10,18: alle 11 italiane comincia la conferenza stampa di Wikileaks a Londra. Liveblog in diretta sul Post.
09,00: MSNBC conferma che ieri sera sono saltati i tempi tra le varie testate e che Al Jazeera ha anticipato l’embargo imposto fino a stamattina.
01,44: CNN intervista Julian Assange sul materiale iracheno.
00,28: Channel 4 ha trasmesso servizi e immagini, e ha molti materiali sul suo sito.
00,12: il Guardian ha costruito una complessa ed efficace grafica animata che colloca nel tempo e sulla carta i vari eventi citati nei documenti.
23,59: il sito di Wikileaks è tornato online dopo una sospensione di qualche giorno, con una sua sezione dedicata ai documenti.
23,56: la CNN dà ampio spazio alla storia ma riferisce di avere rifiutato l’offerta di Wikileaks: “ma ha rifiutato a causa delle condizioni imposte per accettare il materiale”. Nessun dettaglio più chiaro sulle condizioni citate.
23,53: in questo momento tutti i più importanti siti di news mondiali hanno la storia di Wikileaks in apertura. Sia quelli che hanno avuto i documenti che quelli che li riprendono: “straordinario momento del giornalismo” dice Wikileaks su Twitter.
23,43: Owni racconta di come Assange li abbia contattati per la pubblicazione dei documenti, lo scorso 8 ottobre, dopo aver visto il database online che avevano creato a partire dai documenti sull’Afghanistan di luglio.
23,39: l’organizzazione giornalistica francese Owni ha creato un sito apposta con un superarchivio in cui gli utenti possono chiedere quali delle storie (migliaia) contenute nei documenti vogliono siano investigate e raccontate.
23,32: Le Monde parla della morte di quattro mercenari della società Blackwater che sarebbe all’origine della prima battaglia di Falluja nel 2004.
23,28: la copertura più completa – come si era cominciato a capire il mese scorso – pare essere quella preparata dal Bureau of Investigative Journalism, un’organizzazione giornalistica non profit con base a Londra.
23,27: anche gli svedesi della tv SVT hanno avuto i documenti da Wikileaks.
23,24: ecco Le Monde. L’impressione è che ci sia stata appunto una precipitazione rispetto ai progetti di pubblicazione che prevedevano di aspettare domani. Ma può anche darsi di no, e che l’annuncio fosse un diversivo: la conferenza stampa prevista da Wikileaks per domattina in effetti ha più senso a valle delle avvenute pubblicazioni.
23,21: il Ministero della Difesa americano ha diffuso una nota in cui “deplora e condanna”, dice che non commenterà ma che non può non segnalare che i rapporti usati per le ricostruzioni sono rapporti iniziali e sommari e sottoposti a successive verifiche ed accertamenti.
23,19: le storie principali del New York Times dai “war logs” sono: le uccisioni di civili in scontri e vendette tra gli iracheni; le torture dei prigionieri da parte della polizia irachena; il ruolo dell’Iran nell’addestramento di milizie ribelli irachene.
23,15: è arrivato il New York Times, in forze. Più sommari i primi articoli di BBC News.
23,12: nessuna testata italiana risulta coinvolta da Wikileaks nell’elaborazione e nel racconto dei documenti: francesi, inglesi, tedeschi, americani, arabi.
23,07: anche lo Spiegel comincia a pubblicare racconti, mappe e d infografiche.
22,56: Al Jazeera ha messo online un video di sei minuti.