La mappa di Marte in alta definizione

È stata realizzata grazie a un enorme mosaico delle 21mila immagini scattate dalla sonda Odyssey

Grazie alle immagini dettagliate di Google Maps sono ormai poche le aree del nostro pianeta che non possiamo vedere. Una sorte analoga la sta subendo anche Marte, grazie al lavoro della NASA e alle rilevazioni compiute dalla sua sonda Mars Odyssey. In orbita intorno al pianeta, la sonda ha raccolto un’enorme quantità di dati che ha da poco consentito di realizzare la mappa più dettagliata di Marte nella storia delle esplorazioni marziane.

Per realizzare la mappa sono state utilizzate ben 21mila immagini scattate dal Thermal Emission Imaging System (THEMIS), una fotocamera montata su Odyssey in grado di cogliere le immagini all’infrarosso. Il lavoro di mappatura è durato ben otto anni ed è stato coordinato qui sulla Terra a milioni di chilometri di distanza da Marte dai ricercatori della Arizona State University e dal Jet Propulsion Laboratory della NASA.

Una volta ottenute le immagini, gli esperti dell’ente spaziale americano hanno elaborato i dati al computer sovrapponendo le fotografie della superficie di Marte alle mappe realizzate in precedenza. In pratica i ricercatori hanno realizzato un enorme mosaico costituito da ventimila tessere in grado di riprodurre dettagli grandi un centinaio di metri. La mappa è già disponibile online e la NASA offre la possibilità agli utenti di partecipare al progetto per renderla ancora più precisa.

Far combaciare le varie tessere del mosaico tra loro non è semplice. Buona parte del lavoro è stata svolta, ma mancano ancora gli ultimi ritocchi per rendere praticamente perfetta la mappa. In collaborazione con Microsoft, la NASA ha messo in piedi l’iniziativa “Be A Martian”. Sul sito web del progetto si possono allineare i margini delle immagini tra loro, eliminando così sovrapposizioni o spazi calcolati erroneamente nella prima fase di assemblaggio della mappa.

Odyssey è in orbita intorno a Marte dallo scorso ottobre 2001. Oltre ad aver mappato la superficie marziana, la sonda ha consentito di scoprire grandi quantità di idrogeno sul pianeta, cosa che sembra suggerire la presenza di ghiaccio ad una profondità di qualche metro dalla superficie. L’orbiter si occupa anche di rimandare verso la Terra le informazioni fornite dai rover della NASA Spirit e Opportunity, sul suolo di Marte da oltre sei anni.