Berlusconi smentito anche dai dati ufficiali

L'ente che si occupa dei rifiuti di Napoli mostra che nessuna delle promesse di un mese fa è stata mantenuta

Ieri abbiamo pubblicato il riassunto della storia delle promesse di Silvio Berlusconi sui rifiuti a Napoli e della sua appendice televisiva, con la telefonata in diretta a Ballarò e le accuse di “mistificazione” ai giornalisti che avevano riportato la distanza tra quelle promesse e la realtà successiva. Le registrazioni delle parole del PresdelCons e i dati di cronaca sui rifiuti accumulati a Napoli mostrano, abbiamo spiegato, che Berlusconi in quella telefonata ha mentito e ha accusato di falso dei giornalisti falsificando invece lui stesso i fatti. E non parliamo di falsità – censurabili senz’altro – sugli abusi del proprio potere e sulle confusioni del proprio ruolo pubblico con quello privato: parliamo di mentire rispetto a un impegno politico concreto a tutela della salute di un sacco di gente.

Adesso siamo in grado di mostrare anche i dati ufficiali dell’Asia, l’ente deputato allo smaltimento dei rifiuti a Napoli. Li abbiamo cercati per avere una fonte ufficiale che desse garanzie maggiori e definitive della totale falsità della tesi di Silvio Berlusconi a Ballarò.

«Sui tre giorni, avevo detto che i rifiuti dal centro di Napoli dovuti a un’inefficienza dell’Asia, l’azienda delegata dal Comune di Napoli, sarebbero stati rimossi. Siamo intervenuti con l’esercito, i rifiuti sono stati rimossi»

I dati dell’Asia sono piuttosto chiari, ma per comprenderli ancora meglio è utile una premessa sommaria: a Napoli non è mai stato attuato un progetto plausibile ed efficace per la raccolta dei rifiuti e per il superamento dell’emergenza. Quello che è stato fatto, e che ha permesso di tenere per alcuni periodi l’emergenza fuori dalla porta, è stata l’individuazioni di alcune toppe temporanee e affannose su cui gli enti locali smaltiscono acrobaticamente i rifiuti di giorno in giorno senza un disegno esteso e rassicurante. I dati sulle giacenze dei rifiuti in strada variano quindi al variare dei livelli di saturazione di queste diverse soluzioni parziali. Ecco cosa mostrano giorno per giorno per il periodo dal 19 settembre al 25 novembre.

Come si vede, intorno al 20 settembre si manifestano le prime quantità cospicue di rifiuti non smaltiti. Dal 31 agosto è bloccata la seconda linea del termovalorizzatore di Acerra e nelle settimana successive ci sono difficoltà di uso della discarica di Chaiano. Nei giorni successivi cominciano a parlarne i giornali e a spiegare che ci sono stati i primi blocchi che hanno impedito di usare la discarica di Terzigno e quella di Chiaiano. Nei giorni successivi il sistema di gestione dei “flussi” riesce a utilizzare alcune delle altre soluzioni e le cose tornano sotto controllo di giorno in giorno, per due settimane.
Ma dal 16 ottobre diventano inutilizzabili Chiaiano e gli impianti Stir di Giugliano, e Terzigno nei giorni successivi: e la situazione precipita rapidamente, anche col parziale uso di Chiaiano. Il 22 ottobre ci sono 1900 tonnellate di immondizia non smaltita e Berlusconi annuncia in una conferenza stampa “che in tempo di dieci giorni la situazione possa essere portata nella norma”. Due giorni dopo, invece, le tonnellate sono cresciute fino a 2410.
L’aumento dei “conferimenti” allo Stir di Tufino fa scendere i rifiuti non smaltiti a “sole” 1560 tonnellate il 28 ottobre: è il giorno in cui Berlusconi – mentendo su quella cifra e parlando di 1200 – si sente di dire in una nuova conferenza stampa che “nei prossimi tre giorni, avendo individuato già i siti verso i quali queste 1200 tonnellate saranno inviate (…) noi avremo la possibilità di ritornare all’assenza di rifiuti nella nostra bella città”. Invece succede il contrario.

Nei quattro giorni successivi i blocchi a Taverna del Re, le proteste a Chiaiano e lo Stir di Giugliano chiuso per “saturazione da frazione tritovagliata non evacuabile”, riportano l’emergenza a livelli tali da rendere ridicola la promessa del PresdelCons: 2140 tonnellate il 30 ottobre, 2250 il 1° novembre, 2310 il 2 novembre. Nei cinque giorni successivi alla promessa dei tre giorni – quella “completamente mantenuta” secondo Berlusconi a Ballarò – la monnezza a Napoli aumenta.
Le cose migliorano un po’ nei sei giorni successivi: la riapertura di Taverna del Re permette di portare i rifiuti non raccolti sotto le mille tonnellate per un paio di giorni (sotto le mille tonnellate!), l’11 e il 12 novembre. Dopo di che è di nuovo il disastro. L’esercito mandato in gran pompa si è limitato a prendere atto dell’impossibilità di risolvere la questione. E così il 17 novembre si arriva alla cifra record di 3010 tonnellate di rifiuti arretrati, quando gli Stir sono tutti bloccati per saturazione. Da allora oggi le quote si abbassano di pochissimo con lievi variazioni a seconda delle maggiori disponibilità dello Stir di Giugliano e della discarica di Chiaiano.

E ieri è tornato Berlusconi per dire:

«Con l’operazione lanciata ieri in meno di due settimane porteremo Napoli al meritato e dovuto decoro»

L’aveva già detto un mese fa, non c’era riuscito, e ha poi preteso di intervenire in diretta a Ballarò per mentire sui fatti e accusare chi li raccontava.