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  • Giovedì 9 settembre 2010

Stanotte comincia la NFL

10 cose da sapere per seguire il campionato di football americano fino al Superbowl

di Mauro Bevacqua

Tennessee Titans defender Jason Jones (91) pressures New Orleans Saints quarterback Patrick Ramsey (11) during the first half their NFL preseason football game at LP Field in Nashville, Tenn., Thursday, Sept. 2, 2010. (AP Photo/John Russell)
Tennessee Titans defender Jason Jones (91) pressures New Orleans Saints quarterback Patrick Ramsey (11) during the first half their NFL preseason football game at LP Field in Nashville, Tenn., Thursday, Sept. 2, 2010. (AP Photo/John Russell)

Si parte stanotte (se volete, la sveglia va messa alle 02.30: ESPN America – canale SKY 214 – trasmette live), si va avanti fino al 6 febbraio, quando la NFL incoronerà la sua prossima regina. L’ultimo Superbowl è stato il programma più visto nella storia della TV (oltre 153 milioni di spettatori!), e le posizioni da 1 a 19 sono occupate solo da finalissime del campionato NFL.
Se da stanotte vi scoppia la voglia di farvi coinvolgere da subito, ecco una decina di cose da tenere d’occhio:

1. New Orleans Saints vs. Minnesota Vikings: la rivincita
È la partita che apre il campionato giovedì notte, non a caso, perché una delle più attese. È il rematch della finale della National Conference dello scorso anno, tra i Vikings guidati dal veteranissimo Brett Favre e i Saints di Drew Brees. La drammatica vittoria di New Orleans (scaturita da un cruciale intercetto su un lancio di Brett Favre nel finale di gara), aprì le porte del Superbowl ai Saints, poi campioni NFL.

2. Cowboys contro Redskins
Un grande classico della tradizione USA. Quando si affrontano Cowboys e Redskins sono sempre storie tese (fortunatamente si parla solo di football, qui). E dopo l’anticipo del giovedì che dà il via alle danze, il primo Sunday Night, ovvero la partita in prima serata della domenica, prevede proprio Dallas contro Washington. Si gioca nella capitale, dove c’è un sacco di attesa per il nuovo (ma quasi trentacinquenne) quarterback, Donovan McNabb. Ma i Cowboys sono favoriti.

3. Fattore campo
Sono favoriti non solo contro Washington. Dallas è tra le squadre candidate alla vittoria finale. Non ultimo, tra i motivi, la possibilità di giocarsi un eventuale Superbowl davanti al pubblico di casa. Sarebbe la prima volta nella storia della NFL: quest’anno il titolo si assegnerà proprio davanti ai 110.000 spettatori dello spettacolare Cowboys Stadium di Arlington, appena fuori Dallas.

4. J-E-T-S: Jets, Jets, Jets!
È il classico coro dei tifosi dei New York Jets. Detta come si dice da noi, sono stati i “re del mercato estivo”, con l’arrivo di Santonio Holmes e LaDainian Tomlinson in attacco e di Jason Taylor in difesa. In regia hanno Mark Sanchez, votato dal Post (quello di New York, però!) tra i 12 single più desiderati della Grande Mela.

5. Brett e il suo erede?
Con i Jets ha giocato, nel 2008, anche Brett Favre – che 10 anni prima recitava da (quasi) marito di Cameron Diaz in “Tutti pazzi per Mary”. Né Broadway né Hollywood, però, sono mai stati “casa” per questo guerriero d’altri tempi che per tante stagioni (ben 16) è stato la faccia dei Green Bay Packers. Dopo una vita in giallo-verde, è iniziato il balletto dei ritiri e dei ritorni (ai Jets, appunto), dei ri-ritiri e dei ri-ritorni (ai Vikings), andato avanti fino a questa estate. Mentre Favre inizia la sua ventesima stagione NFL con una caviglia che scricchiola, a Green Bay sono sempre più convinti di aver fatto la scelta giusta nel lasciarlo andare, piazzando in regia Aaron Rodgers. Anche noi. Non sorprendetevi se già da quest’anno Rodgers si dovesse affermare come il miglior quarterback della Lega.

6. Le Teste di Formaggio
Letteralmente, “Cheese Head”. Restiamo a Green Bay, e varchiamo i cancelli del Lambeau Field. È uno dei posti più carichi di fascino dove seguire una partita di football in America (possibilmente a decine di gradi sotto lo zero o con una bufera di neve, fa parte della mistica…). E poi tra il pubblico ci sono loro, i tifosi dei Packers, che in testa hanno questo splendido copricapo a forma di fetta di formaggio. Omaggio alla notevole produzione casearia del Wisconsin…

7. Il rito del Tailgating
Qui il formaggio cede il passo al barbecue più selvaggio, gioioso tripudio di ribs & chicken wings. Il tutto, ovviamente, innaffiato da litri di birra. Quando si va a vedere una partita di football, lo spettacolo inizia fuori dalla stadio e ben prima del kick off, nel mega-party/pic-nic/rave che “carica” a dovere i tifosi delle due squadre – che brindano ovviamente assieme, gomito (alto) a gomito (più alto). In America si sprecano le classifiche sui migliori “tailgate” della NFL: il consiglio più ricorrente è quello di apparecchiare fuori dall’Arrowhead Stadium di Kansas City, non a caso “the barbecue capital of America”.

8. Monday Night Football
Altro giro, altro rito sacro. Quello del lunedì sera. Il Monday Night Football. Altro che posticipo di calcio.

9. Questi pazzi pazzi americani
Si chiamava Chad Javon Johnson, giocava (e gioca) per i Cincinnati Bengals, e dal 2003 è una presenza praticamente costante alla partita delle stelle della NFL, il Pro Bowl. Uno dei migliori ricevitori della Lega, number 85. E anche uno dei più estrosi. Se n’è accorto il mondo intero quando, prima del via della stagione 2008-09, Johnson ha scelto di prendere quei due numeri sulla sua maglia, l’8 e il 5, e farli diventare il suo cognome in spagnolo. Ecco a voi Chad Ochocinco (con tanto di registrazione all’anagrafe). Quest’anno, poi, a Ochocinco si va ad affiancare “Ochouno”, ovvero una delle lingue più lunghe della NFL, Terrell Owens, a formare una coppia di receiver tra le più esplosive della Lega.

10. Loro, i quarterback…
Come nelle rock band. Magari il bassista è un fenomeno, o il batterista un mostro. Ma alla fine i riflettori sono sul cantante. Sono i quarterback, i “cantanti” delle squadre NFL. Lo scettro del più forte è sempre conteso tra Tom Brady (New England Patriots) e Peyton Manning (Indianapolis Colts, perdenti al Superbowl l’anno scorso ma seri candidati a riprovarci). Se Peyton è figlio d’arte (del grande Archie), il talento familiare l’ha diviso – in parte non eque – col fratellino Eli, che infatti è alla guida dei New York Giants. Occhio anche a lui, e al Rodgers su cui abbiamo già puntato le nostre fiches.