Quelli da tenere d’occhio

Quali voti sono incerti e saranno decisivi alla Camera oggi

Foto Mauro Scrobogna / LaPresse
13-12-2010 Roma
Politica
Camera - fiducia governo Berlusconi 
Nella foto: Massimo Calearo, Domenico Scilipoti, Pierferdinando Casini
Foto Mauro Scrobogna / LaPresse
13-12-2010 Rome
Politics
Chamber of Deputies - vote of confidence Berlusconi Government
In the picture: Massimo Calearo, Domenico Scilipoti, Pierferdinando Casini
Foto Mauro Scrobogna / LaPresse 13-12-2010 Roma Politica Camera - fiducia governo Berlusconi Nella foto: Massimo Calearo, Domenico Scilipoti, Pierferdinando Casini Foto Mauro Scrobogna / LaPresse 13-12-2010 Rome Politics Chamber of Deputies - vote of confidence Berlusconi Government In the picture: Massimo Calearo, Domenico Scilipoti, Pierferdinando Casini

Al Senato la seduta si apre alle 9 ma il risultato del voto è scontato, a favore di Berlusconi. Alle 10,30 si inizia alla Camera. Da ieri tutti si sbizzariscono in complessi conteggi che al momento danno il risultato in spettacolare equilibrio, come in una delle finali più attese e combattute: c’è chi dice la maggioranza resti tale per pochissimo, c’è chi dice di no, per pochissimo. Gli aghi della bilancia sono parecchi e questo crea un sistema di variabili complicato e mobile. Ma se volete seguire la votazione e capire quando avviene qualcosa di grosso, ecco chi sono quelli il cui voto non è scontato e che al momento dell’annuncio del voto (il voto è palese) o della presenza in aula faranno notizia. Si vota in ordine alfabetico, ma alcuni dei deputati potrebbero aspettare la “seconda chiama” per vedere che aria tira prima di essere decisivi. Per l’una potrebbe essere tutto finito.

Giulia Bongiorno
Futuro e Libertà. È incinta, ci si aspetta non sia presente. Un voto che manca alla sfiducia.

Massimo Calearo
Voterà per il governo, dopo essere stato eletto nel PD per scelta molto criticata di Walter Veltroni ed essersi spostato prima con Rutelli e poi al Gruppo Misto. Aspettiamoci rumoreggiamenti nazionali, al momento del suo voto.

Giampiero Catone
Era di Futuro e Libertà, ma è tornato con la maggioranza.

Bruno Cesario
Ex PD (ex democristiano demitiano), ex Api, ha detto che voterà con la maggioranza.

Giulia Cosenza
Futuro e Libertà, incinta anche lei e in dubbio.

Marco Fedi
L’eletto del PD in Australia, è venuto malgrado “seri problemi di salute”, ed è stato ringraziato da Dario Franceschini.

Antonio Gaglione
È di “Noi Sud”, eletto col PD, noto per il suo assenteismo. Ci si aspettava non ci fosse, ma ha annunciato che si asterrà, alzando il quorum.

Maurizio Grassano
Sarebbe al Gruppo Misto, è stato dato come conquistato dal PdL in questi giorni, ma al Corriere stamattina si dice ancora incerto.

Paolo Guzzanti
Già amico e alleato di Berlusconi, ha poi rotto violentemente e ha aderito al “Partito Liberale”. Dovrebbe votare contro, ma è stato in dubbio fino all’ultimo. Sul suo blog ieri ha detto di avere deciso.

Ferdinando Latteri
Movimento per le Autonomie, dopo essere stato con il centrosinistra e prima ancora con Forza Italia. Si dice che gli sia stato offerto un posto da sottosegretario per votare con la maggioranza.

Giorgio La Malfa
È stato sospeso dal Partito Repubblicano, di cui era l’unico rappresentante noto per antonomasia, per aver annunciato che voterà con l’opposizione.

Ricardo Merlo
Era nel gruppo misto, è passato all’UDC, il Corriere lo definisce “molto corteggiato” dal PdL, ma voterà la sfiducia.

Aurelio Misiti
Movimento per le Autonomie, era stato eletto con l’IdV. Dato per corteggiato dal PdL, senza successo.

Silvano Moffa
Era con Siliquini l’altro dei finiani divisi in due, ma ieri sera risultava riconquistato al voto di sfiducia.

Federica Mogherini
PD. È incintissima, ieri annunciava estremi tentativi di esserci, ma ieri sera pareva difficile. E siamo a tre bambini che potrebbero salvare Berlusconi.

Gianfranco Paglia
È l’ex paracadutista di Futuro e Libertà, ferito a Mogadiscio, molto corteggiato da Berlusconi, che ha annunciato il suo voto per la sfiducia in fedeltà a Fini ma con molta sofferenza. Ha detto a Repubblica di sperare che la maggioranza tenga.

Antonio Razzi
Era dell’IdV, è passato a “Noi Sud” per votare con la maggioranza, e diventare l’emblema del tradimento per i dipietristi.

Domenico Scilipoti
Era dell’IdV, è passato al Gruppo Misto, ed è stato l’emblema dei movimenti degli ultimi giorni, con le sue contraddittorie spiegazioni di una tentazione a votare per la maggioranza, le maledizioni dei suoi colleghi, e la sua adesione al bizzarro gruppo dei tre “non sappiamo neanche noi con chi stiamo”, con Calearo e Cesario. È dato come “incerto” da Repubblica ma non voterà contro il Governo.

Maria Grazia Siliquini
È l’unica rimasta a rischio del gruppo delle “colombe” dentro Futuro e Libertà, che si dicono riallineate a Fini e alla sfiducia. Stamattina è data come più probabile la sua astensione.

Infine sono ormai dati per certi il voto di sfiducia dei radicali e l’astensione dei due dello SVP.