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  • Martedì 2 novembre 2010

Russia e Giappone litigano di nuovo per le Kurili

Ieri il presidente russo Dimitri Medvedev ha visitato una delle isole, contese da oltre centocinquanta anni

Russia e Giappone hanno ricominciato a litigare per le isole Kurili (o Territori del Nord, per i giapponesi), una contesa iniziata più di centocinquanta anni fa. Ieri il presidente russo Dimitri Medvedev ha visitato una delle isole, innervosendo Tokyo e spingendo sia il premier Naoto Kan sia il ministro dell’estero Seiji Maehara a rilasciare dichiarazioni irritate. La stampa giapponese ha scritto che il governo starebbe pensando a misure punitive nei confronti della Russia, come il ritiro del proprio ambasciatore. La Russia ha risposto a Tokyo, dichiarando attraverso il suo ministro degli esteri che le critiche giapponesi sono «inaccettabili. Questo è un territorio russo e il presidente russo sta visitando territorio russo».

Il governo giapponese aveva già avvertito la Russia in settembre, quando Medvedev aveva pianificato una visita poi saltata per il cattivo tempo. Fyodor Lukyanov, un analista di politica estera di Mosca, ha scritto che il governo russo ha comunque scelto l’opzione più “morbida”, decidendo di visitare le isole oggi e non durante il viaggio che porterà Medvedev al summit di metà novembre tra gli stati dell’Asia Pacifica. Il portavoce del premier giapponese ha dichiarato che, nonostante il gesto offensivo, il presidente russo dovrebbe comunque partecipare all’incontro.

Russia e Giappone strinsero il primo accordo sulle Kurili nel 1855, quando si divisero le sessanta isole dell’arcipelago tralasciando però di specificare a chi spettassero Kunashiri, Iturup, Shikotan e Habomai, diventate poi l’argomento della disputa. Nel corso dei decenni le isole hanno più volte cambiato proprietario, passando prima sotto giurisdizione giapponese (dopo la guerra russo-giapponese del 1904) e poi sotto quella russa, dopo la Seconda Guerra Mondiale. I trattati successivi alla guerra, firmati da Stati Uniti, Gran Bretagna e Unione Sovietica, non erano però del tutto chiari sulla questione a causa di un cavillo geografico che non stabilisce chiaramente se quelle quattro isole facciano o meno parte dell’arcipelago Kurili. Nel 1956 le due nazioni raggiunsero un accordo che venne però fatto saltare dagli Stati Uniti e, negli ultimi anni, la discussione si è riaccesa più volte, e a poco sono servite le concessioni della Russia, che ora permette ai cittadini giapponesi di viaggiare liberamente sulle isole e ai pescatori di cacciare nelle proprie acque.

Non è chiaro quanto la rinnovata tensione potrà aggravarsi. Tokyo, scrive il Wall Street Journal, non ha interessi a entrare in una disputa proprio ora, a poche settimane dalle critiche arrivate al governo per lo scontro diplomatico con la Cina, a causa di un peschereccio cinese entrato senza autorizzazione in acque giapponesi. Tokyo aveva poi deciso di rilasciare il capitano cinese catturato, e la mossa era stata vista come un segno di debolezza del governo. Un sondaggio del quotidiano economico Nihon Keizai Shimbun ha rilevato che i cittadini giapponesi hanno perso la fiducia nel governo, anche in seguito alle elezioni interne che hanno riconfermato il premier Kan come leader del Partito Democratico del Giappone.