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  • Lunedì 21 marzo 2011

I guai dell’Australia con l’immigrazione

Il premier australiano Julia Gillard in difficoltà dopo gli scontri sull'Isola di Natale

L’Isola di Natale è una piccola isola nell’Oceano Indiano a sud dell’Indonesia e a nord-ovest dell’Australia. Ogni anno sull’isola arrivano centinaia di imbarcazioni cariche di profughi in cerca di asilo. La settimana scorsa alcune centinaia di persone del centro di accoglienza temporanea dell’isola avevano iniziato una violenta protesta contro il governo australiano dando fuoco a parte degli edifici. La polizia era intervenuta usando gas lacrimogeni e pallottole di gomma per fermare gli scontri.

Il primo ministro australiano Julia Gillard ha assicurato oggi che gli immigrati che hanno partecipato agli scontri dei giorni scorsi sull’Isola di Natale non resteranno impuniti. «Gli atti di violenza saranno trattati come atti criminali», ha detto oggi parlando al parlamento. L’opposizione aveva chiesto che a nessuna delle persone coinvolte fosse data la possibilità di fare domanda per un permesso di soggiorno. Il premier ha spiegato che questa richiesta non può essere soddisfatta perché in aperta violazione della legge australiana: «Le legge prevede che sia il ministro dell’Immigrazione a decidere caso per caso», ha detto.

La storia dell’Australia è da sempre una storia di immigrazione. Alla fine della seconda guerra mondiale l’Australia era un paese con solo sette milioni di abitanti, troppo pochi per competere economicamente a livello internazionale. I governi australiani decisero politiche di accoglienza prima per gli europei – tra cui molti italiani – poi per gli asiatici. Da allora la popolazione è triplicata. Negli ultimi anni però il numero di stranieri in ingresso è diventato problematico e i governi australiani si sono ritrovati a fronteggiare una vera e propria emergenza: quest’anno sono già arrivati 75 barconi per un totale di 3500 immigrati. Nella maggior parte dei casi si tratta di persone che arrivano da Afghanistan e Sri Lanka e che cercano asilo politico in Australia.