Ritratti enormi sui muri del mondo

L'artista JR ha vinto il TED Prize 2011 per le sue fotografie nelle strade di Cambogia, Brasile e Kenya

L’artista francese JR ha vinto il TED Prize 2011 per le sue enormi fotografie attaccate sui muri delle zone più povere e oppresse del mondo.

TED (Technology Entertainment Design) è un progetto, nato nel 1984 da Richard Saul Wurman e Harry Marks, che ha l’obiettivo di dare risalto a “idee degne di essere diffuse”, come recita il suo motto. Ogni autunno, centinaia di pensatori da tutto il mondo si radunano per la conferenza annuale di TED ed esprimono le loro idee innovative in campi diversissimi tra loro, dall’economia ai videogiochi, dalla tecnologia alla letteratura; buona parte delle conferenze si possono vedere online, sottotitolate grazie all’aiuto degli utenti di tutto il mondo. Il TED Prize, fondato nel 2005 e già vinto da figure come Bill Clinton e Bono, consiste in 100mila dollari e, soprattutto, nella possibilità di esprimere un “desiderio che cambi il mondo”, ideando insieme a TED un progetto umanitario.

TED ha motivato così la scelta di conferire il premio a JR:

JR espone le sue fotografie nella più grande galleria d’arte del pianeta. Il suo lavoro si trova, gratis, nelle strade del mondo, e cattura l’attenzione di persone che di solito nei musei non ci vanno. Il suo lavoro parla di impegno, libertà, identità e limiti.

La direttore di TED Prize, Amy Novogratz, ha detto che «JR mette il volto di un essere umano su molti dei problemi sociali più gravi, mentre ridefinisce il modo in cui vediamo, facciamo ed esponiamo l’arte. JR ha convinto tutti noi del Ted Prize. Non c’è alcun dubbio che il suo talento — insieme alle risorse di questa meravigliosa comunità — porteranno a un desiderio che cambi il mondo.»

JR ha iniziato a fotografare, dice, dopo aver trovato per caso una macchina fotografica abbandonata nella metropolitana di Parigi. Ha iniziato a lavorare al suo primo progetto di rilievo nel 2002, dopo aver girato per due anni fotogrando street-artist in giro per l’Europa. L’anno successivo, nel 2003, sono arrivate le prime due grandi fotografie sui muri, a Parigi e Roma. Nel 2006 ha iniziato il progetto Portrait of Generation, enormi ritratti attaccati sui muri dei quartieri poveri parigini, le banlieu. Nel 2007 ha ripetuto l’idea, ma questa volta fotografando i volti di israeliani e palestinesi e attaccando le foto in otto città da una parte e dall’altra del muro, in quella che qualcuno ha definito la più grande mostra illegale di sempre. Ha poi fatto altri lavori simili nelle favelas brasiliane, in Kenya e in Cambogia. In ogni posto in cui ha lavorato è sempre stato aiutato dagli stessi abitanti del luogo.

Il New York Times ha intervistato JR, ancora incredulo per il premio.

«Sono sbalordito. Non mi sono impegnato a vincere un premio in vita mia, e non sapevo nemmeno di essere stato nominato».

JR non vuole essere definito uno street-artist, e preferisce chiamarsi photograffeur fotograffitista, anche se suona molto peggio. Il suo nome vero è ancora sconosciuto e di lui non si sa molto. È diventato celebre anche per aver rifiutato grosse sponsorizzazioni da aziende internazionali, nel tentativo di preservare la sua indipendenza.

«Se c’è una cosa a cui tengo del mio lavoro, è che non deve mai essere una pubblicità di qualcosa che non sia il lavoro stesso o le persone di cui parla — quindi niente Coca Cola. Immagino che quelli di TED sappiano che questa è una delle mie preoccupazioni più grandi, e sono sicuro che riusciremo a creare un progetto che funzioni in questo modo».




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