Mediterranea compra Tirrenia

La società è posseduta al 37 per cento dalla Regione Sicilia, la cui quota dovrebbe però diminuire negli anni

Avevamo raccontato della situazione precaria di Tirrenia, la compagnia di navigazione italiana con debiti da 520 milioni di euro e una flotta disastrata, e delle lunghe pratiche della sua vendita. Repubblica dà oggi una notizia in parte attesa: Mediterranea Holding ha comprato Tirrenia, in quella che sembra solo all’apparenza una vera privatizzazione. Mediterranea è infatti posseduta al 37 per cento dalla Regione Sicilia.

Dei sedici soggetti inizialmente interessati a rilevare Tirrenia, il 28 giugno scorso solo Mediterranea ha poi avanzato un’offerta di 10 milioni di euro. Durante quest’ultimo mese le trattative sono andate avanti e si è arrivati alla cifra di 25 milioni, uno versato subito, gli altri nel corso di dieci anni. Anni in cui, secondo l’ad greco di Mediterranea Alexis Tomasos, la quota della Regione Sicilia dovrebbe prima scendere al 21 per cento e poi al 16 per cento, permettendo così l’entrata di soci internazionali — in particolare maltesi, tunisini e libici  — e trasformando l’accordo in una vera privatizzazione. I nuovi proprietari hanno però chiesto garanzie sul mantenimento delle sovvenzioni statali che hanno percepito finora Tirrenia e Siremar (posseduta da Tirrenia), rispettivamente 72,6 milioni di euro annuali per otto anni per l’una e 55,7 milioni annuali per sette anni per l’altra.

Ora, scrive Repubblica, oltre al risanamento della società Tirrenia ha due sfide davanti: evitare che gli armatori concorrenti facciano ricorso contro l’acquisto e gestire la questione dei sindacati, che hanno già chiesto rassicurazioni al governo sui posti di lavoro e i contratti attuali. Secondo Giuseppe Caronia del sindacato Uiltrasporti la società avrebbe infatti parlato di 540 esuberi.

Su entrambi i punti, però, anche l’ad Tomasos ha chiesto al governo un intervento «per tutelare Mediterranea sia dal ricorso degli armatori sia dalle pressioni dei sindacati».