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  • Venerdì 3 dicembre 2010

La Costa d’Avorio chiude le frontiere e oscura le TV estere

Lo ha deciso l'esercito, si teme sia una mossa del presidente Gbagbo per non ammettere la vittoria di Ouattara

La situazione in Costa d’Avorio si complica ancora. La commissione elettorale ha decretato la vittoria del leader dell’opposizione Alassane Ouattara, il Consiglio Costituzionale della nazione ha risposto decretando i risultati “illegali” perché arrivati dopo la scadenza di mercoledì, e l’esercito, senza alcuna motivazione ufficiale, ha chiuso le frontiere del paese e bloccato tutte le trasmissioni televisive e radiofoniche straniere.

«Gli spazi aerei, territoriali e marittimi del apese sono chiusi per chiunque da partire da oggi, fino a ulteriorii comunicazioni» ha dichiarato il colonnello maggior Babri Gohourou.

Le speculazioni, riportate dalla corrispondente di Al Jazeera Yvonne Ndege, dicono che l’ordine sarebbe arrivato direttamente dall’attuale presidente Laurent Gbagbo, che non vorrebbe dimettersi e lasciare la vittoria a Ouattara. Nonostante le contestazioni del Consiglio Costituzionale, il leader dell’opposizione ha chiesto a Gbagbo di rispettare il risultato elettorale e si è dichiarato pronto a formare un nuovo governo. Secondo il presidente della commissione elettorale Ouattara avrebbe vinto con il 54.1 per cento devi voti, contro il 45.9 di Gbagbo.

L’annuncio ufficiale della vittoria di Ouattara — ex premier dal 1990 al 1993, molto popopolare nel nord del paese, la zona controllata dai ribelli — è arrivato in ritardo perché due giorni durante la proclamazione del vincitore è partito un tafferuglio, e i sostenitori dell’attuale presidente Gbagbo, appoggiati da uomini della commissione elettorale, hanno stracciato il foglio con i risultati, denunciando brogli nel nord del paese, dove i ribelli avrebbero intimidito con la forza gli elettori per spingerli a votare Ouattara. L’opposizione ha risposto accusando Gbagbo di essere cosciente della sconfitta e di aver quindi tentato di impedire la proclamazione di Ouattara.

Le elezioni non si tenevano da ben dieci anni, e negli ultimi cinque sono state rimandate sei volte. La speranza della popolazione è che un nuovo presidente possa portare a un periodo di stabilità politica per il paese, condizione necessaria per riportare la pace dopo anni di guerra civile e colpi di stato che hanno aggravato le precarie condizioni della Costa d’Avorio, divisa in due tra nord e sud. Nei giorni che hanno seguito le elezioni ci sono stati scontri tra i sostenitori dei due candidati, in cui sono morte almeno otto persone.

Credits SEYLLOU/AFP/Getty Images

– Puntate precedenti: tutti gli articoli del Post sulle elezioni in Costa d’Avorio