Uccidere per divertimento, in Afghanistan
Dodici soldati americani sono accusati di aver ucciso deliberatamente dei civili, e di essersi tenuti le ossa delle loro dita
Dodici soldati americani sono accusati di aver ucciso deliberatamente dei civili durante la guerra in Afghanistan, e aver rimosso dai cadaveri le dita e altre parti del corpo a mo’ di trofeo di guerra. L’accusa, in assoluto una delle più gravi emerse in questi nove anni di guerra, è in questo momento oggetto di valutazione di un tribunale militare americano. I soldati coinvolti si dichiarano innocenti ed estranei ai fatti.
La storia è stata sollevata per la prima volta qualche mese fa dal Seattle Times ed è poi tornata sulle pagine dei giornali alla fine di agosto e nuovamente ieri, in seguito alla pubblicazione di altri dettagli sulla vicenda: i giornali statunitensi a tiratura nazionale se ne sono occupati poco, anche se di recente l’Associated Press ha ricostruito i passaggi fondamentali della vicenda e oggi la notizia è oggi sulla CNN.
L’esercito americano ha diffuso oggi il documento di 45 pagine che riassume le accuse ai dodici soldati: cinque sono accusati di omicidio, sette sono accusati di aver coperto il crimine dei primi cinque. Tutti e dodici facevano parte di una divisione dell’esercito operante nel sud dell’Afghanistan, vicino Kandahar, tra il 2009 e il 2010. Stando alle accuse, il sergente Calvin Gibbs e altri quattro soldati in un episodio avrebbero lanciato delle granate contro alcuni civili, per divertimento; un’altra volta gli avrebbero sparato. Tre afghani sarebbero morti, e l’accusa sostiene che da almeno uno dei corpi sarebbero state rimosse le dita.
Il sergente Gibbs è accusato di aver chiesto a un altro soldato di mentire riguardo l’accaduto, nonché riguardo il consumo illegale di hashish suo e dei suoi commilitoni. Un soldato di grado inferiore li avrebbe denunciati ai superiori, e sarebbe stato picchiato. Gibbs è accusato anche di possedere ossa appartenenti a dita e gambe del cadavere di un afghano. I primi cinque soldati furono arrestati lo scorso giugno, gli altri sette pochi giorni fa.