• Mondo
  • Domenica 13 marzo 2011

Un altro giorno in Giappone

Alla centrale di Fukushima si rischia l'esplosione di un altro reattore, dopo quella di ieri

Self Defence troops walk through devastation to search for missing people at Otsuchi town in Iwate prefecture on March 13, 2011. Japan battled a feared meltdown of two reactors at a quake-hit nuclear plant, as the full horror of the disaster emerged on the ravaged northeast coast with thousands feared dead. AFP PHOTO / JIJI PRESS (Photo credit should read JIJI PRESS/AFP/Getty Images)
Self Defence troops walk through devastation to search for missing people at Otsuchi town in Iwate prefecture on March 13, 2011. Japan battled a feared meltdown of two reactors at a quake-hit nuclear plant, as the full horror of the disaster emerged on the ravaged northeast coast with thousands feared dead. AFP PHOTO / JIJI PRESS (Photo credit should read JIJI PRESS/AFP/Getty Images)

Ricapitoliamo anche questa giornata. Sul fronte dell’emergenza nucleare, la situazione è ancora molto delicata nella centrale di Fukuyama. Dopo l’esplosione di ieri nel reattore 1 dello stabilimento, anche i reattori 2 e 3 sono instabili e rischiano di esplodere. Per il momento le autorità stanno tentando di far scendere la pressione e la temperatura nelle struttura irrorandole con acqua di mare, ma si tratta di una tecnica mai testata e non si sa quanto efficace. La ragione dei problemi è la mancanza di energia elettrica e il contemporaneo guasto ai generatori di energia, che ha bloccato i sistemi di raffreddamento. È sotto controllo anche la centrale di Onagawa, attorno alla quale si sono registrati livelli di radioattività molto superiori alla norma, mentre nella centrale di Tokai la situazione sembra essere tornata sotto controllo.

Anche la situazione sul fronte dei soccorsi è ancora tutt’altro che stabile. Il Giappone sta utilizzando oltre 100.000 uomini, praticamente il 40 per cento della sua intera forza militare, ma ci sono zone che sono ancora in condizioni tragiche. Ne è prova il numero delle vittime accertate, ancora molto basso – siamo quasi a 2000 morti – nonostante le stesse stime delle autorità parlino di 10.000 morti solo nell’area di Miyagi, la più colpita dal terremoto e dallo tsunami. Chi è vivo è bagnato fradicio e non ha niente di asciutto attorno a sé, tantomeno energia elettrica e cibo. Anche nelle città la situazione è critica, i supermercati sono vuoti, in giro non si trova benzina, l’energia elettrica funziona e non funziona (sarà razionata fino ad aprile). Il vice sindaco di Tokyo ha detto che solo dalla sua città sono in partenza 44.000 razioni di crackers, 643.000 di riso liofilizzato, 57.000 di latte condensato, 384.000 coperte e 9.000 bagni portatili.

Stamattina ha parlato il premier Kan, che ha fatto il punto della situazione e ha detto che questa per il Giappone è la crisi più grave dalla fine della Seconda guerra mondiale. Sul Post, oggi, abbiamo seguito l’evolversi delle cose in Giappone con questo liveblogging, raccogliendo le foto del ritorno alla normalità nelle città devastate e alcune immagini satellitari, raccontando quali sono stati i terremoti più forti dell’ultimo secolo e spiegando meglio la storia dello spostamento dell’asse terrestre, che non è così semplice come potrebbe sembrare.

Di seguito, gli aggiornamenti minuto per minuto.

18,11 – L’Agenzia giapponese per l’energia nucleare ha detto che il sistema di raffreddamento di un reattore alla centrale di Tokai sta funzionando, per quanto due dei tre generatori di energia sono fuori servizio. Ancora nessuna novità dalla centrale di Fukushima, dove tre reattori continuano a essere irrorati di acqua di mare, e da quella di Onagawa, dove sta crescendo il livello di radiazioni.

17,37 – Sia la Toyota che Nissan hanno sospeso la produzione nelle loro fabbriche sul territorio giapponese. Alcune sono state gravemente danneggiate dal terremoto.

17,19 – La centrale di Tokai si era spenta automaticamente al momento del terremoto.

17,08 – Nella centrale nucleare di Tokai si è inceppata una pompa del sistema di raffreddamento, dice l’agenzia Kyodo ripresa dalla BBC.

16,52 – Circolano le dichiarazioni allarmanti di Masashi Goto, un ingegnere che ha lavorato alla costruzione di centrali nucleari, secondo cui i reattori alla centrale di Fukushima sono “altamente instabili” e una fusione dalle conseguenze “tremende” potrebbe essere addirittura probabile.

16,33 – In questi giorni si è detto molto che il terremoto in Giappone avrebbe “spostato l’asse terrestre di dieci centimetri”. Non è esattamente così: Amedeo Balbi lo spiega qui.

