Il discorso del senatore Sanders

Ha parlato quasi nove ore di fila contro l'accordo tra Obama e repubblicani sulla manovra finanziaria

Il senatore americano Bernard Sanders venerdì ha parlato per quasi nove ore in Senato contro il recente accordo tra amministrazione Obama e repubblicani sulla manovra finanziaria, che prevede di prolungare per altri due anni i tagli fiscali già introdotti dall’amministrazione di George W. Bush. «Non sono qui per stabilire un record, o per dare spettacolo», ha detto il senatore poco dopo avere preso la parola. Ma la sua maratona contro il presidente degli Stati Uniti gli ha comunque conquistato una grossa ondata di popolarità: il suo nome venerdì sera era tra i trending topics più cercati su Twitter.

«Ero un po’ nervoso perché non avevo mai fatto niente di simile prima», ha detto Sanders intervistato dal New York Times «avevo paura che dopo due o tre ore non avrei avuto più niente da dire, o che sarei stato troppo stanco o avrei avuto bisogno di andare in bagno. Invece sono stato piacevolmente sorpreso. È stato molto strano considerando che il discorso più lungo che avevo tenuto fino ad allora era stato di un’ora e mezzo».

Quella dei discorsi-fiume è una delle forme più antiche di ostruzionismo parlamentare, la pratica con cui si cerca di ritardare o impedire l’approvazione di una legge. Nella vita politica italiana è restato a lungo il ricordo dell’ostruzionismo praticato nel giugno 1899 dagli oppositori radicali e socialisti contro le leggi restrittive della libertà di stampa e di associazione, preparate dal presidente del Consiglio generale Luigi Pelloux. Il protagonista di quella famosa battaglia parlamentare era stato il deputato socialista Enrico Ferri, che il 7 giugno 1899 parlò per una intera seduta, pronunciando così il primo “discorso-fiume” del Parlamento italiano.

Tra la fine degli anni settanta e l’inizio degli anni ottanta i principali rappresentanti di questo metodo di lotta politica furono sicuramente i Radicali di Marco Pannella. Nel 1980, sedici parlamentari del Partito Radicale parlarono complessivamente per 95 ore nel tentativo di ostacolare l’approvazione delle norme eccezionali di sicurezza del governo Cossiga. Anche se il record per il discorso più lungo spetta probabilmente al consigliere comunale Teodoro Buontempo, che durante una seduta del consiglio comunale romano del luglio 1994 parlò per 28 ore consecutive.