promesso di dimettersi entro la fine dell’anno e ha chiesto la fine delle manifestazioni di protesta. Il portavoce dell’opposizione ha detto che si tratta di «parole vuote» e che non ci sarà «alcun dialogo e nessuna iniziativa con questo regime arrivato alla fine». Non sarebbe la prima volta che una concessione di Saleh finisce nel vuoto: già all’inizio di febbraio il presidente dello Yemen aveva promesso che non si sarebbe ricandidato alla fine del suo mandato, che scade nel 2013. Saleh è al potere ininterrottamente dal 1978. Fu prima eletto presidente dello Yemen del Nord e fu poi confermato alla guida della nuova Repubblica dello Yemen, quando nord e sud si unirono nel 1990. È stato rieletto l’ultima volta nel 2006.

Il generale Ali Mohsen, l’importante militare che la scorsa settimana si è unito ai manifestanti causando una serie di diserzioni nell’esercito, ha criticato il presidente per la sua «testardaggine» e ha detto che non gli restano molte scelte. Mohsen ha detto che i cittadini dello Yemen dovrebbero poter decidere i loro governanti e ha aggiunto di non volere alcun potere personale, avendo già servito il paese per 56 anni. Moshen ha detto che manderà dei soldati a difendere i manifestanti, che hanno proclamato per oggi una nuova manifestazione antigovernativa, chiamata «venerdì della cacciata».

La situazione nel paese è precipitata dopo il massacro di venerdì scorso, quando cinquantadue manifestanti sono stati uccisi dall’esercito che aveva iniziato improvvisamente a sparare sulla folla riunita in una piazza vicino all’università. L’accaduto ha causato la diserzione di molti soldati che si sono messi a difesa della popolazione. Il presidente ha offerto l’amnistia ai soldati disertori, definendo le loro decisioni un atto folle. Ha anche detto che si difenderà in ogni modo possibile contro il tentativo di rimuoverlo dal potere. Nel frattempo i manifestanti, molti dei quali sono accampati da oltre un mese in una piazza vicino all’università, chiedono con sempre maggior forza le dimissioni del presidente e sperano che la manifestazione di oggi porti in piazza centinaia di migliaia di persone. Il governo americano ha invitato i suoi cittadini a lasciare il paese e il Regno Unito sta preparando dei piani per un’eventuale evacuazione militare dei suoi cittadini.

Foto di AHMAD GHARABLI/AFP/Getty Images