• Mondo
  • Mercoledì 24 novembre 2010

I minatori intrappolati in Nuova Zelanda sono morti

La polizia ha comunicato che c'è stata una seconda esplosione, e che nessuno può essere sopravvissuto

Tutti i minatori rimasti intrappolati nella miniera di Pike River Coal in Nuova Zelanda sono morti. La polizia ha annunciato che c’è stata una seconda esplosione molto forte e che nessuno può essere sopravvissuto. «Sulla base di quello che è stato osservato… crediamo che nessuno sia sopravvissuto e che tutti siano morti», ha detto uno dei coordinatori delle operazioni di salvataggio, Gary Knowels, che si trovava fuori dalla miniera quando c’è stata la seconda esplosione. Dopo la prima esplosione di venerdì, nessun contatto era stato stabilito con i ventinove minatori.

Martedì un primo pozzo del diametro di 15 centimetri era stato scavato verso l’area in cui si supponeva potessero trovarsi i minatori. Dopo avere rilevato la presenza di grossi accumuli di gas dentro le gallerie, le autorità avevano deciso che la miniera non era abbastanza sicura per consentire l’intervento di una squadra. «Penso che sia ormai ovvio che non troveremo 29 persone sedute una accanto all’altra ad aspettare», aveva detto ieri il direttore della miniera Peter Whittall. L’aria che usciva dal pozzo era satura di monossido di carbonio e metano e povera di ossigeno.

La prima esplosione era stata intorno alle tre e mezza del pomeriggio di venerdì scorso, le due e mezza del mattino in Italia. Stando alle ricostruzioni, poco prima dell’esplosione all’interno della miniera si sarebbe verificato un black-out. La mancanza di corrente elettrica ha fatto arrestare il sistema di ventilazione forzata all’interno dei tunnel, portando probabilmente all’accumulo dei gas. Una scintilla avrebbe poi innescato l’esplosione, causando seri danni a una galleria e bloccando il tunnel principale della miniera. La seconda esplosione c’è stata oggi intorno alle 2.34 del pomeriggio, ora locale.

La Pike River Coal si trova a una cinquantina di chilometri a nord-est di Greymouth, uno dei principali centri abitati della costa occidentale dell’Isola del Sud della Nuova Zelanda. La miniera è attiva dai primi mesi del 2008, produce mediamente un milione di tonnellate di carbone ogni anno e dà lavoro a 150 persone. Il giacimento ha materiale a sufficienza per garantire venti anni di estrazioni, condizione che rende la Pike River Coal la seconda più grande miniera di carbone della Nuova Zelanda.