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  • Mercoledì 20 ottobre 2010

I tagli della Gran Bretagna, in una foto

Oggi il governo descriverà un massiccio programma di sacrifici per la riduzione del debito

George Osborne, il ministro delle finanze del governo britannico, oggi renderà pubblico e descriverà il più grande programma di tagli alla spesa per la Gran Bretagna dalla fine della Seconda guerra mondiale. La prima stima vede in generale un taglio del 25 per cento per tutti i ministeri, che si ripercuoteranno a cascata su programmi di welfare, tagli agli organici e alle risorse. L’età pensionabile sarà alzata a 66 anni entro il 2016.

Il governo di coalizione britannico si avvia insomma a concretizzare l’impegno assunto durante la campagna elettorale e, dopo i primi singoli annunci di questi giorni, mettere in piedi un imponente programma di riduzione del debito pubblico e tagli alla spesa. Solo nel settore pubblico, entro il 2014-15 saranno tagliati 500 mila posti di lavoro. Fatta eccezione per il ministero della sanità e quello per lo sviluppo internazionale, gli altri potrebbero andare incontro a tagli ancora più ingenti, fino al 40 per cento delle risorse.

Il programma è oggetto di negoziati interni alla coalizione di governo da settimane ed è stato praticamente concluso nel weekend, durante una serie di incontri tra il cancelliere Osborne, il primo ministro David Cameron, il vice cancelliere Danny Alexander e il vice premier Nick Clegg.

Non si conoscono ancora i dettagli del piano, e quel poco che si sa è stato carpito dalla fotografia di un documento che Danny Alexander teneva in mano durante uno di questi incontri. Diceva, tra le altre cose, che in presenza di accordi volontari sulla riduzione degli stipendi o delle ore settimanali di lavoro, il monte totale degli esuberi nel settore pubblico poteva essere ridotto.

Sono tre, fino a questo momento, i tagli alla spesa più commentati e discussi. Il primo è quello relativo ai child benefits, di cui il Post si è occupato nei giorni scorsi. In Regno Unito fin dagli anni Cinquanta il governo versa ogni settimana una cifra a tutte le famiglie con figli. La cifra è aumentata nel corso degli anni: oggi le famiglie ricevono più o meno 25 euro a settimana per il loro primo figlio e 16 euro la settimana per ognuno dei loro eventuali altri figli. Nonostante la diffusione del progetto e soprattutto il fatto che il programma non fosse menzionato nel suo programma elettorale, i child benefits sono finiti nel capitolo delle voci di spesa da tagliare della finanziaria promossa dal governo conservatore: un milione e duecento mila famiglie – quelle con un reddito complessivo superiore ai cinquanta mila euro l’anno – ne faranno a meno: riceveranno ogni anno 1200 euro in meno se hanno un figlio, quasi 3000 euro in meno se ne hanno tre.

Un’altra cosa di cui si è discusso molto sono i tagli all’esercito e alle spese militari, annunciati nei mesi scorsi e ora concretizzati. Il budget delle forze armate sarà tagliato dell’8 per cento entro quattro anni, e il Guardian scrive che l’esercito britannico “non sarà più in grado di guidare operazioni su vasta scala come quelle condotte in Iraq o in Afghanistan”. Per almeno dieci anni, l’esercito britannico non sarà in grado di mettere in campo una forza come quella che combatté nelle isole Falkland 28 anni fa.

Infine, i tagli alla televisione pubblica BBC. La licenza della BBC con lo stato sarà congelata per i prossimi sei anni, e la televisione di stato dovrà rinunciare ai finanziamenti che riceve oggi dal ministero degli esteri per il suo servizio World News. La BBC dice però che riguardo il congelamento della licenza le voci circolate in questi giorni non sarebbero confermate.