Innanzitutto, chiariamo che la valutazione dello “spostamento dell’asse terrestre” non è il risultato di una misura, ma piuttosto di calcoli basati su modelli della Terra. Non esiste nessuna prova che questo spostamento sia avvenuto. L’autore dei calcoli è Richard Gross, un geofisico della NASA che studia il modo in cui la distribuzione di massa della Terra (la “forma” del nostro pianeta) influenza la durata del giorno e la direzione dell’asse Nord-Sud di rotazione. Aveva fatto calcoli di questo tipo anche in occasione dei terremoti in Indonesia e in Cile. Ma perché mai un terremoto dovrebbe avere un effetto sulla rotazione terrestre?

16,20 – Facciamo un punto della situazione, quindi. I fronti aperti in Giappone sono due. Il primo è quello dell’emergenza nucleare. Ieri si è verificata un’esplosione in un reattore della centrale di Fukuyama: oggi le autorità hanno detto che altri due reattori sono instabili e si teme una nuova esplosione. Inoltre, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica ha dichiarato lo stato di emergenza anche nella centrale di Onagawa, attorno alla quale si sono registrati livelli di radioattività molto superiori alla norma.

Il secondo fronte è il soccorso ai milioni di persone colpite dal terremoto e dal conseguente tsunami. Si fa ancora molta fatica a raggiungere le popolazioni travolte dall’acqua: si tenga conto, infatti, che le vittime accertate sono in tutto 1300 ma la polizia di Miyagi ha detto che solo nell’area di sua pertinenza i morti potrebbero essere oltre dieci mila. Chi è vivo è bagnato fradicio e non ha niente di asciutto attorno a sé, tantomeno energia elettrica e cibo. Anche nelle città la situazione è critica, i supermercati sono vuoti, in giro non si trova benzina, l’energia elettrica funziona e non funziona (sarà razionata fino ad aprile). Stamattina ha parlato il premier Kan, che ha illustrato il punto della situazione e ha detto che questa per il Giappone è la crisi più grave dalla fine della Seconda guerra mondiale.

16,10 – Il vento sopra la centrale di Fukushima soffia verso ovest, spingendo il grosso della radioattività verso l’oceano. Fino a questo momento il vento aveva spinto verso sud, facendo temere per una diffusione dei vapori radioattivi verso una zona densamente abitata.

16,02 – Le vittime accertate sono 1300, adesso.


15,59 – Il livello delle radiazioni attorno alla centrale di Onagawa sono 700 volte superiori alla norma ma soo ancora bassi e non pericolosi, ha fatto sapere la società elettrica Tohoku.

15,45 – Si continua a discutere molto, e senza molti elementi, del tentativo delle autorità giapponesi di raffreddare i reattori nucleare facendoci scorrere dell’acqua marina. Quel che è certo è che è una tecnica mai testata e che serviranno giorni per capire se e quanto sarà servita per riportare le temperature e la pressione a livelli normali. Se la temperatura non dovesse scendere si potrebbe arrivare al meltdown, la fusione totale del materiale radioattivo.

15,29 – Abbiamo raccolto qui alcune foto scattate in Giappone nelle ultime ore, un faticoso ritorno alla normalità. Qui, invece, alcune eloquenti foto satellitari mostrano l’estensione della penetrazione dell’acqua.

15,18 – La Borsa di Tokyo domani aprirà regolarmente.

15,14 – In tutto questo casino, nel frattempo in Giappone ha cominciato a eruttare il vulcano Shinmoedake. Le ultime attività risalivano al primo marzo, la sua eruzione più forte allo scorso gennaio. Non è ancora chiaro se la ripresa delle attività – lancio di polveri e detriti a oltre quattro chilometri di altezza – si deve al terremoto di venerdì.

15,01 – L’Agenzia internazionale per l’energia atomica ha dichiarato lo stato di emergenza anche per la centrale nucleare di Onagawa, a causa degli eccessivi livelli di radioattività nell’area che circonda lo stabilimento. Le autorità giapponesi stanno investigando alla ricerca della fonte delle radiazioni. La centrale di Onagawa si trova nella prefettura di Miyagi, quella più colpita dal terremoto e dallo tsunami. Venerdì scorso una turbina aveva preso fuoco ma l’incendio era stato spento con successo. In un altro reattore si era verificata una perdita di acqua.

14,41 – Circolano foto, storie e video dei soccorsi di questi due giorni. Il Washington Post ha messo insieme un po’ di video, ieri, questo è uno dei più spettacolari.

14,24 – Dopo aver fatto circolare acqua marina intorno al reattore 1 e al reattore 3 della centrale di Fukushima, le autorità sarebbero sul punto di fare lo stesso col reattore 2, sempre nel tentativo di abbassarne la temperatura. Non è una buona notizia, visto che non erano arrivate notizie di instabilità anche dal secondo reattore. Il livello di allarme rimane però 4 su 7, come ieri.

14,10 – Il numero delle vittime accertate sale 1217.

13,53 – L’unica notizia tranquillizzante, sul fronte della conta delle vittime e dei dispersi, si basa sul fatto che se il numero delle vittime probabilmente salirà, quello dei dispersi è destinato a scendere: in questo momento, infatti, ci sono molti soggetti locali e nazionali che stanno raccogliendo le denunce e molte sono doppie.

13,40 – Arrivano varie testimonianze che raccontano come in molte città i problemi fondamentali siano due: la difficoltà di reperire benzina e la difficoltà di reperire cibo. I supermercati sono stati praticamente svuotati.

13,14 – Una compagnia assicurativa esperta in disastri naturali ha stimato che i danni provocati dal terremoto e dallo tsunami in Giappone arriverebbero ad almeno 15 miliardi di dollari, scrive Reuters.


12,56 – La Tokyo Electric ha fatto sapere che i problemi con le forniture di energia elettrica persisteranno fino alla fine di aprile, dice Kyodo news.

12,20 – Un portavoce del governo ha confermato che la pressione al reattore 3 della centrale di Fukushima sta ancora crescendo e la situazione potrebbe peggiorare ancora.

12,00 – Il premier giapponese Naoto Kan sta tenendo una conferenza stampa. Ha detto che le forze di sicurezza hanno messo in salvo dodici mila persone e che presto il numero degli operatori di soccorso sarà raddoppiato. Cattive notizie sul fronte dell’energia elettrica, che in molte zone non sarà ripristinata ancora per alcuni giorni e in altre sarà avviata e interrotta, per evitare un collasso dell’intero sistema. Kan ha detto che questa è l’esperienza più difficile degli ultimi cinquant’anni per il Paese e che bisognerà creare “un nuovo Giappone”.

11,45 – Sembra che un operaio sia morto oggi nel reattore 3. Stamattina l’Agenzia internazionale per l’energia atomica ha fatto sapere che quattro operai della centrale sono rimasti feriti a causa dell’esplosione di ieri.

11,34 – La tv giapponese NHK sta mostrando un gruppo di persone nella prefettura di Nyagi che si è riunita fuori da una palestra e ha acceso un fuoco per cercare di riscaldarsi.

11,19 – Questa mappa dell’istituto geologico americano mostra la collocazione di tutte le scosse sul territorio giapponese da venerdì. Sono 250, di cui 30 sopra magnitudo 6.

11,06 – Ora le autorità sembrano un po’ più ottimiste riguardo la situazione al reattore 3, riferisce la BBC.

10,53 – La cifra che sta girando sui media di tutto il mondo – 10mila vittime – fa riferimento alla sola area della prefettura di Miyagi, una delle più colpite dal terremoto e dallo tsunami, ed è una stima riferita da Go Sugawara, portavoce della polizia locale. Fino a questo momento i morti accertati a Miyagi sono 376 sugli 800 totali.

10.49 – Intanto, per la prima volta dopo il terremoto, le autorità giapponesi hanno rimosso l’allarme tsunami sulle coste del Giappone. Questo ovviamente non esclude l’arrivo di nuove scosse di assestamento nelle prossime ore, che anzi sono ampiamente previste.

***

In Giappone si continua a fare i conti con la doppia emergenza di ieri: i soccorsi alle vittime del terremoto e dello tsunami, la situazione instabile e pericolosa nello stabilimento nucleare di Fukushima. Ieri si era verificata un’esplosione nel reattore 1 della centrale, che ha portato alla formazione di una grande nube bianca di vapore. Le autorità giapponesi hanno fissato la gravità dell’incidente al livello 4 su 7 della scala INES sugli incidenti nucleari, ma non è chiaro se si tratti di una valutazione corretta perché le notizie su quanto effettivamente accaduto sono ancora frammentarie.

Poche ore fa un portavoce del governo ha detto che la situazione in un altro reattore della centrale – il reattore 3 – è tale da rendere possibile una nuova esplosione. Per il momento i tecnici stanno cercando di raffreddarlo pompando dell’acqua di mare attraverso la struttura, una soluzione che la BBC definisce “inusuale, in qualche modo innovativa”. Ma il fatto che si prendano in considerazione soluzioni “inusuali” rende l’idea di quanto sia grave la situazione. Il livello di radiazioni attorno all’area è già sopra la norma, più o meno 170 mila persone residenti sono state evacuate. Il reattore 3 è alimentato da plutonio e uranio, al contrario degli altri che contengono solo uranio: questo rende la situazione ancora più delicata. I tecnici hanno fatto sfiatare un po’ il reattore, diffondendo dei vapori radioattivi, così come avevano fatto col reattore 1 prima dell’esplosione di ieri. Il presidente della Toshiba, la società che ha costruito i reattori danneggiati, ha detto che il primo ministro Naoto Kan gli ha chiesto di fare qualunque cosa per contenere il problema.

Sul fronte delle operazioni di soccorso, le notizie peggiori vengono dalla stima delle vittime. Quelle ufficiali sono ancora 800 ma la polizia sostiene che la stima finale potrebbe superare i diecimila morti. Milioni di persone rimangono ancora senza energia elettrica: il numero dei soldati impiegati nelle operazioni di soccorso raggiungerà presto quota cento mila. ABC News ha delle impressionanti foto satellitari che mostrano la situazione prima e dopo il passaggio dello tsunami.

foto: JIJI PRESS/AFP/Getty Images